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06.02.13  “Oggi all’Ance è andato in scena l’ennesimo spettacolo di illusionismo di Berlusconi, che ha tentato di cancellare con i suoi giochi di prestigio quello che è accaduto negli ultimi 4 anni” è il commento di  Walter Schiavella, segretario generale Fillea Cgil,  all’incontro di oggi tra direttivo Ance ed il candidato premier del PdL.

“Era il  2009 – prosegue Schiavella - quando di fronte alla platea degli stati generali dell'edilizia  Berlusconi promise il paradiso in terra, a base di condoni, piani casa, sanatorie e mega infrastrutture. Allora i lavoratori del settore erano quasi un milione. A quattro anni di distanza, sono 670mila. Spariti 360mila lavoratori e 60mila imprese, con l'aggravante dell'esplosione dell'illegalità e dell'irregolarità che sta uccidendo le imprese sane con la concorrenza sleale. “

Per Schiavella dal “candidato ministro all’economia e alle finanze,  ed oggi scopriamo anche alle infrastrutture, solo bugie e mistificazioni, che avevo il chiaro scopo di comprare la platea, come l’annuncio di abolire l’Imu sull’invenduto, di cancellare le autorizzazioni a costruire ex ante e fare solo controlli ex post” una linea che è sempre la stessa “deregolamentazione totale del mercato.”

Colpisce la reazione della platea degli imprenditori "non mi aspettavo certo una rivolta come quella che nell'Assemblea Nazionale  Ance del 2011 sommerse di fischi il Ministro Matteoli, ma confesso che mi sarei aspettato almeno una sorriso di incredulità di fronte a tanta sfrontatezza” prosegue Schiavella, secondo il quale la peggior cosa sarebbe se "le associazioni di impresa, soprattutto in questo momento  elettorale, volessero imitare la peggiore politica, quella che fa i programmi con i sondaggi inseguendo la pancia della loro base associativa, quella che vuol combattere la crisi riducendo regole di mercato, controlli, salari e diritti" anzichè stimolare la testa "quella fatta dalle tante imprese, dai tanti imprenditori che nella crisi non hanno rinunciato ad una idea alta della loro responsabilità sociale, e che insieme ai lavoratori stanno pagando il prezzo più alto delle inefficienze dello stato, dei suoi ritardati nei pagamenti, della assenza di investimenti e politiche industriali, della presenza pesante dell'economia irregolare ed illegale, fatta di evasione fiscale e contributiva e di una sempre più pervasiva infiltrazione delle mafie."
 
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