Tecnico investito sulla linea Bologna - Venezia. Fillea: patente a crediti non serve e non salverà la vita dei lavoratori, basta subappalti!
Dalla Fillea la richiesta di riaprire subito il tavolo presso il Mistero per affrontare il tema delle manutenzioni ferroviarie, all'indomani dell'enesimo incidente mortale, avvenuto a San Giorgio di Piano nel Bolognese, in cui un operaio di 47 anni ha perso la vita mentre lavorava per conto di una ditta appaltatrice di Rfi, Rete Ferroviaria Italiana.
“Serve il coraggio di Rfi nell’ammettere che come sono gestite oggi le manutenzioni non va bene – afferma la Fillea Nazionale - bisogna limitare i subappalti, qualificare davvero gli operatori economici e rivedere i tempi di intervento come richiesto nel corso del confronto dopo Brandizzo. I lavoratori che sono impiegati nelle manutenzioni fanno turni massacranti. Pertanto abbiamo rivendicato unitariamente la riapertura del tavolo di confronto con la Rete Ferroviaria Italiana, interrotto proprio per la mancata volontà di accettare le nostre richieste”.
Quindi, “il confronto ha lo scopo di arrivare ad una precisa definizione, non più rinviabile vista la gravità e la frequenza degli eventi infortunistici. C’è bisogno di efficaci misure di sicurezza e controllo delle condizioni di lavoro degli operatori economici per la realizzazione delle opere di manutenzione della rete ferroviaria, nonché di tutte le attività affidate ad imprese terze, afferenti al settore delle costruzioni, da parte di codesta committenza”.
E ancora, “servono controlli stringenti a partire proprio dalle grandi committenze pubbliche. La sicurezza non può essere intesa come burocrazia espletata: basta subappalti”. Di fronte all' ennesimo infortunio mortale avvenuto per effettuare la manutenzione ferroviaria e in attesa che la magistratura svolga il suo compito, “tutti abbiano rispetto di chi lavora e dei loro familiari – prosegue il comunicato – per questo motivo riteniamo inaccettabili le dichiarazioni di chi, alla ricerca dell’errore umano, prova a dire che l'operaio si sarebbe spostato fuori dall' area di lavoro”.
Al Governo e anche al vicepremier “diciamo di aprire un confronto serio su salute e sicurezza queste sono tutte imprese a cui non si applica la tanto sbandierata patente a crediti, perché esentate dalla stessa norma, che non serve e non salverà la vita dei lavoratori. Dopo Brandizzo è proprio vero che non c'è stata nessuna risposta”.