19.01.12 Non si sblocca la vertenza dei lavoratori di Opere Pubbliche che non ricevono lo stipendio da novembre e hanno proclamato lo sciopero a oltranza fermando i lavori del carcere a Uta.

Ieri doppio incontro dei segretari di categoria Chicco Cordeddu, Gianluca Cotza e Samuele Piras: prima con i dirigenti del Provveditorato del ministero delle Infrastrutture in viale Colombo e poi, in Consiglio regionale, con la presidente Lombardo e i capigruppo. Ai dirigenti del Provveditorato i sindacalisti hanno chiesto di capire quali fossero le intenzioni del ministero di fronte al comportamento della società Opere Pubbliche. Negli uffici di viale Colombo è stato riferito che, già nei giorni scorsi, dopo le richieste formali di Fillea, Filca e Feneal, sono partiti due ordini di servizio per la società Opere Pubbliche, affinché regolarizzasse i pagamenti. Al momento però, pare non sia arrivata alcuna risposta da parte dell’azienda. Secondo la prassi, di fronte a un simile comportamento, il ministero procede alla rescissione contrattuale: l’auspicio del sindacato è che la vertenza si chiuda positivamente prima che ciò avvenga. “Siamo di fronte a un paradosso – hanno commentato Chicco Cordeddu, Gianluca Cotza e Samuele Piras – c’è l’appalto, ci sono le risorse e anche una prospettiva di ulteriori finanziamenti per ampliare l’opera, l’atteggiamento di Opere Pubbliche è assurdo”. Per queste ragioni i segretari di categoria si sono rivolti alle istituzioni di tutti i livelli e oggi sono stati ricevuti dal Presidente del Consiglio Claudia Lombardo e dai capigruppo che hanno preso l’impegno di attivarsi per portare la vertenza all’attenzione dei soggetti competenti. Lunedì prossimo invece, ci sarà un incontro con presidente e giunta provinciale di Cagliari. Nel frattempo, prosegue lo sciopero dei 55 lavoratori e il sindacato non esclude una mobilitazione a Roma sotto la sede del ministero.

Fonte: rassegna sindacale

 

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