Al via il negoziato per il rinnovo del Contratto nazionale dell'edilizia, che interessa oltre un milione di lavoratori. La nota dei sindacati e la piattaforma.
“Si è aperta oggi, con la presentazione della piattaforma contrattuale da parte di FenealUil, Filca Cisl e Fillea Cgil nazionali all’Ance e Ancpl, la trattativa per il rinnovo del contratto edili dell’industria e della cooperazione”. Ne danno notizia le segreterie nazionali dei sindacati degli edili, rappresentate dai segretari Vito Panzarella e Francesco Sannino, Enzo Pelle e Stefano Macale, Alessandro Genovesi e Antonio Di Franco, che oggi hanno incontrato in parte in presenza, in parte da remoto, la delegazione datoriale.
“Dopo più di un anno dall’inizio della fase pandemica ed una decennale crisi del settore - riferiscono i sindacati - l’edilizia, sia pubblica che privata, è in piena ripresa, gli investimenti derivanti dal PNRR e le future risorse del Recovery Fund, insieme agli incentivi previsti dalla finanza nazionale e dal nuovo ciclo di programmazione dei fondi comunitari, consentiranno nell’immediatezza alle costruzioni di tornare a svolgere il proprio tradizionale ruolo anticiclico e trainante per il PIL del Paese”.
Per gli oltre un milione di addetti tra operai, impiegati e quadri, i sindacati chiedono “investimenti in grado, nel nuovo contesto, di garantire più sicurezza, scommettere su una formazione professionale all’altezza delle sfide del green building (nuovi materiali, nuove tecniche) con aumenti salariali (100 euro al primo livello, oltre alle maggiorazioni delle diverse indennità e all’aumento delle prestazioni del sistema di welfare bilaterale territoriale) che ridistribuiscano la ricchezza prodotta dal settore e che riconoscano, con il giusto e corretto inquadramento, il contributo fondamentale dei lavoratori, le loro competenze, le loro capacità” spiegano Feneal Filca Fillea. “Il tutto – proseguono - agendo con strumenti semplici ma efficaci per una serrata lotta al dumping contrattuale, garantendo sempre più regolarità e assicurando maggiori tutele a tutti coloro che entrano in cantiere secondo il principio “stesso lavoro, stesso contratto”, anche attraverso la valorizzazione della bilateralità.”
Per i sindacati occorre infatti “fare sistema e applicare quelle economie di scala che imprese troppo piccole non permettono: il 90% delle aziende, infatti, fattura meno di 500 mila euro e ha una media di 1,6 dipendenti. Bisogna inoltre contrastare un diffuso sotto inquadramento, che certo non favorisce la qualificazione del settore, valorizzando le esperienze e la formazione dei lavoratori. Oggi meno del 7% degli addetti è inquadrato dal 4° livello in su”.
I contenuti della piattaforma rappresentano “gli strumenti indispensabili per l’innovazione, la qualità, l’aumento dei diritti, la valorizzazione professionale e sociale dei lavoratori e il rilancio di un’immagine del settore all’altezza delle sfide, prima fra tutte quella della sostenibilità e del green building.”
Nella prossime settimane (il 6 e 12 maggio) inizieranno le trattative con le Associazioni della PMI Confapi e con le associazioni artigiane Cna, Confartigianato, C.l.a.a.i. e Casartigiani. Una piattaforma unica che ha l’obiettivo di dotare tutto il settore di regole contrattuali comuni.
“Siamo certi che vi siano tutte le condizioni per rinnovare presto e bene i contratti del settore e apprezziamo la disponibilità data da Ance e Coop nel metodo e su alcuni punti importanti, come la formazione e la sicurezza” concludono gli edili Cgil Cisl Uil, con l’auspicio che anche dalle altre associazioni datoriali “giunga la medesima disponibilità, anche per dimostrare a Governo e Istituzioni quanto il nostro settore consideri le relazioni industriali un valore comune.”
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