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 13.12.12 Conclusa la straordinaria giornata di mobilitazione dei lavoratori e delle lavoratrici dell'edilizia, raccogliamo in questo spazio le testimonianze e gli interventi che ci sono giunti. A cominciare dalle dichiarazioni della Cgil Nazionale e di Susanna Camusso, a seguire l'intervento dal palco a Milano di Nino Baseotto, segretario generale Cgil Lombardia. E poi il comunicato della Fillea Campania, cui si aggiungeranno tutti i comunicati che nei prossimi giorni riceveremo dalle strutture territoriali Fillea.

 

LA DICHIARAZIONE DI SUSANNA CAMUSSO

 “Le ragioni dello sciopero sono legate alla rivendicazione del rinnovo del contratto nazionale, scaduto da un anno, ma soprattutto per sostenere la ripartenza di un settore fondamentale per uscire dalla crisi”. Così il segretario generale della Cgil, Susanna Camusso, da piazza Santi Apostoli a Roma per lo sciopero degli edili, spiega ai microfoni di RaiNews24 le ragioni della protesta di oggi. “Per un settore che vive una profonda crisi - ha aggiunto il leader sindacale -, che ha perso mezzo milione di posti di lavoro e dove molte imprese non ci sono più, appare davvero una beffa che Ance e Coop si rifiutino di rinnovare il contratto nazionale proponendo invece l'idea che non ci siano aumenti salariali ma solo più flessibilità e destrutturazione dei cantieri”.


LA DICHIARAZIONE DELLA CGIL NAZIONALE

La Cgil Nazionale sostiene “con forza” le ragioni dello sciopero nazionale unitario di otto ore dei lavoratori edili, promosso per oggi da Fillea Cgil Filca Cisl Feneal Uil, per il rinnovo del contratto nazionale di categoria, scaduto da un anno e le cui trattative si sono interrotte lo scorso 21 novembre per “una palese irresponsabilità delle controparti”. E' quanto si legge in una nota del sindacato di corso d'Italia.
“Condividiamo totalmente le ragioni che sono alla base della protesta di oggi, insieme alle proposte che verranno sostenute nelle manifestazioni in programma a Milano, Roma, Napoli e Palermo”, afferma la Cgil aggiungendo che: “La crisi che investe con violenza il settore delle costruzioni non si supera di certo con l'atteggiamento conservatrice e inaccettabile delle controparti. Queste ultime infatti, nell'ambito delle trattative per il rinnovo, puntano a ridimensionare il ruolo del contratto nazionale, insieme alla contrattazione di secondo livello, alla bilateralità, ai diritti dei lavoratori e alle regole necessarie per una rigorosa competizione”.
Secondo l'organizzazione guidata da Susanna Camusso, inoltre, “l'edilizia è un settore strategico e di natura anticiclica, centrale per una decisa inversione di tendenza che possa puntare ad una fuoriuscita dalla crisi. Per questo c'è bisogno di un contratto nazionale che rafforzi la qualità del lavoro, nel rispetto della sicurezza e dei diritti dei lavoratori: la strada da imboccare non è quella della competizione al ribasso e della sola riduzione dei costi e dei diritti. Per questo siamo al fianco dei lavoratori in piazza oggi, così come lo saremo domani per dare continuità e forza alla mobilitazione per cambiare la legge di stabilità mettendo al centro il lavoro”, conclude la nota.

CONTRATTO NAZIONALE DEGLI EDILI: IN MIGLIAIA ALLA MANIFESTAZIONE INTERREGIONALE A MILANO DAVANTI AD EXPO. L'INTERVENTO DI NINO BASEOTTO SEGRETARIO GENERALE DELLA CGIL LOMBARDIA

