Manifestazione sindacati contro le catene del subappalto davanti la sede del Parlamento Europeo. Il comunicato unitario Fillea Filca Feneal.

Garantire la parità di trattamento nel subappalto, regolamentare l'intermediazione del lavoro, compreso il divieto di distacco degli intermediari e migliorare i meccanismi di ispezione per proteggere i diritti dei lavoratori. Con questi obiettivi questa mattina, davanti alla sede del Parlamento europeo a Strasburgo, in Francia, oltre 700 lavoratrici e lavoratori dei settori delle costruzioni, dell’agricoltura e dei trasporti hanno manifestato insieme a dirigenti sindacali ed europarlamentari e per mettere in evidenza le richieste urgenti per un'iniziativa vincolante da parte dell’UE sugli intermediari del lavoro e condizioni eque nelle catene di subappalto. Alla manifestazione hanno partecipato anche numerose delegazioni dei sindacati di categoria FenealUil, Filca-Cisl e Fillea-Cgil. Dopo la manifestazione si è svolta un'audizione all'interno del Parlamento europeo. Un evento che ha visto al centro le testimonianze dei lavoratori colpiti da pratiche di subappalto sfruttatrici e intermediari senza scrupoli, con la partecipazione di parlamentari europei dei diversi gruppi politici.
“Desideriamo sollecitare il Parlamento europeo appena eletto nel dare priorità a limitare il ricorso al subappalto e garantire parità di trattamento dei lavoratori, migliorando meccanismi di ispezione per proteggere i diritti degli operai anche a livello transnazionale”, affermano in una nota Feneal, Filca e Fillea.
“In Italia abbiamo un gigantesco problema, rappresentato dalle stragi di Brandizzo e dell’Esselunga. Irregolarità e sfruttamento si amplificano nella lunga catena dei subappalti, aggravati dalla mancanza di controllo dell’intera filiera. Come sottolineato giovedì scorso nella relazione della Commissione parlamentare d’inchiesta sulla strage di Brandizzo, diventa urgente un maggior coinvolgimento di parti sociali e lavoratori nella definizione di procedure più efficaci e sicure, la qualificazione delle imprese in appalto alla formazione, fino all’obbligo del ‘badge elettronico’, un monitoraggio delle presenze in cantiere e una verifica sul campo di orari e inquadramento contrattuale. E’ ora di dire basta in tutta Europa al ricorso sfrenato al subappalto, e noi continueremo la battaglia in Italia. A trent’anni dalla nascita del Mercato unico europeo, che per molti ha significato meno protezione sociale, pressione al ribasso sui salari e maggiore precarietà, la manifestazione di oggi rappresenta una grande occasione di richieste urgenti da inserire nell’agenda politica internazionale per il benessere e il futuro di tutti i lavoratori”.

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