18.11.15 Si è da poco concluso il direttivo nazionale della Fillea, che ha approvato la composizione dell'Assemblea Generale, il nuovo organismo statutario della Cgil cui è demandata l'elezione dei segretari generali del sindacato e discusso della situazione politica e della fase contrattuale. In attesa di inserire il testo integrale della relazione del segretario generale, proponiamo una sintesi dei tre punti affrontati da Walter Schiavella e l'ordine del giorno approvato all'unanimità, con tre astenuti.
LEGGE DI STABILITA'
“siamo di fronte ad una manovra sbagliata, in continuità con il passato. Continua lo smantellamento dello stato sociale, a cominciare dalla sanità pubblica, inopportuna ed inutile la scelta del taglio della Tasi, che non solo rappresenta un regalo per i grandi proprietari ma distrae tre miliardi e mezzo di euro da altri possibili investimenti di maggior impatto sociale. Le politiche degli incentivi, pur apprezzabili, continuano ad avere il vizio di fondo della estemporaneità, mentre dovrebbero puntare alla strutturalità, solo così potranno favorire gli investimenti in ristrutturazioni ed efficientemento energetico.”
Sugli investimenti per le opere “registriamo positivi cambi di metodo, ma occorre far di più, il settore delle costruzioni in questi anni ha raggiunto il punto più basso della sua storia dal dopoguerra, per farlo ripartire occorre una cura da cavallo, come diciamo da anni, con risorse vere liberate in poco tempo e trasformate in opere cantierabili subito.”
Sul versante della legalità e della regolarità del lavoro, per Schiavella “il governo ha dato il peggio di se, cominciando con lo svuotamento del più efficace strumento di contrasto alla irregolarità, il Documento Unico di Regolarità Contributiva, fino ad arrivare all’innalzamento del contante a 3mila euro, due regali di Natale fatti all’economia illegale e alle aziende irregolari.”
Ma per Schiavella “è con questo che oggi facciamo i conti. Potremmo semplicemente testimoniare il nostro dissenso, più o meno rumorosamente, ma occorre fare di più. Oggi c’è bisogno di un sindacato forte, consapevole, capace di costruire alleanze che consentano di ridurre l’impatto negativo delle scelte economiche del governo, in grado di portare a casa risultati concreti e tangibili che restituiscano ai lavoratori e alle fasce sociali più deboli parte di quanto in questi otto anni di crisi è stato tolto” come il “cambiamento della Legge Fornero ed il riconoscendo di una reale flessibilità in uscita in rapporto alla gravosità e diversità dei lavori. Su questo c’è il massimo impegno dei lavoratori delle costruzioni nella mobilitazione unitaria Cgil Cisl Uil e la volontà di giungere come categorie delle costruzioni ad una iniziativa nazionale per gennaio.”
CONTRATTAZIONE
Per Schiavella il patto tra Governo e Confindustria è chiaro “sostenere l’impresa attraverso la compressione dei diritti, dei salari e lo smantellamento delle protezioni sociali” una direzione che il sindacato deve essere capace di cambiare “possiamo farlo rispondendo nell’unico modo possibile: occupare tutti gli spai negoziali rinnovando i CCNL e, contestualmente, sfidare entrambi sul terreno dell’innovazione dei modelli di relazioni industriali.”
Dopo la positiva chiusura del CCNL dei chimici “la falla aperta nelle resistenze confindustriali va allargata. Su quella base, con le nostre specificità, va accelerata la chiusura del CCNL cemento, il primo dei tavoli aperti in questa nuova stagione.” Sugli altri tavoli “vediamo positive aperture nel confronto al tavolo dei Lapidei e dei Laterizi, mentre dobbiamo spingere per avviare il tavolo del Legno - Arredo” in attesa poi dell’apertura del tavolo dell’edilizia, le cui piattaforme verranno presentate a breve.
JOBS ACT, REFERENDUM ABROGATIVO
“Il centro dell’azione della CGIL per contrastare il Jobs Act non può che essere la proposta di un nuovo Statuto dei Lavoratori. Per questo ho espresso più volte le mie perplessità sul referendum abrogativo. Da qui l’astensione, mia e degli altri segretari Fillea presenti al Direttivo della Cgil del 6 novembre, data dall’unico punto di dissenso con il contenuto dell’ordine del giorno proposto, ma politicamente rilevante: quello di ricorrere al referendum abrogativo, seppure come mero strumento di sostegno alla proposta di legge, ma in termini contestuali.” E' quanto ha affermato oggi Walter Schiavella, segretario generale della Fillea Cgil, aprendo i lavori del Comitato Direttivo nazionale della Fillea, riunito a Roma.
“Ho il dovere politico e morale di rispondere a voi di questa mia posizione, mentre non c’è nulla da discutere rispetto al da farsi” perché “le decisioni della Cgil impegnano tutta l’Organizzazione, non servono né conte, né congressi simulati, né tantomeno “bandierelle” identitarie. La Fillea sarà quindi in prima fila nel sostenere le decisioni assunte dalla Cgil in tutta la campagna di consultazione degli iscritti, senza se e senza ma, anche se questo non è accaduto in passato quando altre categorie hanno espresso opinioni diverse da quelle della Cgil.”
Questa posizione però “tanto più se condivisa da una discussione collettiva della nostra categoria, sottintende però un’altra questione, più complessa e profonda:quale profilo politico dovremo assumere nell’azione sindacale dei prossimi delicati mesi? Quali strumento dovranno avere la priorità? Quale peso dovrà avere l’opzione prioritaria di azione unitaria? Quale rapporto fra questa e la tenuta della nostra unità interna?” domande che per Schiavella necessitano di una risposta chiara e netta “frutto di una confronto leale e trasparente nel quale ciascuno si assuma l’onere delle posizioni che esprime e tutti insieme ci si faccia carico della sintesi che ne scaturirà. Questo è il terreno di confronto che sollecitiamo e nel quale intendiamo esprimere le nostre opinioni.”
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