Al Ministero del Lavoro illustrato il decreto attuativo del provvedimento. Genovesi: misura molto parziale, anche se accolte alcune proposte dei sindacati.
"Nonostante diverse proposte dei sindacati siano state accolte, riteniamo la misura molto parziale. Del resto, partendo da una legge fatta male gli spazi per migliorarla, in fase di decreto attuativo, erano veramente pochi”. E’ quanto dichiara Alessandro Genovesi, Segretario generale della Fillea Cgil, a margine della presentazione del decreto attuativo sulla patente a crediti, avvenuta il 23 luglio presso il Ministero del Lavoro.
“Abbiamo provato a migliorare i testi del Ministero - continua Genovesi - ottenendo l’obbligatorietà della sospensione della patente in caso di infortunio mortale imputabile all’azienda, e non la mera possibilità prevista dalle prime bozze; il rafforzamento del ruolo degli RLST nell’accesso a tutte le informazioni della specifica impresa e ai lavori della commissione per il recupero dei crediti; il riconoscimento della formazione aggiuntiva e della formazione per i migranti; la valorizzazione delle imprese con i dipendenti più professionalizzati o che hanno fatto maggiori investimenti proprio sulla sicurezza."
Non accolta invece la proposta relativa ai crediti aggiuntivi per anzianità aziendale, che il sindacato proponeva di riconoscere "solo in assenza di infortuni - spiega Genovesi - per evitare il paradosso che un’azienda con decenni di attività ma anche decine di incidenti gravi o mortali possa ricevere il massimo dei punti". Risposta negativa anche sulla decurtazione dei punti, che per la Fillea, in assenza di formazione o dei dispositivi di protezione contro le cadute dall’alto non possono valere per l'impresa solo 1 o 2 punti, un errore grave "quando lo spirito della norma dovrebbe essere quella di prevenire gli infortuni gravi o mortali" sottolinea Genovesi.
Resta fermo quindi il giudizio negativo della Fillea sull'insieme del provvedimento "perché sin dall’inizio non si è voluto scommettere su un sistema che qualifichi all’ingresso le imprese, con formazione e verifiche preventive su competenze, mezzi, capacità finanziarie, rendendo obbligatorie le certificazioni SOA per gli appalti pubblici e privati, con una proporzionalità tra qualità e dimensione di impresa, quantità e valori dei lavori da svolgere. È come se a 18 anni avessero tutti diritto alla patente di guida, senza prima conoscere il codice della strada e solo in un secondo momento fossero sottoposti a un sistema di penalità in base a quanti pedoni investono."
"Come Fillea utilizzeremo comunque tutti gli spazi che questa norma concede al sindacato, a partire dall’accesso al maggior numero di informazioni possibili, per presidiare i cantieri e continuare a segnalare all’Ispettorato del Lavoro le tante violazioni che tutti i giorni incontriamo sui posti di lavoro” conclude Genovesi.