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14.07.16 “Esprimiamo sconcerto e fortissima preoccupazione per le vicende sindacali che riguardano la gestione delle aziende sequestrate e confiscate, tra queste, in particolare quelle del Gruppo Aiello, a Bagheria, dove 120 lavoratori rischiano di perdere il posto di lavoro” è quanto scrivono Fillea nazionale, Fillea e Cgil di Palermo in una lettera al Ministro Alfano, con la richiesta di aprire  urgentemente un tavolo presso il  Ministero.

Le Aziende del Gruppo Aiello furono sequestrate “quando erano efficienti, con parco mezzi efficiente e con certificazioni professionali di altissimo livello” ricordano i sindacati “da allora sono state gestite dallo Stato per più di un decennio. Su sollecitazione degli amministratori nominati e dell'Agenzia nazionale - Ansbc - i lavoratori hanno costituito una cooperativa - la Ati Bagheria - per dare continuità produttiva alle tre imprese del gruppo. Dopo una lunga gestione in amministrazione giudiziaria, il prossimo 28 agosto scadrà la cassa integrazione al termine della quale scatteranno i licenziamenti.” 

“Se l'esito della gestione pubblica dell'azienda fosse questo, sarebbe una grave sconfitta  per lo Stato, che ha investito risorse, anche attraverso l'uso di ammortizzatori sociali, per rilanciare l'azienda” sottolinea Salvatore Lo Balbo, segretario nazionale della Fillea.

Ma sarebbe anche "un disastro per le famiglie, per il contesto economico, per il mondo del lavoro, per la società civile e per tutta l'azione antimafia - spiega - perchè il recupero produttivo dei beni e delle aziende sottratte alle mafie è indiscutibilmente una delle armi più importanti per liberare il tessuto produttivo, l’economia e il lavoro dal controllo occulto dei poteri criminali. Far vivere le imprese sottratte alle mafie, garantire che possano avere commesse e produrre nel segno della qualità e della legalità, creando posti di lavoro liberi da ogni ricatto, rappresenta uno dei pilastri di una strategia antimafia moderna e vincente. Per questo, chiediamo al ministro un intervento autorevole - aggiunge il segretario Fillea -  per avviare l’immediato e reale percorso di attuazione della legge, con il sostegno allo start up della cooperativa formata dai lavoratori e per scongiurare i licenziamenti al termine della cassa integrazione.”

"Il sostegno alla cooperativa, finalizzato anche al recupero di tutti i posti di lavoro, passa attraverso l'assunzione di commesse che devono essere proposte sia dall'Anbsc sia dal sistema delle imprese che realizzano opere pubbliche in attuazione di quanto già stabilito da alcuni protocolli di legalità che prevedono subappalti proprio a queste tipologie di imprese" conclude Lo Balbo.

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