I segretari generali Fillea e Feneal: confermati affidamenti diretti e liberalizzazione del subappalto. Contro la giungla dei cantieri il 1 aprile in piazza. Intervista a Genovesi su Repubblica                           

“In queste ore il Consiglio dei Ministri sta per varare un Codice degli Appalti che rischia di farci tornare indietro di cinquant’anni soprattutto in termini di legalità, trasparenza e tutela dei lavoratori. E questo nonostante i principi stabiliti dalla legge delega 78/2022, alcuni dei quali neanche tradotti in norma, come per esempio l’adeguamento automatico degli importi lavori a fronte degli aumenti salariali (principio presente nella legge delega). Anche per questo saremo in piazza il prossimo 1° aprile insieme a tanti studenti, cittadini, inquilini, associazioni”. 

Così dichiarano in una nota Vito Panzarella e Alessandro Genovesi, Segretari generali di FenealUil e Fillea Cgil. 

“Soprattutto dopo i vari passaggi parlamentari, il Governo, da un lato conferma sulla carta principi e norme a tutela dei lavoratori, compresa l’esclusione dei costi della manodopera dai ribassi, la parità di trattamento tra lavoratori in appalto e lavoratori in subappalto, il Durc di Congruità, ecc., dall’altra però introduce un ampio ricorso all’affidamento diretto o senza gara pubblica, depotenzia gli strumenti per una maggiore qualificazione di impresa e liberalizza i livelli di subappalto. Rende cioè, nella pratica, più difficile il rispetto dei contratti collettivi, l’applicazione e verifica delle tutele per salute e sicurezza, favorendo il dumping e il nanismo aziendale e rendendo più difficile verificare la concreta applicazione della parità di trattamento economico e normativo lungo la filiera. Insomma quello che dà con la mano sinistra, toglie poi con la mano destra”.

“Al riguardo – continuano Panzarella e Genovesi - prendiamo atto che le proposte di miglioramento, avanzate unitariamente da Cgil, Cisl e Uil al Parlamento, visto che mai si è aperto un tavolo di confronto con il Governo, non sono state prese minimamente in considerazione. Confermiamo pertanto le mobilitazioni indette per il 1° Aprile contro la liberalizzazione del subappalto e ci attrezzeremo nei prossimi mesi con tutti gli strumenti dell’azione sindacale. Dalla contrattazione di anticipo - laddove ve ne saranno le condizioni - alla promozione di centinaia di vertenze e denunce in risposta alle eventuali e probabili violazioni in materia contrattuale e sulla salute e sicurezza. Il Governo ha scelto: “non fare presto e non fare bene”, non usando le risorse pubbliche per qualificare e far crescere le imprese ed il settore, in barba ai diritti e alla vita delle persone. Noi non ci stiamo” concludono i leader degli edili Cgil e Uil.   

Genovesi su Repubblica del 29 marzo  >

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