La XII Assemblea nazionale della Fillea Cgil, gli interventi di Mimmo Lucano, Elly Schlein, Antonio Di Franco, Maria Grazia Gabrielli e il fumetto di Takoua Ben Mohamed

 
"Costruzioni Migranti, tra Lavoro e Cittadinanza. Vogliamo iniziare un percorso per costruire insieme diritti, tutele e cittadinanza per i migranti nuova forza lavoro del nostro Paese, considerando la legalità come strumento estensivo di diritti e giustizia sociale per tutti e tutte. Abbiamo deciso come Fillea Cgil con il massimo impegno di tutti di riprendere le assemblee sul tema delle politiche migratorie con l’augurio che questo appuntamento possa tracciare la via di un percorso strategico e di supporto  reale ei lavoratori migranti. I temi di cui parleremo in queste giornate sono questioni che dobbiamo assumere tutti come prioritari, del resto si legano perfettamente al nostro agire contrattuale e al rinnovato impegno sui temi della legalità, della lotta alle mafie e del contrasto al lavoro nero e irregolare".  E' iniziata così la relazione introduttiva della XII Assemblea nazionale della Fillea Cgil. Una due giorni alla Latteria Molloy di Brescia, dedicata alle testimonianze e interventi di lavoratrci e lavoratori migranti. Storie di sfruttamento, caporalato raccontate con difficoltà ed emozione. 

"Noi abbiamo una idea di società diversa che punta a far assumere a tutti il valore dello stato sociale, per garantire salute, sicurezza, istruzione, occupazione e soprattutto libertà senza alcuna discriminazione, praticando e costruendo percorsi di pace. Il contesto storico attuale ci consegna, a livello globale, uno scenario politico di inasprimento e disumanizzazione complessiva delle politiche migratorie, a fronte di un incremento dei conflitti e in generale delle criticità economiche, climatiche, politiche, le cui responsabilità non sono estranee all’Europa, che accentuerà sempre più la vulnerabilità dei soggetti in cerca di protezione, aumentando la mobilità forzata di chi lascia il proprio paese di origine come unica opportunità di sopravvivenza. Le destre sovraniste tendono sempre piu’, come strategia di ampliamento del consenso, ad alimentare la rappresentazione dell’invasione e della sostituzione etnica, mentre i dati messi a disposizione dal Dossier Statistico Immigrazione 2024 ci dicono che a fine 2023 i migranti forzati in Europa erano 8.4 milioni, pari al 7.2% del totale mondiale. La vera emergenza dunque è quella umanitaria che si consuma nei paesi di origine, nei paesi partner dei vari accordi di esternalizzazione delle frontiere come Libia e Tunisia e lungo le principali rotte migratorie, interessate sempre più da respingimenti forzati, rimpatri e barriere materiali ed amministrative opposte all’attività delle organizzazioni non governative. Secondo i recenti dati messi a disposizione dall’Organizzazione Internazionale per le Migrazioni (OIM) almeno 8.938 persone hanno perso la vita lungo le rotte migratorie nel 2024: il numero più alto mai registrato in un solo anno. Tuttavia si tratta di un dato parziale, in quanto non comprensivo delle migliaia di sparizioni e di decessi non documentati. In Italia i circuiti di accoglienza istituzionale sono stati pesantemente impoveriti e svuotati delle funzioni di supporto alla persona e all’integrazione ed ormai anche i richiedenti asilo ne sono esclusi. Riscontriamo fenomeno di criminalizzazione delle persone straniere e di chi è loro solidale, la profilazione etnica, la prospettazione dell’emergenza rappresentano gli obiettivi principali del Governo sia in termini di aggressione mediatica che di inasprimento delle norme, mentre le pratiche di sfruttamento dei lavoratori stranieri, quelle realmente criminali, coinvolgono sempre più ampie porzioni di tutti i settori dell’economia, nell’incapacità totale delle istituzioni di produrre misure adeguate a porre fine a, questa sì, un’altra vera emergenza. Si tratta delle stesse istituzioni che di fronte alla morte di Satnam Singh ed al crollo dell’Esselunga di Firenze hanno risposto con la patente a punti, la sicurezza di carta", si legge nella relazione introduttiva del segretario generale della Fillea Cgil Antonio Di Franco. 

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