04.06.13  La sentenza di primo grado aveva considerato prescritti i danni alla salute prodotti dallo stabilimento di Bagnoli, ma ieri il secondo grado ha ribaltato la decisione, condannando Stephan Schmidheiny  anche per il periodo in cui gestì la produzione emiliana e quella napoletana dal '76 all'85.  "E stato riconosciuto anche qui il reato, e le responsabilità penali e civili, di disastro doloso e omissione di cautele antinfortunistiche" ha dichiarato Gianni Sannino, segretario regionale Fillea Cgil al Manifesto

 "Una discriminazione insopportabile è stata sanata in nome delle vittime e di un territorio devastato. In nome di un indispensabile piano di bonifica e di risanamento che quest'area attende. Spetta adesso a regione e comune, che hanno brillato per la loro assenza, saper interpretare le ansie e le aspettative di chi ha sofferto"

 

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