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Genovesi: pur con tutta la cautela del caso, come Fillea Cgil guardiamo con speranza alla possibiltà che nasca un grande player italiano delle costruzioni. Pronti a fare la nostra parte                        

"Pur con tutta la cautela del caso ed in attesa degli sviluppi sia sul fronte giudiziario (tribunale di Roma) che tecnico finanziario (i reali atteggiamenti dei creditori e delle banche), come Fillea Cgil guardiamo con speranza alla possibilità che nasca un grande player italiano delle costruzioni, rafforzando le sinergie tra Salini Impregilo e Astaldi. Un grande soggetto industriale che oltre ad un portafoglio di circa 33 miliardi e 45 mila dipendenti, darebbe stabilità al settore delle grandi opere, a partire da quelle già avviate nel nostro paese, e permetterebbe di salvaguardare un patrimonio di professionalità e competenze unico al mondo." E' quanto dichiara Alessandro Genovesi, segretario generale della Fillea Cgil.

Per Genovesi molti aspetti sono sicuramente "ancora incerti e da definire, sia a tutela dei creditori con la vendita di asset no core (e vorremo capire, quando sarà il momento, il riferimento alla sede romana, citata nel comunicato ufficiale di Salini), sia soprattutto rispetto al merito e ai tempi dell’eventuale approvazione dell’omologa del tribunale. Confidiamo però nella velocità della decisione e soprattutto nel senso di responsabilità del sistema bancario nazionale. Soprattuto riteniamo fondamentale, per l’intero settore e per altre importanti aziende che potrebbero conoscere un rilancio industriale significativo, il ruolo decisivo del Governo e di Cassa Depositi e Prestiti."

Già da mesi come Fillea Cgil "abbiamo chiesto la costituzione di uno strumento finanziario ad hoc (di cui proprio CDP potrebbe essere protagonista) per dare stabilità al settore italiano delle costruzioni, salvaguardando quelle grandi aziende intorno alla quali lavorano centinaia di piccole e medie imprese.Servono investimenti di medio termine e non fondi speculativi o logiche da profitto a breve. Servono solidi investitori pazienti e significative patrimonializzazioni."

"Per troppo tempo si è chiesto alle imprese di costruzione, grandi o piccole che siano, di essere contemporaneamente agenti finanziari, esperti di diritto e contenzioso amministrativo o peggio ancora anticipatori di pagamenti da parte di una pubblica amministrazione professionalmente ridotta al lumicino. Le aziende edili facciano le aziende, investendo in qualità tecnica, nuovi materiali, professionalità e buon lavoro ed i manager incapaci vadano a casa se sbagliano. Ma sia il Governo, con decisioni chiare e rapide, a permettere al settore di ripartire" ribadisce il leadel della Fillea, che afferma "il sindacato e la Fillea Cgil sono pronti a fare la propria parte, a facilitare soluzioni di rilancio e di efficienza delle imprese, a partire proprio dall’eventuale sinergia tra Salini Impregilo e Astaldi. Ma è dovere del Governo mettere in campo una domanda pubblica di qualità, strategie industriali complessive, strumenti finanziari e normativi in grado di rispondere alle esigenze di modernizzazione delle nostre infrastrutture, dei nostri territori e delle nostre città, sostenendo un mercato e un’occupazione di qualità."

"Anche per queste ragioni - conclude Genovesi -  il 15 marzo, insieme a Filca Cisl e Feneal Uil saremo in piazza a Roma, per chiedere di rilanciare il settore, le imprese ed i lavoratori che vi operano. Se non riparte il settore delle costruzioni, dall’edilizia ai materiali, non ripartirà la nostra economia."

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