Crescono le adesione alla mobilitazione nazionale del 1 aprile promossa FenealUil e Fillea Cgil. Sul sito failacosabuona.org i programmi completi degli eventi.
A pochi giorni dalla mobilitazione nazionale dell’edilizia promossa da Feneal e Fillea contro le scelte del governo sui bonus edilizi e appalti, crescono le prenotazioni sui pullman e si treni che dalle varie regioni raggiungeranno le piazze delle periferie urbane di Torino, Roma, Napoli, Palermo, Cagliari. Piazze che sabato 1 aprile si riempiranno di colori, testimonianze, racconti, interventi, musica, street food, giochi, non prima però di essere, laddove necessario, ripulite, come è accaduto a Palermo, allo Zen 2: qui nei giorni scorsi decine di volontari hanno lavorato senza sosta per restituire alla comunità locale l’area verde, da tempo occupata da erbacce e rifiuti.
E crescono le adesioni di realtà del territorio, comitati di quartieri, parroci, sindaci e di associazioni e di tante realtà nazionali, come le associazioni ambientaliste, Legambiente, Ecofuturo, Ecolobby, Nuove Ri-Generazioni, Giga. E poi, Kyoto Club che ricorda “per affrontare la sfida della riqualificazione edilizia - senza ulteriore consumo di suolo - siamo convinti che la strada delle detrazioni fiscali sia indispensabile” e l’Associazione Ambiente e Lavoro, che sottolinea “l'importanza dei temi legati alla rigenerazione urbana, nell'ottica di sostenere anche attraverso questo strumento, la transizione ambientale del nostro Paese. Inoltre condividiamo le proposte a sostegno di una seria e importante politica di contrasto alle illegalità ed a sostegno di iniziative volte a garantire salute e sicurezza in tutti i luoghi di lavoro.”
Adesione anche da parte delle Associazioni degli inquilini Sunia e Uniat e delle associazioni per i diritti degli anziani Ada e per l’invecchiamento attivo Auser. Quest’ultima sottolinea quanto sia importante avere una casa adeguata alle proprie esigenze “anche quando si è più avanti nell'età, per favorire l'invecchiamento a casa propria. Per noi la rigenerazione urbana, attraverso le pratiche di co-progettazione e co-programmazione, rappresenta un obiettivo strategico per garantire alle persone anziane una migliore vivibilità, opportunità di relazioni sociali, positivi scambi e migliori interazioni con altri ambiti territoriali, attraverso progetti integrati che possano utilizzare tutte le opportunità previste dal PNRR e dai fondi comunitari.”
E poi le associazioni dei consumatori, Adoc e Federconsumatori, che in una lunga lettera inviata ai segretario generali degli edili Cgil e Uil, affermano “occorre correggere l'improvvisa decisione del Governo di modificare, per l'ennesima volta, il sistema degli incentivi alla riqualificazione energetica e antisismica del patrimonio edilizio del nostro Paese, peggiorandone e complicandone le condizioni di accesso.” Le due associazioni poi ricordano che potrebbe persino verificarsi “l'effetto paradossale di un incapiente costretto a realizzare lavori senza alcun aiuto, per effetto di una delibera a maggioranza del proprio condominio” per questo chiedono che non solo si assicuri - come Fillea e Feneal chiedono - stabilità di lungo periodo al sistema “ma si assicuri la possibilità di godere della cessione del credito fiscale a intermediari abilitati o dello sconto in fattura, nelle varie percentuali che si possono fissare, a favore degli incapienti fino a una certa soglia reddituale Isee, che riteniamo equo indicare in 30mila euro. Pensiamo sia necessario anche istituire un vero e proprio Fondo contro la Povertà Energetica, che dia la possibilità di realizzare gli interventi necessari nelle proprie abitazioni a quanti diversamente non possano permetterselo.”
Adesione anche del Forum diseguaglianze e diversità, preoccupato perchè “si è reciso lo strumento che coniugava giustizia sociale e giustizia ambientale. E così oggi i ceti medio-bassi sono esclusi dal diritto al risparmio e alla conversione energetica. Ma il 110% è solo la punta dell'iceberg. Per questo il Forum Disuguaglianze e Diversità aderisce alla mobilitazione promossa da Fillea e Feneal, che giustamente porta l'attenzione pubblica sul lavoro e le periferie. E su cosa è possibile fare oggi nella direzione della giustizia sociale e ambientale.”
Apiqa, associazione quadri e professionisti si dice “in linea con le rivendicazioni contenute nella Piattaforma” ed esprime la propria contrarietà “ad una riforma del codice degli appalti che mira ad introdurre negli appalti pubblici la liberalizzazione dei livelli di sub appalto, oggi vietato, che renderà più difficile esigere le tutele contrattuali e di legge in termini, ad esempio, di corretta applicazione dei CCNL, rispetto delle norme su salute e sicurezza, parità di trattamento.”
Solidali le altre categorie di Cgil e Uil, tra esse ricordiamo l’iniziativa della Filcams che ha distribuito ai suoi iscritti e nei posti di lavoro un volantino di solidarietà con la mobilitazione degli edili.
C’è poi l’Arci che, nell’aderire e attivare tutti i circoli territoriali, sottolinea come “con questa piattaforma, sentiamo che ci state proponendo una relazione molto più forte e più profonda, che riguarda una alternativa di società, di città e di comunità da costruire insieme, a partire dai bisogni essenziali, dalle periferie del nostro paese, e da far vincere nella società e nella politica. Per noi, che tutti i giorni in tanti territori in tutta Italia con i nostri circoli siamo impegnati a difendere e ad affermare una società giusta e diversa attraverso la cura e la prossimità alle persone e ai territori, è naturale rispondere positivamente al vostro appello.”
Infine, tante le realtà studentesche che hanno risposto all’appello dei sindacati: Link, Primavera degli studenti, Rete degli studenti medi, l’Unione degli Universitari. Questi ultimi stanno organizzando una serie di flashmob con striscioni che riportano lo slogan “non scherzate con il nostro futuro”, come spiega un comunicato dell’Associazione “le scelte del Governo sono anche un nostro problema, in quanto le famiglie con basso reddito non potranno più accedere alle agevolazioni fiscali. Le politiche abitative sacrificano le residenze universitarie e le abitazioni che vengono affittate agli studenti, che solitamente si trovano nelle peggiori classi energetiche. Questo significa elevato dispendio energetico, inquinamento e bollette salate”.
Oltre a quello già svolto il 24 marzo a Roma davanti alla Residenza Ruberti in Via de Lollis, previsti altri flashmob nei prossimi giorni: il 27 marzo alle 16 a Padova, davanti alle vecchie case dell'INPS in via Palestro; sempre il 27 marzo alle 18 a Lecce, davanti all'ex caserma Cimarrusti; infine il 30 marzo a Trento.