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26.04.10 “L'arresto dei caporali di Rosarno rappresenta un esempio virtuoso di come sia possibile contrastare l'illegalità e le infiltrazioni della criminalità organizzata nel mercato del lavoro attraverso la collaborazione tra la giustizia, le forze dell'ordine ed i lavoratori stranieri, vittime dei caporali ma per la legge italiana colpevoli di reato di clandestinità. Stavolta, a quei lavoratori è stata offerta la possibilità di denunciare i loro aguzzini senza subire la conseguenza di una espulsione. E' così che si combatte lo sfruttamento, sfilando questi lavoratori al ricatto dei caporali.”


Lo afferma Walter Schiavella, segretario generale degli edili Cgil, che da tempo chiedono al Parlamento di equiparare il reato di caporalato a quello di tratta degli esseri umani .

“Il settore dell'edilizia sta rispondendo alla crisi con un aumento di illegalità, che va dall'evasione contributiva, all'utilizzo improprio dell'apprendistato, al sottoinquadramento, fino all'utilizzo dei muratori-partita Iva ed al ricorso al lavoro nero. Stimiamo che siano 400 mila i lavoratori irregolari solo nel nostro settore” prosegue il leader Fillea “e sempre più questo rappresenta un affare per la malavita organizzata. Si moltiplicano i mercati delle braccia in tutte le città, solo a Roma abbiamo stimato la presenza di 40 punti di raccolta della manodopera irregolare per l'edilizia.”

La strada maestra per combattere l'illegalità per Schiavella “è il ripristino delle regole ed il rafforzamento dei controlli e delle sanzioni nei confronti dei criminali che riducono in schiavitù i lavoratori” per i quali troppo spesso non c'è alternativa al caporale, pena il rischio di espulsione “per questo l'indagine di Rosarno è importante, perché ai lavoratori finalmente è stato riconosciuto il diritto di poter rivendicare i propri diritti, a cominciare da quello di aver un permesso di soggiorno per lavorare regolarmente nel nostro paese.”

Ma per affermare la cultura della legalità “occorre anche intervenire sulle condizioni che regolano il mercato e le imprese” prosegue Schiavella “ agendo sul versante della legalità, della trasparenza della qualità del lavoro e dell'impresa. Questo vuol dire, ad esempio, affermare regole certe sugli appalti, superare le gare al massimo ribasso, un nuovo sistema di accesso alla professione di imprenditore, il rafforzamento del Documento Unico di Regolarità Contributiva integrandolo con la congruità, un sistema premiale per le imprese virtuose, garantire diritti, tutele, sicurezza e dignità a chi lavora nei cantieri” afferma il segretario Fillea “ma il Governo invece troppo spesso ha preso la strada opposta non ostacolando, anzi favorendo, una ulteriore deregolamentazione del mercato.”

Regole chiare, controlli intensificati ed efficaci, sanzioni certe ed esigibili: questi per la Fillea gli ingredienti per una azione concreta contro l'irregolarità nel mondo dell'edilizia “dove di quelle carote evocate oggi dal Ministro Sacconi ce ne sono già troppe" conclude Schiavella.



lavoro nero / migranti



campagna "siamo uomini o caporali?"




 

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