13.12.12 Nello stesso giorno in cui si è aperto ufficialmente il negoziato tra Associazioni datoriali e Fillea Filca Feneal per il rinnovo del Contratto Nazionale del settore de cemento calce gesso, Italcementi presenta i dati di crisi e annuncia: tutti gli stabilimenti restano aperti, ma da febbraio 2013 Cigs per 700 lavoratori.

"Nel 2007-2008 sono stati venduti sul mercato italiano 45-47 milioni di tonnellate di cemento all`anno; nel 2012 si scenderà a 22 milioni, inclusi tre importati all`estero. Questo vuol dire che di fronte a una capacità installata di 5o milioni di tonnellate, i produttori italiani ne hanno venduto 19 milioni" così ha esordito, secondo il quotidiano Corriere della Sera, Silvestro Capitanio, direttore risorse umane dell`Italcementi nel corso di un incontro con i sindacati, proseguendo poi con l'illustrazione del piano di riorganizzazione biennale che prevede, a regime, un contenimento dei costi per circa 4o milioni di euro all`anno "con la finalità di portare Italcementi ad una struttura adeguata a cogliere la ripresa, auspicata nel 2015, e avere un futuro di sviluppo."
In sostanza, delle attuali 14 cementerie italiane del gruppo, dopo la cessione di Pontassieve e la fermata di Vibo Valentia e Porto Empedocle dei mesi scorsi, è previsto che sei, quelle con gli impianti più performanti anche dal punto di vista energetico, continuino l`attuale produzione a ciclo completo. Gli impianti di seconda fascia, cinque, saranno utilizzati in modo flessibile a ciclo completo o come centri di macinazione del clinker fornito dagli impianti di prima fascia, nella prospettiva di un riavvio del ciclo completo alla ripresa del mercato. Gli ultimi tre impianti, meno efficienti, saranno invece fermati per diventare centri di macinazione o di consegna.
Si farebbe ricorso dal primo febbraio a 24 mesi di cassa integrazione straordinaria per ristrutturazione con una richiesta fino a un massimo di 750 persone, circa il 30% dell`organico, con apertura di una procedura di mobilità per uscite al pensionamento o per favorire la rioccupazione permettendo all`eventuale futuro datore di lavoro di usufruire dei benefici contributivi. 

LA PREOCCUPAZIONE DEL SINDACATO

Da Fillea Filca Feneal nessun commento, considerata la delicatezza di un`operazione dove si pone la seria prospettiva di esuberi finali. Ma anche qualche prima preoccupazione sulla gestione dei due anni "considerato che già nella cassa integrazione in corso ci sono stati problemi e non si è riusciti a fare una seria rotazione".

Poco da dire sulla condizione del mercato all`origine della riorganizzazione. Mauro Livi, segretario nazionale della Fillea-Cgil, in occasione dell`approvazione della piattaforma unitaria, aveva paventato il rischio che il calo della domanda creasse «una sovracapacità produttiva che rischia di tradursi in pesante ed inaccettabile ridimensionamento occupazionale». Rischio che purtroppo oggi è realtà.

Previsto per il 19 dicembre incontro nazionale delle Rsu Italcementi, Fillea Filca e Feneal.

 

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