Sindacato Nuovo, luglio 2023, pag. 6 - 7. Sottoscritto il contratto nazionale del legno-arredo, confermata la doppia pista salariale. Di Tatiana Fazi, Segretaria nazionale Fillea Cgil. 

Il 17 Ottobre 2022 a Milano, l’Assemblea Nazionale dei quadri e delegate/i del legno-arredo, ha segnato per la Fillea il primo importante appuntamento per la trattativa che si andava ad avviare in merito al rinnovo del CCNL in scadenza a dicembre 2022.

Siamo partiti con un momento tutto nostro, di condivisione e partecipazione, dove è stata chiara la volontà delle delegate e delegati intervenuti all’assemblea di rinnovare questo contratto partendo dalla nostra piattaforma ma avendo ben evidente che il tema del salario e dunque del mantenimento della “doppia pista salariale” avrebbe dovuto caratterizzarne il percorso, provando a dare in tempi brevi risposte alle difficoltà economiche delle lavoratrici e lavoratori.

Il percorso assembleare iniziato a Milano è continuato, per quanto riguarda la Fillea, anche nei mesi successivi, in un costante aggiornamento delle delegate e delegati sugli sviluppi del tavolo contrattuale, fino al momento in cui, dopo alcuni incontri, si è giunti alla rottura della trattativa per l’indisponibilità delle controparti a riconoscere quanto da noi richiesto e la conseguente dichiarazione di sciopero per il giorno 21 Aprile in concomitanza con il Salone del Mobile a Milano, accompagnata dal blocco degli straordinari e delle flessibilità.

Abbiamo cosi ripreso a fare assemblee, trovato tante occasioni per far sapere quello che stava accadendo e più andavamo avanti e più notavamo una gran voglia di partecipare, di esserci, di non abbassare la testa, di pretendere il dovuto e cosi il 21 Aprile abbiamo riempito le piazze e svuotate fabbriche e uffici, come non era mai accaduto.

è stato il vero punto di svolta: noi consapevoli di avere al nostro fianco le lavoratrici e lavoratori, di aver colto il sentire di chi rappresentavamo; loro, la controparte, preoccupata di non saper gestire il disagio e di non aver fino in fondo compreso le richieste che venivano dalle fabbriche.

Cosi dopo pochi giorni dallo sciopero veniamo richiamati per riavviare il tavolo contrattuale e fin da subito notiamo una maggiore disponibilità da parte datoriale a trovare soluzioni condivise.

Ci vorranno ancora un po’ di incontri, alcuni non facili, per arrivare, la sera del 20 giugno, alla sottoscrizione del contratto nazionale.

Una giornata che fin dalle prime ore è apparsa non semplice e che pur tuttavia ci vedeva ottimisti e carichi. 

Insieme a Filca e Feneal con pazienza e costanza, ci siamo messi a discutere su testi e cifre, perché ogni parola spostata poteva mettere in discussione tutto, perché ogni euro che ci veniva tolto voleva dire per noi lasciare sul tavolo un pezzetto di quello che c’era dovuto.

La delegazione Fillea fino all’ultimo secondo, all’ultimo punto è rimasta attenta e concentrata a discutere, riflettere, proponendo soluzioni e correzioni per arrivare al miglior risultato; risultato che pensiamo di aver ottenuto.

La sottoscrizione di questo contratto, infatti, conferma il modello della “doppia pista” e porta nelle tasche delle lavoratrici e lavoratori, da luglio 2023 un aumento sui minimi di 143 euro al 5° livello e una somma “una tantum” di 300 euro (cioè 25 euro per 12). Quindi a gennaio 2024 ulteriori aumenti sui minimi, calcolati usando l’Ipca generale, per recuperare l’inflazione del 2023; a marzo 2024 un’ulteriore “una tantum” di altri 300 euro; infine, a gennaio 2025, ulteriori aumenti sui minimi calcolati sempre usando l’Ipca non depurato, per l’inflazione del 2024. 

Nelle ore successive alla firma del contratto, sono iniziate ad arrivare telefonate e messaggi dalle nostre Rsu, c’era soddisfazione ed esultanza, in un abbraccio di gruppo virtuale che diceva: “insieme ce l’abbiamo fatta”.

Non sappiamo cosa accadrà nel dicembre 2025, se ci troveremo ancora un’altra volta a discutere di modello e verifica, ma se sapremo far tesoro di quanto costruito oggi, non disperdendo quanto fin qui fatto, insieme sapremo fare meglio e di più.

Godiamoci questo bel risultato e ora la parola alle lavoratrici e lavoratori!

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