Agenda FilleaFlickr FilleaTube twitter 34x34 facebook 34x34 newsletter mail 34x34 busta paga 40x40Calcola
la tua busta paga

domani ci sara logo 1200

15.06.12 Saranno migliaia i lavoratori e le lavoratrici del settore delle costruzioni a sfilare domani nella manifestazione nazionale indetta da Cgil Cisl Uil per chiedere al Governo interventi urgenti per la crescita, per il welfare e per cambiare il fisco.
Sotto le bandiere unitarie di Fillea Filca Feneal - la categoria che in questi anni più si è distinta per compattezza nell'azione unitaria- i volti e le storie di un settore che ormai è alla disperazione. La stampa locale “è un bollettino di guerra” racconta Walter Schiavella, segretario generale della Fillea Cgil “ogni giorno sono decine le crisi e le vertenze, piccole e grandi, che coinvolgono centinaia di lavoratori, ma che troppo spesso non varcano i confini locali. Eppure, quelle decine di crisi che ogni giorno si consumano lontano dai riflettori e nell'indifferenza degli osservatori nazionali, fanno una somma spaventosa: 400mila posti di lavoro persi, 400mila persone e famiglie a cui la crisi e l'irresponsabilità dei governi hanno tolto il futuro. ”
Come i 150 lavoratori della Fin Beton di Brescia, che da oltre quattro mesi non percepiscono il loro assegno di cassa integrazione straordinaria, o i muratori di Paularo in Veneto, 3mila anime di cui 400 impegnate nell'edilizia. Qui la crisi ha mandato a casa 100 lavoratori ed ora in molti stanno preparando le valige per andare oltre confine in cerca di un lavoro. O come i 70 dipendenti rimasti alle dipendenze della Tisettanta, storica azienda del distretto del mobile brianzolo che nel 2010 aveva 160 operai. Per loro il futuro si saprà tra pochi mesi, chiusura o vendita, nessuna terza via se non si interviene per dare fiato alla ripresa. O come i 28 operai della Locci srl, azienda che ha in appalto il secondo lotto della Sassari - Alghero, che hanno dovuto occupare il cantiere perché non prendono il salario da aprile.
“In questo scenario disperante, ieri abbiamo tirato un sospiro di sollievo per la conclusione dell'incontro tra le nostre delegazioni ed Italcementi. L'azienda, dopo aver minacciato di chiudere gli stabilimenti di Porto Empedocle e Vibo Marina, ha ritirato la procedura ed il 20 giugno al Mise si definiranno le modalità per attivare adeguati ammortizzatori sociali per i 180 dipendenti” racconta Schiavella “ma il futuro di tutti i lavoratori del comparto resta comunque a rischio perché il dramma del cemento è che in dal 2008 ad oggi la produzione è scesa di quasi il 60%. Se non si interviene per un vero rilancio del settore, se son ripartono i cantieri e le opere, che fine faranno questi lavoratori?”
Occorre fare presto “non c'è più tempo da perdere, il settore delle costruzioni può essere determinante per far partire una fase di rilancio e sviluppo” ma per il leader Fillea serve “una diversa politica da parte del governo che risponda ai bisogni del paese, serve un nuovo modello di sviluppo che passi dall'edilizia sostenibile, dal risparmio energetico, dalla qualità.”
E' quindi importante affrontare i temi del “dove e come investire, per un'edilizia che non divori nuovo territorio e che punti al recupero urbano con criteri di sostenibilità” e dare subito il via ad un piano straordinario per la messa in sicurezza del territorio dai rischi sismico ed idrogeologico, perché, senza considerare “l'intollerabile costo umano e sociale che queste catastrofi generano, riparare i danni costa tre volte di più che prevenire. Il terremoto dell'Emilia conferma con drammaticità che il tema prioritario è quello della messa in sicurezza del territorio” continua Schiavella “su cui mettere risorse vere, dai fondi europei alle risorse liberate conl' allentamento selettivo del patto di stabilità e dal rafforzamento delle politiche antievasione fiscale. Non ci vengano a dire che mancano le risorse, il problema è decidere dove andare a prenderle” e per Schiavella non è più possibile prendere sempre dalle stesse tasche “Imu, accise sulla benzina, ipotesi creative sui ticket, allungamento dell'età pensionistica: il bancomat continuano ad essere sempre i lavoratori dipendenti ed i pensionati. E' ora di rivolgere lo sguardo da un'altra parte, ai grandi capitali, alle speculazioni finanziarie, agli evasori.”
Tra le richieste degli edili "una diversa politica fiscale, un allentamento selettivo del patto di stabilità, l'avvio di politiche industriali che alimentino la domanda, incentivi per le ristrutturazioni finalizzate all'efficientamento energetico. Occorre superare un'incertezza che dura da troppo tempo e rendere strutturali interventi di sistema", avverte Schiavella, che sottolinea l'importanza di una “prospettiva di impegno unitario sui temi dello sviluppo, del lavoro, del welfare” di cui la manifestazione del 16 giugno è un primo pezzo importante “per la nostra categoria più che per altre, l'azione unitaria del sindacato in questa fase e' una priorità assoluta, perché incontra le esigenze di lavoratori che più di altri pagano il prezzo della crisi” ed essere insieme in pazza domani è per il settore “un segno di continuità con le altre che abbiamo realizzato in questi mesi, dagli Stati generali alla manifestazione del 3 marzo".

NEWSLETTER

Vuoi essere sempre informato sulle attività Fillea? Compila il modulo sottostante e riceverai periodicamente la nostra newsletter.

captcha 

facebook youtube twitter flickr
agenda busta paga mail newsletter