Una prima articolata riflessione di Alessandro Genovesi sul decreto Semplificazioni 2021: analisi, proposte, spunti per iniziative successive.
LA LOTTA PAGA. RIFLESSIONI E PROPOSTE
Di Alessandro Genovesi
"Un mio amico ha detto, commentando la vertenza che ha portato a condividere con il Governo gli interventi in materia di sub appalto, “la lotta paga”. Certo la lotta che abbiamo fatto, edili in testa, è stata importante: e se siamo riusciti a sconfiggere prima il tentativo di generalizzare il “massimo ribasso” e poi la totale deregolamentazione dei sub appalti, qualche merito lo abbiamo come Fillea e come Federazione Lavoratori delle Costruzioni (FLC).
Per primi, insieme alle categorie del terziario, abbiamo denunciato i rischi di una visione liberista degli interventi sul Codice per cui, invece di usare le risorse pubbliche per qualificare settori ed imprese, per migliorare le condizioni di lavoro, queste si sarebbero “dovute adattare” a quello che c’è (nanismo e sottocapitalizzazione, logica del risparmio sul lavoro invece che investimento sulla qualità, disattenzione – conseguente – ai temi della sicurezza).
Per primi abbiamo unitariamente messo in campo iniziative di mobilitazione, dichiarando la nostra volontà di giungere ad uno sciopero generale e le stesse piazze occupate il 26 Maggio (da Ancona a Bergamo, da Palermo a Napoli ad Alessandria e a Roma) si sono inserite nella più generale vertenza aperta da CGIL, CISL e UIL per contrastare gli infortuni sul lavoro (tema che rimanda direttamente a come è organizzato il ciclo produttivo e l’ambiente di lavoro, alla dimensione di impresa ecc.).
In particolare gli edili hanno messo la propria forza politica e organizzativa a disposizione di una più generale battaglia confederale a tutela anche delle lavoratrici e lavoratori più in difficoltà (si pensi al vasto mondo dei servizi ad alta intensità di manodopera) secondo quella pratica inclusiva e solidaristica tipica, in particolare, della CGIL.
Solidarietà, unità sindacale, capacità di mobilitazione hanno portato ad un risultato importante: prima hanno obbligato il Governo a incontrare i sindacati (giovedì scorso) e poi ad aprire un tavolo di confronto vero e proprio. In quella trattativa, gestita con spirito unitario e competenza da parte di tutti, ha preso forma una “mossa del cavallo”.
La “mossa” è stata quella di sganciare la discussione dalla percentuale in sé di sub appalto (come del resto già, come CGIL, avevamo indicato: si veda il documento del 17 Gennaio 2021 a cura della Segreteria Nazionale scritto con il coinvolgimento delle principali categorie) per portarla sul terreno della qualificazione di impresa, della crescita dimensionale, dello spostamento del sub appalto dal terreno del risparmio a quello della specializzazione produttiva.
Aprendo una strada alla possibilità di un’azione vertenziale e contrattuale sui posti di lavoro inedita, perché finalizzata a ricongiungere parte alta e parte bassa della filiera (questa è contrattazione inclusiva, riguardi lavori edili, servizi o forniture) attraverso il principio “stesso lavoro, stessi diritti, stesso contratto collettivo” (battaglia che come edili abbiamo lanciato anni fa con lo slogan unitario “stesso lavoro, stesso contratto”)."