Costruzioni. Fillea Cgil si conferma primo sindacato nel settore con 27 mila iscritti in più. Genovesi: prossimi appuntamenti 1 e 21 aprile per difendere lavoro, ambiente, salari.                       

Le Fillea Cgil si conferma anche quest’anno il primo sindacato sia nei settori del legno, cemento, laterizi e lapidei sia nell’edilizia, con oltre 27 mila nuovi iscritti solo in quest’ultimo comparto, seguita dalle categorie di Cisl e Uil.

Soddisfatto il Segretario generale Alessandro Genovesi “questo risultato premia la nostra coerenza, oltre che la qualità dell’azione politica e contrattuale. Ma soprattutto, la crescita - se pur minore - dei numeri di FenealUil e Filca Cisl premia l’intero sindacato confederale, un riferimento importante per centinaia di migliaia di operai, impiegati e tecnici, compresi i tanti che sono tornati nel settore o che vi sono entrati per la prima volta”.

“L’unico dato su cui tutti dobbiamo riflettere  - prosegue Genovesi - è il leggero calo del tasso complessivo di sindacalizzazione, legato alla crescita di addetti in così poco tempo, anche con una forte componente migrante. Una sfida ulteriore per un sindacato che è già multietnico e multiculturale ma che deve aprirsi ancora di più.”

Nonostante il 60% di tasso medio di sindacalizzazione rimanga una delle percentuali più alte a livello nazionale "dobbiamo continuare nell’impegno di saper leggere sempre meglio come sta cambiando il cantiere, l’importanza anche di nuove figure, dei tecnici, degli impiegati, delle professionalità artistiche e non solo” conclude Genovesi, ricordando infine i prossimi impegni che vedranno protagonista la categoria nel mese di Aprile “la giornata di mobilitazione degli edili prevista il 1° per cambiare il decreto 11 sui bonus edili, difendere le decine di migliaia di posti di lavoro a rischio e gli obiettivi di riqualificazione e rigenerazioni di cui il Paese ha bisogno, e contro anche ogni liberalizzazione dei subappalti pubblici” e lo sciopero nazionale del 21 nel settore del Legno - Arredo "per un rinnovo del contratto collettivo che riconosca i giusti aumenti salariali in questo periodo di alta inflazione e, per le imprese, di alti profitti”.

 

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