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20.07.15  "Grazie per essere qui in questa giornata così torrida!! Ma se abbiamo sfidato il caldo, se abbiamo percorso centinaia di chilometri, se, nonostante l'afa abbiamo ancora voglia di alzare la nostra voce e' perché abbiamo una grande forza. La forza che ci deriva dalle nostre ragioni, la forza che ci infonde la nostra storia, la forza del lavoro e di chi lo rappresenta, la forza che oggi deve essere ascoltata se domani si vuole dare un futuro al paese." Così ha esordito Walter Schiavella, intervenendo dal palco di #Roma18luglio, la manifestazione nazionale degli edili Cgil Cisl Uil, che si è svolta sabato a Roma, conclusa dai segretari confederali Barbagallo, Petriccioli, Camusso. Di seguito anche i video degli interventi di Schiavella e Susanna Camusso.

Oggi per domani significa esattamente questo e il nostro oggi, il nostro presente non e' solo metaforico ma drammaticamente reale. Oggi, in queste settimane e in questi giorni si giocano partite fondamentali per il futuro del nostro settore e, quindi, per il futuro del paese. L'iter di recepimento delle direttive europee in materia di appalti, i decreti attuativi del jobs act, la definizione del DEF, la riapertura del dibattito sulle pensioni.  Questi sono i dossier oggi aperti nell'agenda politica. E, a proposito di domani, questa era e resta la nostra prima richiesta: garantire un futuro previdenziale adeguato ad ogni lavoratore delle costruzioni e a ogni lavoratore italiano  modificando quella legge Fornero che tante ingiustizie ha creato, una legge iniqua, una legge ottusa, una legge da cambiare !!!!!!
Se qualcuno ci chiede perché la risposta e' facile.... la trova in questa piazza.....la trova in questo caldo asfissiante....faccia finta di stare a 15 mt. di altezza, sospeso su un ponteggio esposto a sud; chi ci chiede perché  faccia finta di essere ormai alla sesta ora di lavoro di una giornata nella quale, come ogni giorno, ha sollevato centinaia di kili di materiali, ha respirato polveri e ascoltato rumori assordanti, faccia finta che quel giorno e' il 5° di una  settimana altrettanto calda come questa; chi ci chiede perché faccia finta che quella settimana e' una delle tante settimane dell'anno, tutte uguali quanto a fatica con l'unica variazione di sostituire il gelo al caldo, il vento sferzante all'afa;
chi ci chiede perché faccia finta che quell'anno e' il 40' anno di altri 39 tutti uguali cominciati quando aveva 18 anni; chi ci chiede perché faccia finta di tutto questo....e immagini quale sarebbe la sua risposta a chi gli dice....lavora altri 3 anni, oppure lavora fino a 67 anni, oppure, visto che il lavoro edile e' di per se discontinuo e con periodi previdenziali scoperti, lavora fino a 70 anni per poter ricevere una pensione da fame!!!!!.... Chi ci chiede perché immagini quale sarebbe la sua risposta.....certamente meno educata di quella che civilmente e democraticamente esprime questa piazza!!!!!!!!!!
I lavori non sono tutti uguali e questo elementare principio deve essere riconosciuto dalle norme previdenziali di un paese che voglia avere un minimo di civiltà.
Noi per primi sappiamo quindi che non e' un problema che riguarda solo l'edilizia, noi per primi sappiamo che e' un problema che riguarda tutti i lavoratori italiani e quindi le confederazioni. Non abbiamo voluto avviare nessuna battaglia corporativa, nessuna separazione, perché, mai come ora, si vince solo se si e' uniti!!!! Abbiamo voluto agire subito e per primi perché questa per noi e' una vera emergenza, perché la metà degli omicidi nei cantieri (perché spesso di questo si tratta) riguardano lavoratori anziani ultra sessantenni ancora costretti dalla legge, dalla crisi, dalla voracità di imprese senza scrupoli, a spaccarsi la schiena su un impalcatura. Questa nostra azione unitaria, quindi, ha voluto e vuole essere solo stimolo e parte di una necessaria iniziativa di mobilitazione generale unitaria per ottenere una profonda revisione della legge Fornero. Per questo la decisione di chiedere un incontro formale al Ministro del lavoro assunta dalle segreterie unitarie di CGIL CISL e UIL lunedì scorso e' una decisione che abbiamo accolto con soddisfazione e che sosteniamo; per questo la presenza dei nostri Segretari Generali qui oggi e' importante, perché rappresenta non solo attenzione e condivisione alle nostre richieste, ma molto di più, rappresenta un pegno che il filo dell'unità ancora così esile si rafforzi, si traduca in una visione nuova e più ampia dell'unità del lavoro e di chi lo rappresenta affinché la voce dei lavoratori italiani pesi sulle scelte e  sul futuro del paese.
Gli edili vi chiedono con forza di proseguire sulla strada dell'unità perché solo uniti la soggettività politica dei lavoratori italiani può trovare espressione compiuta senza perdere in autonomia.
In questi giorni difficili per l'Europa, giorni nei quali appaiono sempre più chiari i limiti delle politiche di austerità fin qui praticate, il nostro dibattito sulle politiche economiche e sociali non può restare sepolto sotto le macerie dei facili ottimismi e, in egual misura, dello scetticismo pregiudiziale.
