Bonus edilizi, le nostre proposte per superarne limiti e criticità e renderli strutturali. Il comunicato di Genovesi ed il documento con le proposte.
“Occorre fermare chi ha speculato e frodato lo stato, chi da un giorno all’altro si è inventato imprenditore edile solo per fare affari sui crediti, questo è poco ma sicuro, ma sul tema dei bonus edilizi non si può scegliere, per evitare il male, di interrompere uno strumento che si sta rivelando utile per il paese e per l’economia, per questo chiediamo al governo di scommettere su una strategia di più larga visione” così Alessandro Genovesi, Segretario generale della Fillea Cgil
E proprio dalla Fillea Cgil, il più grande sindacato delle costruzioni, arriva un pacchetto di proposte volte a “dare un quadro di certezza ad imprese, lavoratori e cittadini, trovare soluzioni temporanee ed urgenti per governare la fase di passaggio da una normativa ad un’altra, rendere strutturali alcune scelte strategiche, in particolare sull’efficienza energetica e la messa in sicurezza del nostro patrimonio edile residenziale.”
Per superare le difficoltà temporanee delle imprese per i cambiamenti in corso d’opera della normativa in materia di crediti, la Fille propone la possibilità di prevedere cessioni di crediti oltre le 3 purché tutti i crediti siano certificati ad origine e per ogni passaggio e, soprattutto che il Governo autorizzi Cassa Depositi e Prestiti e le Poste a riattivare canali di acquisizione dei crediti ceduti a terzi, purché tracciati o tracciabili, nel periodo 2021-2022. Nello specifico CDP deve costituire uno specifico Fondo Nazionale rotativo in grado di anticipare liquidità alle imprese (riacquistando o acquistando cessioni di crediti) a fronte del recupero anche nelle annualità 2023-2025 dei crediti di competenza delle annualità precedenti.
Per una strategia di lungo respiro, la Fillea propone che si giunga ad un Testo Unico dei vari incentivi per il settore edile (ristrutturazioni edilizie, efficientamento energetico, anti sismico, facciate e restauro, sisma bonus, super bonus), rafforzando le condizionalità di accesso ai vari incentivi in funzione sia della qualità delle imprese, della qualità del lavoro (congruità, applicazione CCNL edile, formazione obbligatoria sicurezza, ecc.), sia di obiettivi misurabili di efficienza energetica e antisismica che siano di almeno 2/3 classi energetiche e 1/2 classi sismiche.
Per la cessione dei crediti una scelta di campo: dagli edili Cgil la proposta di prevedere sin dal 1 gennaio 2023 che la cessione dei crediti e la percentuale più alta di incentivo (per esempio del 100%) sia disponibile esclusivamente per gli interventi su condomini che migliorino di una classe sismica o di almeno 2/3 classi energetiche le condizioni ex ante (nello specifico condomini oggi nelle ultime quattro classi energetiche, cioè G, F, E, D). Ferma restando la norma che conferma la cessione dei crediti e il 110% per le case in Edilizia Residenziale Pubblica (ERP, cioè le case c.d. popolari), per il resto degli edifici privati, non condomini, occorre prevedere oltre al “décalage” in termini percentuali, come del resto la norma già indica, la possibilità di cessione del credito solo a fronte di condizioni ISEE sotto una determinata soglia.
“Con questa proposta “vogliamo difendere e rendere strutturali (con percentuali di bonus inferiori all’attuale) i vari incentivi per ridurre consumi energetici, mettere in sicurezza il patrimonio edile più vecchio, abbattere le barriere architettoniche” spiega Genovesi “dando certezza di programmazione in tempi più lunghi, combattendo speculazioni e truffe, mantenendo la cessione dei crediti, strumento che come Fillea, insieme a diverse associazioni come Legambiente, abbiamo fortemente voluto guardando alle fasce sociali più povere, che non possono anticipare somme importanti per rendere le proprie case più sostenibili ambientalmente, più sicure e meno energivore” conclude il leader Fillea.