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"Ancora un mese di tregua, poi sarà la protesta di piazza, che vedrà protagonisti anche i settemila lavoratori di Cagliari e provincia, insieme a Fillea Filca Feneal, a richiamare l’attenzione sul mancato rinnovo dei contratti degli edili scaduti un anno fa. Le controparti Ance, Coop, Artigiani e Pmi, nonostante numerosi incontri svolti tergiversano, rimandando mese dopo mese la sigla di un contratto  che, secondo il sindacato, potrebbe rappresentare una svolta positiva, per i lavoratori e per le stesse imprese. Ora però la misura è colma, settembre e ottobre sono stati mesi intensi di assemblee in tutti i cantieri, circa cinquanta nella sola provincia di Cagliari, novembre è il tempo massimo per raggiungere un’intesa, altrimenti sarà mobilitazione generale."
A dirlo è Erika Collu, segretaria generale della Fillea Cagliari, che prosegue " A Cagliari e provincia il dibattito delle assemblee è caratterizzato anche da una rivendicazione tutta locale, quella incentrata sulla contrattazione integrativa territoriale, che non si realizza da dieci anni. Chiediamo alle associazioni datoriali locali di avviare finalmente i tavoli di confronto. Il settore delle costruzioni ha potenzialità di consolidamento e espansione ma anche urgente necessità di innovarsi, per cogliere le sfide della sostenibilità, delle nuove tecnologie dei materiali e dei processi, della riduzione del consumo di suolo a vantaggio della riqualificazione dell’esistente. Per farlo, occorre promuovere azioni che vadano nella direzione della legalità e del rispetto delle regole, a vantaggio dei diritti dei lavoratori e delle buone imprese. Non a caso sono questi i punti qualificanti della piattaforma unitaria per il rinnovo del contratto, così come nella stessa direzione vanno le richieste legate agli integrativi territoriali."

“Oltre all'aumento salariale di 106 euro – spiega Erika Collu – chiediamo regole e legalità, lotta all’elusione fiscale e contributiva, applicazione effettiva del Durc per singolo cantiere e per congruità, così come previsto dal nuovo codice nazionale degli appalti con l’obiettivo di contrastare il sommerso. Purtroppo, anche nella provincia di Cagliari, sono frequenti situazioni di lavoro nero e grigio, false partita iva e precarietà, fenomeni di un sommerso in realtà ben visibile se si incrociano i dati delle ore denunciate dalle imprese e il monte salari. Per capire, ecco quelli relativi alla provincia di Cagliari certificati dalle casse edili: nell'annualità 2015-2016 il totale delle ore lavorate e denunciate ammonta a circa 7 milioni, mentre sono circa 6 quelle effettivamente versate dalle imprese; sul fronte dei salari invece, si registrano circa 67 milioni denunciati a fronte di 58 milioni versati. Questo delta sta a significare che c'è una palude nella quale proliferano le irregolarità, i diritti dei lavoratori vengono negati e le regole infrante. Le  conseguenze si riflettono sul sistema nel suo complesso, come dimostra il dumping fra aziende che rispettano le regole e quelle che non le rispettano, una realtà che danneggia tutti, imprese e lavoratori. Non a caso sono questi i temi delle assemblee svolte per informare i lavoratori e suonare la sveglia alla controparti, come racconta l’immagine simbolo della campagna avviata a livello nazionale dalle categorie degli edili."

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