28.01.2010 PIANO GOVERNO CONTRO IL LAVORO NERO
SCHIAVELLA, FILLEA CGIL: L’ANNUNCIO DEL RAFFORZAMENTO DEI CONTROLLI E’ SEMPRE UNA BUONA NOTIZIA MA LA COPERTA E’ CORTA
“Quando si annuncia che si faranno più controlli nei cantieri, non si può che prenderne atto positivamente, ma nell’edilizia serve molto di più,...
Quando si annuncia che si faranno più controlli nei cantieri, non si può che prenderne atto positivamente, ma nell’edilizia serve molto di più, altrimenti anche le buone intenzioni rischiano di peggiorare le cose” è quanto afferma Walter Schiavella, segretario generale della Fillea Cgil commentando l’annuncio del piano straordinario approvato stamane dal Consiglio dei Ministri per il contrasto al lavoro nero nel Sud.
“Intanto, la coperta delle ispezioni è corta. Nell’immediato lo spostamento di ispettori da altre regioni significa che ai maggiori controlli nel Sud corrisponderanno minori controlli in altre regioni, mentre sappiamo che illegalità e interessi della criminalità organizzata sono presenti in tutto il paese.”
Sarebbe poi necessario “istituire presso le Prefetture osservatori sui flussi del mercato del lavoro, soprattutto in quelle aree interessate dai cantieri delle grandi opere, e rafforzare in maniera strutturale il sistema dei controlli. Rispetto a questo gli organismi bilaterali non potranno mai sostituire il ruolo dello Stato.”
L’altro problema "è la sorte dei lavoratori in nero, in particolare delle migliaia di irregolari schiavi dei caporali. Si faranno espulsioni di massa o si procederà, così come chiede la Direttiva comunitaria in discussione al Senato, a colpire i veri criminali, cioè i caporali e chi sfrutta manodopera in nero? Si studieranno clausole per salvaguardare i lavoratori che denunciano i loro aguzzini o si dirà loro grazie cacciandoli oltre frontiera? Si approverà al più presto una legge che equipari il reato di caporalato al traffico di esseri umani, o si continuerà a sanzionare questi criminali con ridicole multe?”
Per contrastare il lavoro nero e l’illegalità è “necessario dunque un intervento organico e di sistema, su cui le organizzazioni sindacali e datoriali delle costruzioni hanno a suo tempo avanzato le loro proposte, a partire dal superamento del massimo ribasso e l’istituzione del Durc per congruità, che consentirebbero di intervenire sulle cause profonde che rendono l’edilizia un settore permeabile all’illegalità ed alle infiltrazioni mafiose. Su questo - conclude il numero uno Fillea - attendiamo ancora risposte da parte del Governo.”