01.11.11 Modificare il patto di stabilità per permettere il completamento e l’avvio delle piccole e medie opere pubbliche, tempi celeri per i pagamenti della PA, sblocco delle risorse per infrastrutture già deliberate dal CIPE, agevolazioni fiscali per l’attuazione dei programmi urbanistici,rafforzamento del piano casa e valorizzazione energetica degli edifici, rafforzamento degli ammortizzatori sociali‚ queste in sintesi le richieste del mondo delle costruzioni alla Regione Veneto discusse il 29 novembre a Mestre nell’Assemblea degli Stati Generali, a cui hanno partecipato le associazioni d’impresa Ance, Aniem, Confapi, Cna, Legacoop, Confcooperative, ed i sindacati del settore dellecostruzioni Feneal Uil, Filca Cisl e Fillea Cgil regionali.
Dagli Stati Generali la riflessione sulla situazione di crisi del settore registra la perdita di oltre 35mila posti di lavoro, la chiusura di migliaia di imprese e la stagnazione delle compravendite di immobili‚ si legge nella nota conclusiva dell’Assemblea, a fronte di una carenza di politiche di sostegno delle produzioni da parte del precedente Governo.
A tutto questo si aggiungono, da una parte la drammatica mancanza di liquidità delle singole imprese, delle banche, della pubblica amministrazione e dei privati, dall’altra le difficoltà burocratiche ed i ritardi per accedere a finanziamenti e dare il via ai cantieri.
Necessaria per gli Stati Generali delle Costruzioni ‚ una strategia condivisa con la Regione Veneto finalizzata al rilancio del settore nella direzione della qualità dell’impresa e del lavoro,attraverso il sostegno al lavoro, dando continuità e garanzia agli ammortizzatori sociali per i lavoratori di tutti settori, e in particolare assicurare continuità e sostegno alla cassa integrazione guadagni ordinaria e la riduzione del contributo CIGO per gli operai‚ e con interventi mirati a rafforzare la dinamicità del settore.
Per gli Stati Generali necessario dunque‚ una finanza e un sistema di credito al servizio delle Persone, delle aziende e dello sviluppo sostenibile delle comunità locali. Su questo chiediamo alla Regione, anche attraverso Veneto Sviluppo, di farsi promotrice di tavoli territoriali che coinvolgano, oltre agli istituti di credito presenti nel nostro territorio, gli attori economici e sociali, per definire strumenti che possano favorire l’erogazione di credito alle imprese che realmente producono ricchezza e lavoro.
Sul fronte della legalità, per gli Stati Generali è necessario tutelare le aziende regolari e corrette e penalizzare quelle irregolari, una azione che può avere effetti positivi sia sul piano della concorrenza, riducendo il pericolo della crescita di fenomeni di dumping, sia sul piano della regolarità del lavoro, tutelando il corretto trattamento dei lavoratori nella retribuzione, contribuzione, salute e sicurezza. Per questo è indispensabile l’introduzione della patente a punti ed un coordinamento tra assessorato compente, comitati paritetici, Inail, Inps, Ispettorato del lavoro per potenziare e facilitare l’azione di controllo‚ ma anche , condividere e recepire in tutta la filiera delle costruzioni il protocollo di legalità sottoscritto da Confindustria e Prefetture il 2 dicembre 2010.
Ed ancora, dagli Stati Generali la richiesta alla Regione Veneto di creare incentivi e un sistema premiale per la valorizzazione della professionalità dell’impresa che aderisce alla Responsabilità Sociale e politiche di sostegno agli investimento per l’innovazione.
Sulle politiche abitative, molte le proposte degli Stati Generali, a cominciare dalla necessità di rispondere a nuovi bisogni che emergono, a causa della crisi e di nuove dinamiche demografiche‚ di locazione a canoni calmierati, di co-housing per le fasce più deboli (famiglie monopersonali, giovani, lavoratori precari, immigrati, studenti, anziani soli) e di social housing.
Inoltre vanno, incentivati e facilitati gli interventi di edilizia sostenibile, anche promuovendo l’accesso ai finanziamenti nazionali ed europei previsti.
Tra le priorità: un piano di opere di recupero, restauro, ristrutturazione e messa a norma degli edifici esistenti, a partire da quelli pubblici, la valorizzazione dei centri storici, il riaddensamento di aree industriali e urbane, interventi per il riassetto idrogeologico, il completamento delle infrastrutture strategiche.
Infine dagli Stati Generali la richiesta di realizzare un Osservatorio Regionale sul sistema dell’edilizia ed un Osservatorio sulla Casa, il primo per garantire il controllo della qualità del mercato del lavoro e del sistema dell’impresa, il secondo per avere il quadro aggiornato e dinamico del fabbisogno abitativo del territorio.