"Servono protocolli di legalita' obbligatori in tutte le opere pubbliche con costi di lavoro certi e non ribassabili".  La Fillea Cgil insieme alla Cgil, Cgil Piemonte, delegati, associazioni e mondo della legalità ha rinnovato l'urgenza di un sindacato per la legalità
 

Quella della ‘ndrangheta in Piemonte è la storia di un processo di infiltrazione e di radicamento che ha trovato terreno fertile e ha permesso, negli anni, di creare spazi di lavoro e di economia illegale. La Fillea Cgil insieme alla Cgil, Cgil Piemonte, delegati, associazioni e mondo della legalità ha rinnovato l'urgenza di un sindacato per la legalità. Durante l'iniziativa a cui hanno partecipato la procuratrice generale Lucia Musti, il segretario Cgil Maurizio Landini, il segretario della Cgil Piemonte Giorgio Airaudo è stata consegnata la tessera 'ad honorem' della Fillea Cgil al presidente di Libera contro Le Mafie Don Ciotti. Carmagnola, città interessata pochi mesi fa dall’indagine sulle infiltrazioni mafiose che ha portato all'arresto dell'ex sindacalista Cisl Domenico Ceravolo, indagato per aver "favorito gli interessi" delle imprese contigue al sodalizio. "Per questo la Cgil con le confederazioni del Piemonte e di Torino ha voluto ripartire di lì e dalla testimonianza di chi, di mafie - spiega il segretario Cgil Maurizio Landini - in un territorio attraversato da inchieste sul caporalato e da 90 interdittive della prefettura negli ultimi 3 anni - ha sottolineato come un modello di lavoro "giocato sulla riduzione dei diritti e dei salari" contribuisca all’aumento della corruzione. È in effetti nelle pieghe del lavoro nero e sottopagato, nelle zone grigie di commistione e collusione "tra il lecito e l’illecito" che, per il sociologo di Unito Rocco Sciarrone, agisce la mafia di oggi. "È presente e investe nell’economia legale, non solo per il riciclaggio del denaro sporco, ma anche in contiguità con il mondo delle professioni e dell’imprenditoria", spiega. La terza generazione degli appartenenti alle cosche, intanto, studia e si laurea in ingegneria, giurisprudenza, economia, avvicinandosi ai settori più attrattivi e vulnerabili: "L’edilizia pubblica e privata, la logistica, il turismo". Noi pensiamo che ci sia una sottovalutazione del fenomeno e delle zone grigie che alimentano la mafia - conferma il segretario generale Cgil Piemonte Giorgio Airaudo - Ci si aspetterebbe una maggiore reazione della politica". Invece, ciò che emerge dal tavolo, è che il territorio fa ancora fatica ad ammettere il problema. E se don Ciotti fa appello alla "responsabilità dei cittadini come spina dorsale della democrazia", per la procuratrice generale Musti bisogna "svegliarsi, perché il pericolo mafie esiste dappertutto, tocca qualunque politico e qualunque forza politica". È lei che ispira il messaggio della giornata: "Svegliati, Piemonte". 

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