Care lavoratrici, cari lavoratori,

vi porto anzitutto – a nome di CGIL CISL UIL della Lombardia – la solidarietà ed il sostegno di tutto il Sindacato lombardo alla vostra lotta per la conquista del Contratto nazionale di lavoro.
È una lotta giusta perché il diritto ad un contratto dignitoso è un diritto che non si può negoziare.
Le proposte avanzate da ANCE e COOP non solo sono indecenti e inaccettabili, non solo sono una vera e propria provocazione, ma sono anche e soprattutto il segno di una visione sbagliata della crisi e di come uscirne.
Infatti, quando si pensa ad un rinnovo di contratto senza alcun aumento delle retribuzioni e, per di più, si pretende di eliminare l’anzianità e tagliare la bilateralità, vuol dire che si pensa di poter affrontare la crisi umiliando il lavoro.
Si pensa a chi lavora non già come la risorsa più preziosa di cui le Aziende dispongono, ma ad un costo da tagliare, a persone da umiliare.
Allora noi diciamo NO, perché la nostra dignità non è in vendita, perché o vince il lavoro, il suo valore, la sua utilità, oppure questa crisi lunga e devastante non avrà  fine.
ANCE e COOP se ne facciano una ragione.
Dopo 11 mesi di trattativa è tempo che mostrino senso di responsabilità e serietà: ci vuole un nuovo contratto nazionale, dignitoso, equilibrato, in linea con gli accordi già realizzati negli  altri comparti.
Un contratto che dia risposte positive e utili non solo alle difficoltà del settore, ma anche alle attese delle lavoratrici e dei lavoratori che più di tutti hanno pagato e pagano gli effetti della crisi.
Non è solo questione di soldi.
Avete ragione a dire NO alla pretesa di ANCE e COOP che vorrebbero l’eliminazione della responsabilità in solido delle imprese.
In un settore come quello dell’edilizia, dove evasione contributiva e fiscale e irregolarità del rapporto di lavoro sono una costante, questo vorrebbe dire favorire l’illegalità e il malaffare.
Voi invece vi battete per un contratto che faccia della legalità, del rispetto delle regole il tratto distintivo del settore.
FILLEA, FILCA e FENEAL sono da sempre al fianco di CGIL CISL e UIL nella lotta per la legalità e contro le infiltrazioni mafiose.
Per questo insieme ci siamo battuti e ci battiamo nei luoghi di lavoro ed ai tavoli istituzionali, con i committenti pubblici (Regioni, Province, Comuni) e con quelli privati.
Oggi, non a caso, avete scelto di manifestare davanti all’ingresso del cantiere EXPO 2015: tutti sanno le nostre battaglie perché EXPO sia davvero un’opportunità di sviluppo per l’intero Paese, perché siano superati i ritardi nei lavori nel rispetto delle leggi, della sicurezza e dei diritti di chi lavora, perché siano assicurate le risorse necessarie per la realizzazione di EXPO, così come delle grandi infrastrutture utili a rilanciare lo sviluppo economico, come Brebemi, Pedemontana e Tem.
Questo si può fare scommettendo sul lavoro, sulle professionalità, sulla fatica di chi lavora e smettendola di prendere a pretesto EXPO per cercare deroghe ai contratti, per cancellare lo strumento fondamentale del contratto nazionale.
Al Governo ed alle nostre Regioni diciamo una cosa semplice e precisa: il rilancio dell’edilizia è parte fondamentale di quella politica per la crescita e l’occupazione che noi rivendichiamo. Per questo domani Cgil Cisl Uil saranno in tutte le piazze d'Italia per chiedere con forza la modifica della legge di stabilita', perché cosi' non serve al Paese e al lavoro.
Il rilancio dell’edilizia passa anche attraverso tre cose che si possono e si devono fare subito, nell’interesse del Paese:
• la messa a norma del nostro patrimonio immobiliare, anche per produrre un grande risparmio energetico;

• il rilancio dell’edilizia pubblica e convenzionata;

• la messa in sicurezza del territorio e del patrimonio edilizio scolastico.

Ecco perché questo cantiere è un luogo simbolico: per il futuro del Paese e per la ripresa dell’occupazione.
EXPO è un’occasione che l’Italia non può mancare.
Ma anche il dopo EXPO è un’opportunità da costruire: quest’area deve essere sottratta alla piaga della speculazione e destinata ad housing sociale, alla nuova sede della RAI o ad altri progetti di interesse comune e di utilità sociale.
Davvero l’edilizia può essere uno dei volani per l’uscita dalla crisi.
Non si esce dalla crisi senza il lavoro, perché è il lavoro la chiave del nostro futuro.
Un Paese dove quattro giovani su dieci non hanno e non trovano lavoro è un Paese malato, è un Paese senza futuro.
Vogliamo un lavoro dignitoso.
Il lavoro non è solo fatica ma è un valore, è cultura, è la possibilità di costruire la nostra vita, di progettare ciò che siamo e vorremo essere.
Nel lavoro i doveri devono accompagnarsi ai diritti, ai diritti di ciascuno e di tutti.
Uno di questi è il diritto ad un contratto.
La riuscita dello sciopero e della manifestazione di oggi è il segno della vostra e nostra volontà unitaria di conquistare il rinnovo del contratto.
La vostra non è solo la giusta lotta dei lavoratori di un settore, di una Categoria, ma ha un forte significato generale.  
Voi scioperate per il vostro Contratto ed anche per dare una risposta positiva alla crisi che ormai da sei anni sta colpendo, più duramente che altrove, l’Italia.
Restate uniti, siate determinati, sostenete il sindacato confederale, abbiate fiducia, perché voi avete ragione.  
CGIL CISL UIL sono con voi ed insieme dobbiamo andare avanti nell’interesse di chi lavora e per il futuro del nostro Paese.
 
 
EDILI: CIINQUEMILA IN PIAZZA A NAPOLI PER CONTRATTO E OCCUPAZIONE
 
"5mila lavoratori edili hanno sfilato oggi dalla sede della Regione Campania, in via Santa Lucia, fino a piazza dei Martiri, davanti alla sede dell'Ance, per chiedere un rapido e positivo rinnovo del contratto e battere la linea di chiusura arrogante di Ance e Coop e un'inversione di rotta per far ripartire il settore delle costruzioni in Campania e nel Mezzogiorno". E' quanto affermano i segretari generali di Cgil e Fillea Campania, Franco Tavella e Giovanni Sannino. Lo sciopero ha registrato altissime adesioni nei grandi cantieri di tutta la regione. Alla manifestazione hanno preso parte anche delegazioni di lavoratori da Calabria, Basilicata, Puglia e Molise.
"Alla soddisfazione per la riuscita della mobilitazione - sottolineano Tavella e Sannino - si aggiunge la notizia positiva dell'approvazione da parte del Cipe del progetto e del finanziamento della linea 1 della Metro di Napoli Centro Direzionale - Capodichino". "Ora - concludono Tavella e Sannino - occorre trasformare queste risorse in cantieri per garantire la chiusura dell'anello della metro, stabilendo fin da ora, attraverso la contrattazione, i livelli occupazionali e le modalitá di lavoro per consegnare un'opera fondamentale per la città nei tempi previsti ed evitando di ripetere le negative esperienze del passato".

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