22.07.11 L'edilizia in Lombardia vede sempre piu' 'nero', in tutti i sensi. E' quanto emerge dal 3° 'Rapporto sullo stato del settore edile nella regione e sulla condizione dei lavoratori migranti', realizzato dalla Fillea Cgil regionale e dal...

L'edilizia in Lombardia vede sempre piu' 'nero', in tutti i sensi. E' quanto emerge dal 3° 'Rapporto sullo stato del settore edile nella regione e sulla condizione dei lavoratori migranti', realizzato dalla Fillea Cgil regionale e dalla Consulta Migranti Fillea, e presentato oggi a Milano.
A preoccupare il sindacato di categoria e' innanzitutto il 'nero' che emerge dalla lettura dei dati drammatici della crisi nella regione, "con un ulteriore calo del 6% degli addetti nel periodo tra ottobre 2010 e marzo 2011 (-17,3 tra il 2009 e il 2011) -spiegano dalla Fillea- la riduzione delle ore lavorate (-14,05% tra il 2009 e il 2011) e del monte salari, insieme a un piccolo decremento di cassa integrazione guadagni ordinaria, accompagnata pero' dall'incremento delle ore di cassa autorizzate dall'Inps e dall'esplosione della cassa in deroga".
Ma all'avanzare della crisi, secondo la Fillea della Lombardia, si aggiunge il nero dilagante di irregolarita' e illegalita' in edilizia e nelle costruzioni, "a partire dal fenomeno delle finte 'partita Iva', che a livello nazionale in edilizia raggiungono quota 641mila, ovvero un esercito di manodopera a basso costo che rappresenta ormai la meta' dell'intero ammontare degli addetti dipendenti, poco piu' di un milione e cento".
Crisi, assenza di investimenti, massimi ribassi, riduzione dei controlli, forte spinta ad eludere regole: la somma di tutto questo produce, per la Fillea Cgil Lombardia, "una smodata ricerca del 'risparmio', che in edilizia vuole dire solo una cosa, riduzione dei costi del lavoro".Questo avviene, secondo il sindacato di categoria, attraverso l'utilizzo di una serie di modalita': "assenza giustificata e assenza non motivata (oltre il 15% nel 2010); media ore lavorate (una parte delle ore lavorate in busta paga, il resto con fuori busta); lavoratori part-time (che in realta' lavorano full-time); sottoinquadramento (i lavoratori inquadrati al 1° livello nel 2000 erano il 27%, nel 2010 il 52%)".
Senza dimenticare, spiegano gli edili della Cgil, i 'muratori a partita Iva', "costretti a mettersi in proprio, e che continuano a percepire lo stesso stipendio netto su cui pagano ulteriori tasse, pernon parlare delle responsabilita' sulla sicurezza, che passano dall'ex datore di lavoro a loro".
Un fenomeno, quello del lavoro nero, che secondo la Fillea Cgil, e' ben piu' esteso di quanto si pensi "e coinvolge direttamente le organizzazioni criminali che gestiscono gli 'uffici di collocamento del caporalato', un business di massimo profitto e minimo rischio..i caporali vengono puniti con una multa di 50 euro per ogni lavoratore ingaggiato, meno di un divieto di sosta!".
Per questo motivo la Fillea, insieme alla Flai ed alla Cgil, ha lanciato la campagna 'Stop caporalato', per una legge che riconosca la gravita' del reato di caporalato e ne innalzi le pene. Petizione sul sito internet (www.stopcaporalato.it). E per la Fillea Lombardia "il sistema di evasione / elusione in edilizia vale 1,4 miliardi all'anno per la regione e quasi 9 miliardi in Italia, numeri che raddoppiano abbondantemente se aggiungiamo l'evasione e l'elusione relativa alle 641mila partite Iva".
Numeri che, secondo Fillea Cgil Lombardia, fanno di "Milano migliore paradiso fiscale, altro che Cayman, Santa Lucia o Antigua. Ma anche Milano 'paradiso dei furbetti', come dimostra l'analisi delle attivita' investigativa ed ispettiva: in una regione dove su poco piu' di 820mila imprese (un sesto del totale delle imprese in Italia) il 40% e' rappresentato da imprese edili e societa' immobiliari, i 2.000 verificatori in carico all'agenzia delle entrate dovrebbero controllare una media di 400 imprese l'anno, 2 al giorno. 'Mission impossible', ovviamente, proprio per questo le imprese -continua la Fillea- continuano a sfidare la sorte, consapevoli che il rischio di essere controllati e' ridotto al lumicino".
Al nero della crisi e della irregolarita' si aggiunge, in questi ultimi anni secondo la Fillea "un nero ancor piu' inquietante, quello dei tentacoli della criminalita' organizzata, che da sempre segue l'odore dei soldi e che da tempo si e' andata radicandosi nel Nord ed in particolare in Lombardia, dove oggi con sempre maggiore virulenza si sta facendo largo nel controllo del sistema degli appalti e nelle opere pubbliche.
Da qui la richiesta della Fillea -conclude il sindacato di categoria - di dareimmediatamente corso alle Linee Guida antimafia e aprire al piu' presto i tavoli per definire i protocolli legati alla realizzazione delle opere di Expo 2015".
Nei primi anni della crisi, secondo la Fillea "abbiamo assistito a un fenomeno particolare: a fronte di una riduzione significativa degli addetti in edilizia, in Lombardia come nel resto d'Italia, il dato dei migranti restava fermo o in leggero aumento. Questo perche', sempre nella logica del risparmio, al lavoratore migrante era piu' facile offrire una assunzione con sottoinquadramento o finto part-time, essendo il lavoro fondamentale per non perdere il permesso di soggiorno. Con l'andare avanti della crisi, molti lavoratori migranti -spiegano gli edili della Cgil- sono stati costretti a trasformare la propria posizione passando a partita Iva".
Secondo i dati del Rapporto nel 2010 gli addetti migranti nell'edilizia in Lombardia erano il 42,1% del totale (43,4% nel 2009),con un monte salari del 29,4% (32,5% nel 2009), menre le ore lavorate nel 2010 ammontavano a 31,9% (34,5% nel 2009).



