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Giornata mondiale per la salute e la sicurezza sul lavoro. Iniziativa dei sindacati delle costruzioni all'Inail,  al termine incontro con il Direttore generale Tardiola.                     

“Apprezziamo l’impegno assunto dall’Inail sui temi più importanti legati alla sicurezza sul lavoro, di cui oggi ricorre la giornata mondiale. Si tratta di una priorità che deve vedere uniti tutti i soggetti, sindacato, imprese e istituzioni, perché l’obiettivo è comune: garantire l’incolumità dei lavoratori, non si può morire di lavoro”. 
Lo hanno dichiarato Stefano Costa, Cristina Raghitta, Giulia Bartoli, segretari nazionali di FenealUil Filca-Cisl Fillea-Cgil, a margine dell’incontro con Andrea Tardiola, direttore generale dell’Istituto, dopo il presidio dei sindacati davanti alla sede dell’Inail, con la deposizione di una corona in memoria delle vittime. 
“Nel corso dell’incontro – spiegano – è stato ribadito l’impegno comune per affrontare i problemi legati alle temperature alte nei cantieri, in vista della stagione estiva, e per avviare percorsi per garantire la legalità e la sicurezza in tutta la filiera. Molto importante anche la disponibilità dell’Inail a introdurre le nuove tecnologie applicate alla realtà del cantiere, per una edilizia moderna che guardi al futuro. Abbiamo poi ribadito la necessità che ci sia comunicazione tra le banche dati dei sistemi pubblici, che non sono in rete. E abbiamo chiesto nuovamente che ci sia una forte valorizzazione degli Rlst, insostituibili strumenti di prevenzione degli infortuni”, hanno concluso i segretari.
 
Da parte dell'Inail oggi i dati del primo trimestre, riportati dallAgenzia Ansa:
Inail, nel primo trimestre meno infortuni ma più morti (2)
(ANSA) - ROMA, 28 APR - L'Inail ricorda che i dati del primo trimestre sono provvisori e il loro confronto richiede cautele, in particolare rispetto all'andamento degli infortuni con esito mortale, soggetti all'effetto distorsivo di punte occasionali e dei tempi di trattazione delle pratiche. Per quantificare il fenomeno, comprensivo anche dei casi accertati positivamente dall'Istituto, sarà quindi necessario attendere il consolidamento dei dati dell'intero 2023, con la conclusione dell'iter amministrativo e sanitario relativo a ogni denuncia. Le denunce di infortunio presentate all'Inail nei primi tre mesi dell'anno sono state 144.586, in calo 25,5% sullo stesso periodo del 2022 ma in aumento rispetto agli anni della pandemia con un +12,4% sul 2021 e un +10,5% sul 2020. Si registra una riduzione rispetto al 2019 (-8,2%). Calano i casi avvenuti in occasione di lavoro (-29,4%) che in questo trimestre sono 124.716, mentre aumentano quelli in itinere, occorsi cioè nel tragitto di andata e ritorno tra l'abitazione e il posto di lavoro (+13,1%) arrivando a 19.870. Il numero degli infortuni sul lavoro denunciati ha segnato un -32,9% nella gestione Industria e servizi (sono 107.833), un +2,4% in Agricoltura (6.006) e un +12,1% nel Conto Stato (sono 30.747). Si osservano decrementi degli infortuni in occasione di lavoro in alcuni settori produttivi come la Sanità e assistenza sociale (-76,9%), che comprende l'attività degli organismi preposti alla sanità - Asl - e gli amministratori regionali, provinciali e comunali (-68,6%), e il Trasporto e magazzinaggio (-58,6%). Le Costruzioni (+6,2%) e il comparto manifatturiero (+6,0%) mostrano invece degli incrementi. Dall'analisi per classi di età emergono diminuzioni in tutte le fasce, tranne tra gli under 20 (+28,4%) e, in minor misura, tra gli over 74 anni (+4,3%). Le denunce di infortunio sul lavoro con esito mortale presentate all'Istituto nel primo trimestre 2023 sono state 196, sette in più rispetto alle 189 registrate nel primo trimestre 2022, 11 in più rispetto al 2021, 30 in più rispetto al 2020 e 16 in meno rispetto al 2019. Diminuiscono i casi mortali in itinere, scesi da 51 a 48, mentre quelli avvenuti in occasione di lavoro passano da 138 a 148. L'aumento rilevato nel confronto tra i primi trimestri del 2022 e 2023 è legato solo alla componente maschile, i cui casi mortali denunciati sono passati da 165 a 174, mentre per quella femminile si registra un calo, da 24 a 22. Costanti le denunce dei lavoratori italiani (163 in entrambi i trimestri), in aumento quelle degli extracomunitari (da 18 a 26) e in calo quelle dei comunitari (da 8 a 7). Dall'analisi per classi di età, si registrano aumenti tra gli under 25 (da 13 a 17 casi), tra i 55-64enni (da 59 a 74) e tra gli over 70 (da 3 a 8), e diminuzioni nella fascia 30-49 anni (da 66 a 49). Stabili le altre classi. (ANSA).

 
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