Decreto Semplificazioni, l'argine della Cgil alle spinte verso destra. L'articolo di Leonardo Filippi per Left, con intervista ad Alessandro Genovesi.
"Soddisfazione, più o meno moderata, per alcune vittorie portate a casa nel decreto Semplificazioni. Preoccupazione per le spinte verso una deregulation contenute nella norma, e più in generale per l`idea di ripartenza post Covid promossa dal governo. Dove al centro c'è l'impresa, ben prima e ben più del lavoro."
Così apre il servizio su Left a firma Leonardo Filippi. L'articolo prosegue: "Sono questi i sentimenti prevalenti in casa Cgil, all`indomani della approvazione da parte dell`esecutivo del testo che dovrà "mettere a terra" i progetti contenuti nel Recovery plan. Tre sono i temi fondamentali del decreto: creazione della Cabina di regia per gestire il Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr), rafforzamento della Pubblica amministrazione, snellimento delle procedure. Due i principali punti contestati dal primo sindacato italiano (ma anche dagli altri confederali e dal centrosinistra): la possibilità di aggiudicare al massimo ribasso le opere del Piano e l`eliminazione del tetto ai subappalti al 40%. Una la conquista indiscutibile: lo stralcio del massimo ribasso dalla bozza finale. La quota di subappalti consentita, invece, sale al 50%, e resta in vigore sino al 31 ottobre. Secondo Alessandro Genovesi, segretario generale Fillea Cgil che rappresenta gli edili, su questo fronte il sindacato avrebbe però compiuto una «mossa del cavallo», «sganciando la discussione dalla percentuale in sé di subappalto e portandola sul terreno della qualificazione di impresa, della crescita dimensionale, della specializzazione produttiva»...
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