Il governo  continua a vedere solo quello che vuole vedere e ad agire in continuità con le scelte deregolative di chi lo ha preceduto: Mdl, Ammortizzatori, Sicurezza, Appalti e concessionarie, Investimenti tutti temi sui quali si sono ascoltate più le imprese che i lavoratori.
Di fronte a tale situazione sono necessari profondi cambiamenti nelle scelte di contenuto e di comportamento di tutti gli attori politici e sociali. Ciascuno deve partire dal suo ruolo e dalla sua responsabilità individuale e collettiva oltre che da una analisi oggettiva della realtà.
Le Federazioni di categoria di CGIL-CISL-UIL, in questi anni di crisi devastante, hanno già' saputo produrre una idea sostanziale e nuova del ruolo del sindacato. Nel merito quindi, oltre che nel metodo, in questi anni abbiamo già dimostrato di saperci assumere responsabilità complesse.
Quanto alla realtà essa e' sotto i nostri occhi: se ne e' accorto recentemente anche il Presidente del Consiglio; nel quadro di una ripresa che appare tanto debole da essere quasi invisibile,  spicca in tutta la sua drammatica evidenza la crisi del settore delle costruzioni che persiste.
La realtà e' quella di un settore dove illegalità e corruzione trovano terreno troppo fertile in una costante azione deregolatrice che, ben lungi dal cogliere l'obiettivo condiviso di semplificare, apre spazi sempre più larghi ad una competizione che rischia di premiare le imprese più furbe e non quelle migliori. ...e allora...Perché usare il Durc elettronico per colpire il Durc per congruità?
La realtà e' quella del lavoro che manca per centinaia di migliaia di lavoratori; perché allora dire come ha detto Delrio che hanno riaperto il cantiere Italia quando ancora siamo al censimento delle risorse e i cantieri sono ancora sulla carta?
La realtà e' quella di protezioni sociali ancora lontane dal rispondere ai bisogni effettivi di un settore così particolare: e allora....perché regalare uno sconto contributivo  sugli ammortizzatori sociali  alle imprese edili senza dare nulla  ai lavoratori in termini di coperture?
La realtà e' quella di un settore dove ancora si muore troppo spesso sul lavoro con uno stillicidio tanto continuo quanto insopportabile favorito da norme fumose e da controlli e sanzioni insufficienti;  allora  perché usare il decreto semplificazioni per alleggerire sostanzialmente le sanzioni per le violazioni sulle norme sulla sicurezza?
La realtà e' quella di lavori diversi per gravosità e fatica ma trattati tutti allo stesso modo al punto da costringere muratori e cavatori a stare al freddo o sotto il sole cocente fino alla soglia dei 70 anni.
E' questa la realtà che chiediamo di affrontare e cambiare mettendo sul piatto le nostre proposte ma soprattutto sostenendole con la mobilitazione e  con la consapevolezza che dovremo tutti assumerci la responsabilità di un indispensabile cambiamento nei contenuti e nel metodo a partire da quello di una necessaria evoluzione della pratica unitaria
La soggettività e la rappresentanza del lavoro, la sua stessa autonomia non possono prescindere dalla sua unità; dobbiamo unire il lavoro nei luoghi dove esso si svolge, nelle fabbriche e nei cantieri.
Dobbiamo unire il lavoro nella nostra strategia contrattuale.  Per questo Il lavoro di preparazione delle piattaforme unitarie dei nostri settori  che ha già portato alla presentazione della piattaforma del rinnovo CCNL cemento e vede le altre piattaforme al vaglio della consultazione dei lavoratori, e' parte integrante del nostro percorso rivendicativo. Un lavoro importante che sta proseguendo contro ogni tentativo dilatorio. Una lavoro che ha bisogno più degli altri di una tenuta unitaria che va garantita oggi per domani.
Una unità diversa, di azione e di visione, basata su sintesi di merito vere, avanzate e innovative, realizzabili solo se nessuno pretende soltanto di piantare le proprie bandiere; questa deve essere la novità che la distingue dal passato, una sintesi di merito che non e' mediazione ma innovazione; ognuno deve affrontare questa sfida che per noi significa:
•    Innovare un settore strategico per il paese sottraendolo a speculazioni e malaffare per proiettarlo a pieno nella sfida della sostenibilità, del consumo di suolo zero, del risparmio energetico, del recupero di territorio e città.
•    Innovare i modelli di welfare riconoscendo la diversità dei lavori e degli strumenti, cambiando una legge sulle pensioni ottusa ma anche affiancando al welfare universalistico e pubblico un welfare contrattuale integrativo ed efficiente.
•    Innovare i modelli contrattuali riconoscendo insieme il ruolo insostituibile del CCNL nella realtà produttiva italiana e insieme potenziando gli spazi effettivi di contrattazione nei luoghi di lavoro e nel territorio.
Con  questa nostra mobilitazione unitaria vogliamo dare un contributo a questo necessario ed indifferibile processo di cambiamento.
Come sempre gli edili italiani, gli edili di CGIL CISL UIL, rivendicano un ruolo nella ricostruzione del paese dopo una crisi devastante, un ruolo da protagonisti e non da spettatori, da co-progettisti e non da semplici esecutori.
E' questo il ruolo che rivendichiamo e' questo il ruolo che ci meritiamo!!!!!!!
 
 
 
 

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