09.04.13 Primi segnali di riscatto nel diario della crisi del mobile italiano? Nel servizio di Michela Finizio per l'inserto del Sole 24 Ore "Rapporti 24 Impresa" lo stato della crisi nel settore del legno - arredo, in occasione dell'apertura del Salone Internazionale del Mobile di Milano. Tra gli intervistati anche Marinella Meschieri, segretario nazionale Fillea..
DIFFICOLTA' MA ANCHE SEGNALI DI RISCATTO.
PESANO I 28 MILIONI DI ORE DI CIG. POSTI DI LAVORO IN CALO DEL 3.6% NEL 2013
di Michela Finizio
Primi segnali di riscatto nel diario della crisi del mobile italiano. Le pagine più avvincenti sono scritte da imprese che puntano all`innovazione e ce la fanno. Secondo l`ultimo Monitor distretti, pubblicato a fine 2012 da Intesa Sanpaolo, nel terzo trimestre dell`anno scorso i distretti specializzati in prodotti e materiali da costruzione hanno registrato un aumento tendenziale delle vendite estere del 5,1% grazie al traino del marmo di Carrara, delle piastrelle di Sassuolo, dei mobili della Brianza arrivati in Cina e Arabia Saudita, e delle sportazioni di elettrodomestici. È ancora presto, però, per dire che il peggio è stato superato: l`occupazione è in calo e la cassa integrazione nel 2012 è cresciuta in quasi tutti i distretti. Basta pensare all`incremento del 62% di ore autorizzate (tra gennaio e novembre) nel polo delle cucine di Pesaro, nonostante le vendite siano tornate a correre in Russia, o a quello del 51% nelle imprese del mobile abruzzese.
Il numero di addetti nel macrosistema arredamento è pari ad oltre 214mila unità, in calo dell`1,8% tra il 2011 e il 2012, secondo i dati del centro studi di FederlegnoArredo.
Le imprese chiudono stabilimenti o intere attività: nell`ultimo anno le realtà attive del omparto sono diminuite del 2,6 per cento. E in base al quinto Rapporto annuale Intesa anpaolo sull`Economia e finanza dei distretti industriali, sul mobile pesano più di 8 milioni di ore di cassa integrazione autorizzate (dati al 2011, ma in tendenziale aumento el 2012). Le imprese del settore continuano ad operare in un contesto contraddistinto da ebolezza del settore immobiliare e fragilità dei consumi delle famiglie, che già aveva ondizionato le performance poco brillanti del biennio 2010-2011.
A dicembre dell`anno scorso i sindacati nazionali Feneal-Uil, Filca-Cisl e Fillea-Cgil hanno chiesto che venisse accolto un loro emendamento alla legge di Stabilità (firmato insieme a FederlegnoArredo, Cna Produzione, Confartigianato, Ance e Federmobili), per includere gli arredi tra le opere ammesse alla detrazione Irpef per gli interventi di ristrutturazione edilizia, sottolineando che il settore in cinque anni di crisi ha perso quasi 9 miliardi di fatturato, 36mila posti di lavoro ed ha visto sparire più di 5.800 imprese. «Una vera ecatombe», ha detto Marinella Meschieri, segretario nazionale Fillea Cgil.
Nel frattempo, «chi ha investito in ricerca, innovazione e sui mercati internazionali oggi risente meno della crisi - aggiunge la sindacalista -, così come quel 24% di imprese che guardano soprattutto all`estero. Ma per gli altri, per le aziende di piccole e piccolissime dimensioni, siamo davanti ad un bivio: fare il salto in avanti o sparire».
Nel dettaglio, secondo i dati di FederlegnoArredo, il numero degli addetti del macrosistema è passato dai 242.896 del 2007ai 214.229 del 2012 e per quest`anno è previsto un`ulteriore netto calo che lascerà a casaaltri 7.700 operatori del comparto (sono compresi i sistemi dell`arredo, dell`arredobagno,dell`ufficio e dell`illuminazione),con una perdita del 3,6% per l`occupazione.
Per quanto riguarda il numero di imprese attive, nel 2007 erano 35.613 e alla fine dell`anno scorso se ne contavano 31.423; entro la fine del 2013, però, il numero delle attività dovrebbe scendere ulteriormente fino a 29.761 aziende, con un calo del 5,3 per cento.
Tra le imprese che spariscono, con chiusure di stabilimenti e licenziamenti, ci sono alcune realtà del distretto del mobile murgiano: dopo l`individuazione di 1.800 esuberi, l`impresa Natuzzi, con 2,800 dipendenti in Puglia e Basilicata (tra cui 1.500 in cassa integrazione a rotazione fino ad ottobre), ha presentato ai sindacati il piano industriale che prevede la chiusura dello stabilimento di Ginosa, in provincia di Taranto (600 le persone impegnate), e quello materano di La Martella (con zoo lavoratori che si occupano prevalentemente della logistica).
A gennaio, invece, il distretto del mobile di Pistoia si è contraddistinto per i licenziamenti: alle grandi chiusure annunciate sul territorio, come quella della Spagnesi (oltre 40 dipendenti), si è aggiunta la crisi della piccola impresa locale. In Provincia nel 2012 Si è registrato un incremento del 23,13% (sul 2011) di ore di Cig autorizzate nel comparto del legno, con l`attivazione di 63.391 ore di cassa ordinaria (-7,4%), 166.427 di straordinaria in deroga autorizzate (+24,2).
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