SCHIAVELLA: MANOVRA SPINGE LA PARTE MIGLIORE NEL BURRONE
22.07.11 “Siamo di fronte ad una crisi senza precedenti, che ha riportato indietro l'edilizia di vent'anni e su cui il governo ha la responsabilità di non aver opposto alcuna resistenza, anzi la recente manovra finanziaria corre il rischio di essere lo spintone decisivo per gettare nel burrone quel che resta del settore, soprattutto la sua parte migliore, con buona pace delle imprese irregolari e illegali che dalla crisi traggono solo vantaggi e profitti.”Lo ha affermato Walter Schiavella, segretario generale della Fillea Cgil, intervenendo a Milano alla presentazione del Terzo Rapporto della Fillea Lombardia sullo stato del settore edile nella regione e sulla condizione dei lavoratori migranti.
I numeri dello scenario nazionale parlano da soli: nell'ultimo anno - 9% le ore lavorate, - 7% le imprese e - 7% gli operai iscritti alle casse edili, per un totale di 350 mila posti di lavoro, tra diretti ed indotto, persi in tre anni. Intanto, continuano a crescere i dati del lavoro nero, con una proiezione per il 2010 al 13,4%, e del lavoro autonomo, che raggiunge quota 640mila unità “una enormità, visto che il totale dei dipendenti in edilizia è poco più di 1,1 milioni. Questo conferma - prosegue Schiavella - una tendenza molto chiara da parte del sistema delle imprese, quella cioè di affrontare la crisi tagliando sul costo del lavoro. Si è iniziato nel 2008 con il ricorso ai finti part-time ed al sottoinquadramento, poi il fenomeno delle finte “partite - Iva”, ed infine il classico “lavoro nero”, che rappresenta il tradizionale sistema per ridurre all'osso il costo del lavoro. Insomma, il mercato del lavoro in edilizia si è trasformato in pochi anni in un “ipermercato delle braccia”, dove a seconda del livello di riduzione di costi che si vuole raggiungere si sceglie la soluzione più adeguata, braccia a costi ribassati, in saldo o in liquidazione! La new entry è il lavoro a chiamata, fenomeno che in edilizia non è previsto se non per pochissime mansioni, su cui alcune nostre realtà territoriali ci hanno messo in allarme.”
Questo è stato l'oggetto dello scambio proposto al sistema delle imprese dal Governo “nessun investimento in cambio della libertà di eludere le regole” prosegue Schiavella “ed oggi il mercato è spezzato in due, da una parte il mercato protetto degli affidamenti su cui si concentrano le poche risorse disponibili, e dall'altra la giungla, dove a stabilire le regole è il massimo ribasso, la concorrenza sleale, l'illegalità.”
Dopo aver ridotto nell'ultimo triennio del 34% le risorse per le opere, la recente manovra introduce un “presunto allentamento del patto di stabilità, ma nella realtà il taglio dei trasferimenti agli enti locali di 10 miliardi comporterà ulteriori difficoltà di spesa” che vuol dire una ennesima scure sul settore, con un “ridimensionamento delle risorse per le infrastrutture e, soprattutto, il blocco di quelle migliaia di piccole opere immediatamente cantierabili dagli enti locali. Se pensiamo che quel taglio di 10 miliardi equivale né più né meno a quanto in edilizia si evade ed elude in un anno e che questa cifra corrisponde al 20%, secondo la Guardia di Finanza, dell'intera evasione del 2010, ovvero 50 miliardi, con una crescita rispetto all'anno precedente del 46%, la domanda sorge spontanea” conclude Schiavella “ perché il Governo mette le mani in tasca ai cittadini, agli enti locali, alle imprese sane, anziché colpire i grandi patrimoni e l'illegalità diffusa?”

