21.05.15 "Cento milioni di risparmi si potevano ottenere in altro modo, senza indebolire il sistema di verifica della regolarità contributiva. Ora il rischio concreto e reale  è che il provvedimento del governo sul Durc elettronico penalizzi le imprese che versano regolarmente i contributi a favore dei furbetti del quartierino." Lapidario il giudizio di Dario Boni, segretario nazionale della Fillea Cgil, sul Durc (Documento Unico di Regolarità Contributiva) elettronico, illustrato stamane dal ministro Poletti nel corso di una conferenza stampa.
Per  Boni "il nuovo sistema non certifica la regolarità in tempo reale, ma fa una fotografia che dura 120 giorni, senza accertarsi se in questo lasso di tempo l'impresa è costante nei versamenti oppure no. Vengono cancellate le verifiche della regolarità a livello di cantiere, è inibita la possibilità di agganciare la congruità tra versamenti, costo del lavoro e ammontare dell'appalto, non viene previsto alcun meccanismo che contrasti l'evasione contributiva. Insomma - conclude il segretario Fillea - non ci sembra un grande passo in avanti. Furbetti a parte."
 

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