13.07.12 “Dopo le sconcertanti dichiarazioni del prof. Monti sulla concertazione, oggi apprendiamo dal Ministro Passera non solo che la concertazione e il confronto sono dannosi solo se fatti col sindacato, ma anche che le misure adottate dal Governo sul settore delle costruzioni sono state condivise con i costruttori. Sarà forse per questo che ancora dal Ministro non è ancora arrivata una risposta alle tre richieste di incontro dei sindacati delle costruzioni ed alle richieste che 30mila lavoratori dell’intera filiera hanno sostenuto scendendo in piazza il 3 marzo scorso?” Questo il commento di Walter Schiavella, segretario generale della Fillea Cgil, all’intervento del Ministro Passera all’Assemblea Nazionale Ance, in corso di svolgimento a Roma.
“Non una convocazione, non una risposta formale alle ripetute richieste di incontro, a dimostrazione di una visione asimmetrica della concertazione tutta a danno del lavoro” prosegue Schiavella “del resto gli effetti si vedono in termini di inefficacia dei provvedimenti, dove si continua a lisciare il pelo alla parte peggiore dell'imprenditoria sul piano delle deregolazioni, e si mettono in campo misure senza risorse e senza alcuna incisività su temi decisivi quali la regolarità del settore, la qualità e la sicurezza del lavoro. Se non si interviene in termini strutturali sulle regole del sistema" prosegue il numero uno Fillea "nessun incentivo, nessun piano casa o piano città produrrà lavoro, e quel poco sarà ancora una volta irregolare e di scarsa qualità .”
Di fronte a tutto ciò “ci chiediamo anche dove sia finito lo spirito di quegli stati generali che produssero proposte concrete sul tema della regolarità e dello sviluppo sostenibile del settore, proposte sostenute con iniziative e manifestazioni che portarono alla costituzione formale di un tavolo sulla crisi del settore in sede di Presidenza del Consiglio. Oggi il presidente Buzzetti si e' speso in una importante e condivisa perorazione del ruolo delle parti sociali e della concertazione. Prendiamo atto però che le imprese del settore, di fronte all'atteggiamento di chiusura del governo rispetto ad una vera concertazione, hanno scelto la strada della lobby a quella del confronto su quel tavolo” accusa Schiavella “ ma quello che stona e' che di quel confronto non fanno parte i temi decisivi della regolarità del lavoro, del Durc per congruità nei lavori privati, della qualificazione d'impresa, della patente a punti, su cui pure abbiamo sottoscritto con quasi tutte le associazioni, in primis l'Ance, importanti accordi contrattuali e avvisi comuni che, fra l'altro, si appoggiano ad un sistema di governace bilaterale che finora e' stato uno dei valori aggiunti del settore. Del resto questi temi sono stati i grandi assenti anche nella relazione del presidente Buzzetti, pur completa e in parte condivisibile quando parla di sblocco selettivo del patto di stabilità o di effettiva cantierizzazione delle infrastrutture.”
All’Ance, che ormai sembra passata “dai fischi a Matteoli al consenso al governo, almeno su provvedimenti come spending review e riforma del mercato del lavoro” ma soprattutto ad un governo che “continua la strada della deregolamentazione percorsa dal precedente esecutivo, i cui risultati sono sotto gli occhi di tutti, vogliamo dire che le scelte necessarie per uscire dalla crisi sono altre, e che non ci stancheremo di mobilitarci per affermare qualità e regolarità del lavoro nel nostro settore” conclude Schiavella, ricordando il presidio nazionale che Fillea FIlca Feneal terranno il 17 luglio davanti al Mise “quel giorno vedremo se il governo si deciderà finalmente ad ascoltare le proposte dei lavoratori e del sindacato, mettendo fine a quella inaccettabile concertazione strabica che nei fatti e' solo vecchio lobbismo.”

Comunicati&Interviste