Agenda FilleaFlickr FilleaTube twitter 34x34 facebook 34x34 newsletter mail 34x34 busta paga 40x40Calcola
la tua busta paga

domani ci sara logo 1200

21.07.16 "Fillea Cgil punta sull'under 40 Genovesi: priorità al rinnovo del contratto" Questo il titolo della prima intervista di Alessandro Genovesi, nel giorno della sua elezione a segretario generale della Fillea, a Giuseppe Labour per il quotidiano del Sole 24 Ore "Edilizia e Territorio".  Di seguito il testo dell'intervista.

 

Sindacati, Fillea Cgil punta sull'under 40 Genovesi: priorità al rinnovo del contratto

Giuseppe Latour

Intervista al sindacalista romano candidato a succedere a segretario Walter Schiavella

 

Chiede all'Anac un pronunciamento sulla questione delle concessionarie autostradali. All'Ance un passo in avanti sul tema delle partite Iva. E al sistema degli enti bilaterali una riforma che punti molto sui servizi ai lavoratori, tagliando in maniera netta i costi di gestione. Alessandro Genovesi, romano, classe 1977, è il candidato designato a succedere a Walter Schiavella alla segreteria della Fillea Cgil. Ieri il suo nome è stato ufficializzato e oggi sarà sottoposto al voto dell'assemblea generale del sindacato.

Partiamo dal rinnovo del contratto. 

Dopo la pausa estiva ci incontreremo con le controparti. Abbiamo inviato la nostra piattaforma a fine giugno e adesso abbiamo lasciato alle imprese qualche settimana di tempo per studiarla.

Quali sono le sue priorità? 

Per noi sono tre. La prima riguarda il salario. Il precedente accordo è stato concluso nel pieno della crisi, tanto che a un certo punto si era addirittura parlato di aumento pari a zero. Adesso le condizioni sono diverse e puntiamo a ottenere un aumento in linea con quello arrivato in altri settori.

Il secondo punto? 

La bilateralità, che andrà legata alla contrattazione di secondo livello. La mia idea è che la contrattazione decentrata dovrà essere negoziata su base regionale e, allo stesso tempo, anche gli enti bilaterali dovranno essere riorganizzati andando oltre il livello provinciale. Ma bisognerà farlo con un'attenzione particolare ai servizi che forniscono ai lavoratori.

In che senso? 

Gli ultimi numeri ci dicono che nelle casse edili c'è stato un aumento dei costi di gestione, a scapito dei servizi dati ai lavoratori. Visto che gli enti nascono per fornire servizi a imprese e lavoratori, penso che questa tendenza vada invertita. Fatto 3% il contributo che viene versato alla cassa, almeno l'1% dovrà essere speso per servizi: solo così gli enti bilaterali, in casi eccezionali, potranno tenere un'autonomia su base provinciale.

Qual è il terzo punto? 

Pensiamo di sfidare le imprese in positivo sul fronte delle partite Iva. Nei cantieri oggi non c'è solo il problema di ricomporre le differenze tra i diversi contratti che vengono utilizzati, come quello dei metalmeccanici. C'è anche un'altra questione: il 36% dei lavoratori sono partite Iva. Questo significa che non hanno gli stessi diritti dei dipendenti e che, addirittura, non sono nemmeno identificabili perché non iscritti alle casse edili.

Cosa bisogna fare? 

Metterli in trasparenza, favorendo la loro iscrizione in cassa edile con una contribuzione unificata. Fornirgli dei servizi base, insieme a un livello di retribuzione minima. Allo stesso tempo, in questo pacchetto andranno inclusi anche alcuni diritti e garanzie minime.

Che segnali ha avuto dalle imprese? 

L'Ance, al momento, è più concentrata su altre questioni, come il Codice appalti. Vedremo cosa ci diranno a settembre. Dagli artigiani abbiamo avuto segnali positivi rispetto all'ipotesi di aprire un tavolo negoziale unico. Mentre le cooperative hanno già grandi elementi di vicinanza con il contratto Ance: non penso ci saranno problemi con loro.

Ha parlato del Codice, qual è il suo pensiero sulla moratoria? 

Negativo. Adesso la sfida deve essere quella di attuare il Dlgs n. 50 del 2016 nei tempi più rapidi possibili, facendo pressione al ministero delle Infrastrutture e all'Anac. Con una moratoria rischiamo di creare situazioni simili agli esami di maturità sperimentali, che partono per durare qualche mese e poi restano in vigore per decenni.

In generale, qual è il suo giudizio sul Codice? 

Ci sono più luci che ombre, anche se avremmo voluto qualche in più su alcuni passaggi. Ad esempio, sul prezzo più basso avremmo voluto una soglia inferiore al milione di euro: 500mila ci pareva una soluzione più equilibrata. Sul contratto da usare in cantiere, poi, ci saremmo aspettati più coraggio.

Resta il nodo delle concessionarie… 

Sì, c'è grande preoccupazione da parte dei lavoratori, perché quella è una situazione ancora non completamente chiarita. Anche se tengo a dire che abbiamo un accordo con il Mit che apre all'assorbimento dei lavoratori delle società in house da parte delle concessionarie. Spero che l'Anac, nelle linee guida che dovrà emanare, dia un'interpretazione allineata al ministero, risolvendo per sempre il problema.

Ultimo punto. Come vede i rapporti con gli altri sindacati di categoria? 

Ottimo. D'altronde, noi abbiamo una grande tradizione di unità che intendiamo portare avanti anche nei prossimi anni.

Durante lo scorso rinnovo, però, c'è stato qualche attrito… 

Stavolta abbiamo il vantaggio di avere una piattaforma che è stata votata dai lavoratori. Questo ci darà una grosso mano a mantenere l'unità durante tutta la trattativa.

 
Vai alle pagine >>  

NEWSLETTER

Vuoi essere sempre informato sulle attività Fillea? Compila il modulo sottostante e riceverai periodicamente la nostra newsletter.

captcha 

facebook youtube twitter flickr
agenda busta paga mail newsletter