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Bonus edilizia. Dopo l'incontro con i parlamentari del Partito Democratico, Fillea FIlca Feneal incontrano Giuseppe Conte ed i parlamentari M5S.              

Si è svolto oggi un incontro tra il Presidente del Movimento 5 Stelle Giuseppe Conte ed i capigruppo di Camera e Senato con i Segretari generali di FenealUil, Filca Cisl e Fillea Cgil, Vito Panzarella, Enzo Pelle, Alessandro Genovesi ed alcune associazioni di impresa e dei tecnici.

“Al Movimento 5 Stelle, che ringraziamo per averci incontrato, abbiamo illustrato tutte le nostre perplessità di merito e di metodo per il recente decreto 11/2023 che ha bloccato dall’oggi al domani la cessione del credito e lo sconto in fattura, con il rischio che circa 100 mila lavoratori possano perdere l’impiego” spiegano i leader degli edili Cgil Cisl Uil, che ieri hanno incontrato il Partito Democratico e sono pronti ad incontrare tutti i gruppi parlamentari di maggioranza ed opposizione.

"Ci piacerebbe incontrare anche il Governo, cui vorremmo chiedere - proseguono i segretari - se sia davvero interessato a dare strutturalità agli incentivi pubblici di riqualificazione edilizia, messa in sicurezza, efficientamento e risparmio energetico, quanto sia consapevole dell’importante effetto moltiplicatore che ogni euro speso nella filiera delle costruzioni genera in termini di occupazione, aumento dei consumi e del PIL, allargamento della base imponibile, se abbia una idea chiara della vetustà del nostro patrimonio edile, pubblico e privato, e di quanto sia necessario metterlo in sicurezza rispetto ai rischi sismico ed idrogeologico, che ogni anno provocano morte, distruzione e danni per miliardi di euro in tutto il Paese”. 

Da Feneal Filca FIllea quindi la richiesta al Movimento 5 Stelle di sostenere una azione comune, dentro e fuori il Parlamento, per "modificare il Decreto 11/2023 che, senza un confronto con le parti sociali e senza operare distinzioni e garantire periodi transitori, rischia di mettere in ginocchio non solo un comparto, ma un’intera politica, economica e ambientale, con danni ingenti all’occupazione e alla crescita. Per questo, condividiamo la richiesta di dare immediata risposta ai circa 15 miliardi di euro “incagliati” autorizzando il pagamento degli F24 da parte delle banche acquirenti. Banche, che del sistema degli incentivi hanno beneficiato e ora devono fare un ulteriore sforzo alzando l’asticella, per dare soluzioni alla liquidità delle imprese. Bene la proposta di un ruolo attivo di Cassa Depositi e Prestiti e di Sace. L’altra soluzione potrebbe essere la cartolarizzazione del credito”. 

Ma oltre alle soluzioni emergenziali, per i sindacati occorre una azione di programmazione nel tempo “per garantire anche per il futuro tali strumenti finanziari, limitandoli esclusivamente però ai redditi più bassi (Isee fino a 30 mila euro), condomini popolari e incapienti (circa 7,8 milioni di italiani) che avrebbero, in caso contrario, evidenti difficoltà ad anticipare il 100% delle somme o, se incapienti, a godere finanche delle detrazioni. Pensionati, precari, disoccupati, operai, famiglie numerose: sono loro che vivono nelle case e nei condomini più bisognosi di interventi di riqualificazione. E solo dentro uno scenario di modalità differenziate di erogazione dei vari incentivi, norme di conformità e misurazione del miglioramento energetico e sismico stabili per i prossimi 10 anni, si potrà garantire programmabilità e dare certezze a famiglie, imprese, lavoratori” concludono. 

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