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la rassegna stampa


vai ai video della conferenza stampa:

- Marco Di Girolamo, segretario generale Fillea Lombardia (illustrazione del rapporto)
- Geber Shawky, segreteria Fillea Milano
- Nino Baseotto, segretario generale Cgil Lombardia
- Walter Schiavella, segretario generale Fillea Cgil




EDILIZIA IN LOMBARDIA: IL 22 LUGLIO LA FILLEA PRESENTA IL SUO TERZO RAPPORTO


20.07.11 L’edilizia in Lombardia vede sempre più nero, in tutti i sensi. Lo conferma il Terzo Rapporto sullo stato del settore edile nella regione e sulla condizione dei lavoratori migranti, realizzato dalla Fillea Cgil regionale e dalla Consulta Migranti Fillea, che verrà presentato in una Conferenza Stampa il 22 luglio, alle ore 11.00 presso il Circolo della Stampa di Milano, in Corso Venezia 16.

Al nero che emerge dalla lettura dei dati drammatici della crisi,con un ulteriore calo del 6% degli addetti nel periodo ottobre 2010 marzo 2011, la riduzione delle ore lavorate e del monte salari, un piccolo decremento di Cigo ma l’incremento delle ore autorizzare dall’Inps ed una esplosione della Cassa in deroga, si aggiunge il nero dilagante di irregolarità e illegalità, a partire dal fenomeno delle finte “partita Iva”, che a livello nazionale in edilizia raggiungono quota 641mila, ovvero un esercito di manodopera a basso costo che rappresenta ormai la metà dell’intero ammontare degli addetti dipendenti, poco più di un milione e cento.

Milano migliore paradiso fiscale, altro che Cayman, Santa Lucia o Antigua..questo sembra apparire dai dati Fillea: evasi oltre 1 miliardo e 200 milioni, cifra che sale di molto se si aggiungono il calcolo dell’evasione contributiva delle “finte partite Iva” e spesso della mancata fatturazione. Ma soprattutto Milano paradiso dei furbetti, come dimostra l’analisi delle attività investigativa ed ispettiva: in una regione dove su poco più di 820mila imprese il 40% è rappresentato da imprese edili e società immobiliari, i 2.000 verificatori in carico all’agenzia delle entrate dovrebbero controllare una media di 400 imprese l’anno, 2 al giorno. Mission impossible, ovviamente, proprio per questo le imprese continuano a sfidare la sorte, consapevoli che il rischio di essere controllati è ridotto al lumicino.

Ma in questi ultimi anni al nero della crisi e della irregolarità si aggiunge uno nero ancor più inquietante, quello dei tentacoli della criminalità organizzata, che da sempre segue l’odore dei soldi e che da tempo si è andata radicandosi nel nord ed in particolare in Lombardia, dove oggi con sempre maggiore virulenza si sta facendo largo nel controllo del sistema degli appalti e nelle opere pubbliche. Da qui la richiesta della Fillea di dare immediatamente corso alle Linee Guida antimafia e aprire al più presto i tavoli per definire i protocolli legati alla realizzazione delle opere di Expo 2015.

Questi sono solo alcuni dei dati messi in luce dal Terzo Rapporto Fillea sullo stato del settore in Lombardia. L'intero rapporto verrà consegnato ai giornalisti ed illustrato nel corso della Conferenza Stampa del 22 luglio, alla presenza di Marco Di Girolamo e Nino Baseotto, rispettivamente segretari generali Fillea e Cgil della Lombardia, Franco De Alessandri e Geber Shawky, della segreteria Fillea di Milano, e Walter Schiavella, segretario generale Fillea Cgil Nazionale.

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