“Tutti dicono edilizia motore dell'economia, ma poi si dimenticano di mettere la benzina” così, nel giorno della mobilitazione nazionale indetta dagli edili Cgil Cisl Uil, ha esordito il segretario generale della Fillea Walter Schiavella, chiudendo il presidio dei sindacati davanti la sede della Regione Lombardia, a Milano, davanti a 2.500 lavoratori e lavoratrici “ci auguriamo che non si fermi ai semplici annunci anche il Presidente del Consiglio Letta, il quale ha detto più volte che si deve ripartire dall’edilizia e dalla sua riconversione green, con la messa in sicurezza del patrimonio edilizio pubblico e del territorio, il recupero e riuso in chiave risparmio energetico. Siamo d’accordo, ma ora occorrono fatti.” 
Fatti che Schiavella scandisce uno ad uno “rafforzamento del sostegno ai redditi e degli ammortizzatori sociali, sblocco del patto stabilità per far partire piccole opere utili alle comunità locali dell’impresa, la legalità, la trasparenza degli appalti” e quindi la necessità di superare “il massimo ribasso, i subappalti selvaggi e rafforzare il contrasto al lavoro nero ed il falsi lavoratori autonomi” sostenendo le imprese sane e colpendo quelle irregolari ed illegali, che per Schiavella “rappresentano il maggiore nemico del nostro settore, perché in questi anni di crisi si sono impossessate di pezzi importanti del nostro mercato, cannibalizzando le imprese strozzate dalla crisi e dall’assenza di credito.”li e subito cantierabili” e poi le regole “per affermare la qualità del lavoro e
Ed ancora “occorre rendere strutturali gli incentivi per le ristrutturazioni con interventi risparmio energetico degli edifici ed avviare un vero e proprio piano di riconversione industriale del settore nella direzione della sostenibilità.”

Ma senza benzina non si va da nessuna parte, per questo il numero uno Fillea chiede al Governo di liberare le risorse per “far partire quelle opere infrastrutturali utili a ridurre le distanze tra il mezzogiorno ed il resto del paese e tra l’Italia e l’Europa” e per dare il via ad un “piano straordinario di messa in sicurezza del territorio e del patrimonio edilizio pubblico -  a partire da scuole, ospedali, siti archeologici e patrimonio storico e architettonico – dai rischi sismico ed idrogeologico.”

Infine,  Schiavella si rivolge alle imprese e le loro associazioni “ in questi anni, anche controcorrente, sindacati ed imprese delle costruzioni sono stati uniti nel chiedere ai governi di fare il loro mestiere. Alla coerenza che chiediamo ai governi dobbiamo essere conseguenti per ciò che è nelle nostre mani, cioè i contratti. Oggi, se da un lato misuriamo la positiva conclusione dei CCNL del Cemento e dei Lapidei, se siamo in fase avanzata  nel rinnovo dei laterizi, non possiamo certo dire altrettanto nel comparto del legno arredo e dell’edilizia. La sospensione della trattativa sul tavolo del legno è molto grave” prosegue Schiavella “come può Federlegno immaginare di sottrarre al confronto il tema degli orari e quello del salario? Una arroganza cui nei prossimi giorni risponderemo con uno sciopero di 4 ore.”

Sul contratto dell’edilizia, da Schiavella l’accusa di incoerenza ad Ance ed alle altre associazioni datoriali “mentre dicono di condividere la strada della qualità e della legalità, di fatto tentano di smontare il sistema di regole definito con la contrattazione. Siamo ad un bivio” conclude Schiavella “o si sceglie la strada della qualità, cioè  regole, salario, competitività e qualità alle imprese e al lavoro,  oppure si sceglie di assecondare  la pancia di un variegato mondo imprenditoriale in cui premono interessi a smontare le regole e a vivere secondo modelli imprenditoriali discutibili basati sulla irregolarità e la spregiudicatezza. Scelgano quale strada prendere” conclude Schiavella “sappiano che in un caso avranno il nostro sostegno pieno,nell’altro la nostra assoluta opposizione.”

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