Nel corso del dibattito dell'8 luglio sulla sinistra ed il mondo del lavoro, Genovesi ha lanciato la proposta: il centrosinistra avvii consultazioni permanenti con i sindacati.                            

"Siamo gelosi della nostra autonomia ma anche consapevoli che la nostra cultura politica è quella democratica e progressista. In tutto il mondo il sindacato fa parte di un fronte ampio collocato con i partiti democratici, socialisti, socialdemocratici ecc. e la stessa storia della Fillea Cgil e della Cgil è storia della sinistra sociale, ma anche politica".

8luglio GenovesiCastellinaMinistriCon queste parole la Fillea Cgil, per bocca del suo Segretario Generale Alessandro Genovesi,ha interloquito durante le iniziative per i 136 anni della Fillea Cgil, con Luciana Castellina, Sergio Cofferati e con i ministri Andrea Orlando e Roberto Speranza del PD e di Articolo 1.

"La crisi della sinistra e del centrosinistra, la subalternità che per anni i principali partiti di sinistra hanno avuto alle idee liberiste e mercantiliste, in Italia ed in Europa, la stessa concezione leaderistica e di partiti solo "comitati elettorali", hanno indebolito la coesione sociale e la stessa democrazia, alimentando solitudini, paure, forme di revanchismo, astensionismo".

“Il mondo del lavoro, vecchio e nuovo, dipendente e autonomo - ha continuato Genovesi - è uscito indebolito da questo trentennio inglorioso, ha perso tutele e potere e la sinistra politica ha perso oltre che milioni di voti, anche la propria “anima” ancor prima di aver perso un importante insediamento sociale".

"La crisi politica in cui siamo immersi rischia di esplodere di fronte alla grave crisi sociale che si annuncia, tra guerra, recessione, alta inflazione. Per questo lanciamo a tutti i partiti e leader che vogliono cimentarsi a ricostruire un fronte politico e culturale, democratico e progressista una proposta secca: costituiscano un meccanismo di consultazione permanente con i sindacati più rappresentativi sui temi del lavoro, del welfare, dell'inclusione; una consultazione preventiva ai programmi elettorali e alle stesse azioni politiche(leggi, regolamenti, delibere) che i vari partiti portano avanti a tutti i livelli, nazionale e territoriale. Facciano cioè un atto di generosità politica aprendosi in modo organizzato al mondo del lavoro, dell'ambientalismo, dell'impegno sociale diffuso nelle città e nei quartieri e assumano fino in fondo i temi del lavoro e della sua qualità, della lotta alla precarietà e per riforme che valorizzino lavoratrici e lavoratori dentro un nuovo modello di sviluppo".

"Le parole d'ordine per ricostruire una sinistra popolare e non minoritaria sono “protezione, promozione, emancipazione" nel mondo che cambia, del lavoro digitale e della transizione ambientale e demografica. Nuove coordinate, insomma, per riconquistare un popolo deluso, sfiduciato, spaventato. Un popolo che rischia di non credere più alla partecipazione e alla democrazia, tentato magari dalla scorciatoia dell'uomo o della donna forte di turno”.

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