Agenda FilleaFlickr FilleaTube twitter 34x34 facebook 34x34 newsletter mail 34x34 busta paga 40x40Calcola
la tua busta paga

domani ci sara logo 1200

22.11.12 Una giornata frenetica di contatti e pressioni. Sfociata nella soluzione già prevista. L`accordo firmato da tutti, tranne la Cgil. Come sulla modifica sull`articolo 18 nella riforma del lavoro, Monti scandisce le stesse parole: «Tutti i sindacati tranne la Cgil». E anche l`invito a sottoscrivere l`accordo in un secondo momento viene rispedito al mittente. Da parte della Cgil c`è grande serenità, una serenità data dal fatto di «aver sempre difeso e motivato le nostre opinioni».
Susanna Camusso, rientrata in anticipo dalla missione in Turchia, è voluta andare da sola al vertice a palazzo Chigi. Lì ha subito ribadito le critiche che la Cgil ha sempre portato a questa trattativa e riassunte nel No uscito dal direttivo del sindacato giovedì scorso.

La principale è quella che spostando una quota di aumenti contrattuali sul secondo livello (aziendale o territoriale che sia) c`è il rischio di una contrazione reale dei salari.
Proprio da questo è partita il segretario della Cgil nel suo intervento al tavolo. «La strada scelta è sbagliata, è una strada per cui il contratto nazionale non tutelerà più il potere d`acquisto dei lavoratori».
Camusso poi ha fatto due precise domande al governo: «Come saranno divisi i fondi previsti per la detassazione  sugli aumenti per la produttività? Se i fondi stanziati (2,1 miliardi in due anni, ndr) non basteranno per tutti  gli accordi, come verranno suddivisi?».
Alle due domande l`esecutivo non ha risposto. Il vertice è stato sospeso, il governo si è riunito. Ma nessuna risposta  è arrivata. Anzi. Dopo una mezz`ora è giunta la convocazione di una conferenza stampa unitaria di governo e parti
sociali. La disposizione dei cartoncini sul tavolo al primo piano di palazzo Chigi era inequivocabile: a sinistra le  imprese, al centro il governo, a destra i sindacati. Tutti tranne la Cgil. Ma passano pochi minuti e arriva il contrordine.
La conferenza è del solo governo. Con le parti sociali che arriveranno in un secondo tempo. Con lo stesso Monti  che specifica: «Avevamo chiesto anche alla dottoressa Camusso di poter parlare, ma non ha accettato».
Se per settimane i piccoli, guidati da Rete Imprese, non avevano accettato il testo messo a punto dai tecnici di Confindustria  e sindacati, spingendo perché la contrattazione di secondo livello avesse più spazio, così come la flessibilità
su orari e mansioni, quella sera è arrivato il compromesso. Modifiche al testo che prevedevano come fosse la  contrattazione fra le parti a poter intervenire sul demansionamento e sulla flessibilità dell`orario, modificando le  leggi vigenti. Che oggi prevedono come nessun lavoratore possa essere cambiato di mansione, di livello e retribuzione senza essere d`accordo o venendo prima licenziato e poi riassunto nella nuova mansione.
L`altro grande tema è stato quello della rappresentanza. La Cgil ha sempre chiesto l`attuazione dell`accordo  del 28 giugno 2011 che prevede la certificazione della rappresentanza sindacale e ilo fatto che tutte le organizzazioni sopra il 5 per cento siano presenti al  tavolo. Il nodo della questione è il rinnovo del contratto metalmeccanico da cui è esclusa la Fiom Cgil, nonostante  sia il sindacato più rappresentativo. Qui le divisioni con Cisl e Uil hanno reso difficile andare oltre ad un accordo che prevede di fissare le norme per la  certificazione autonoma della rappresentanza entro la fine dell`anno.

di Massimo Franchi - Unità del 22.11.12

NEWSLETTER

Vuoi essere sempre informato sulle attività Fillea? Compila il modulo sottostante e riceverai periodicamente la nostra newsletter.

captcha 

facebook youtube twitter flickr
agenda busta paga mail newsletter