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06.03.14 Treviso e Avellino: prosegue il racconto dei congressi Fillea e delle elezioni dei segretari generali nelle cronache della stampa locale, sempre attenta al lavoro del sindacato delle costruzioni Cgil. Stavolta anche la stampa nazionale, con l'Unità che dedica una pagina al "congresso nella fabbrica che riapre"..

"Treviso, tutti insieme per far ripartire la fabbrica" è il titolo dell'Unità, che dedica una pagina al congresso Fillea di Treviso, che ha riconfermato il segretario generale Mauro Visentin.  Un congresso speciale, svolto all'interno della  Priant di Vazzola, come ricorda il giornalista "fino alla scorsa settimana, alla Priant di Vazzola, nel Trevigiano, non c'era nessun operaio ad ascoltarla. La fabbrica, che lavora il legno per conto terzi - pannelli per edilizia, pavimenti, pellet - e a pieno regime occupava 85 addetti, era fallita, dopo un'agonia durata due anni e una durissima vertenza per recuperare gli stipendi arretrati. Ora un imprenditore veneto, Stefano Florian, ne ha rilevato la gestione tramite il ramo d'azienda, e lo stabilimento è ripartito, con la speranza di occupare progressivamente la sessantina di ex dipendenti rimasti a casa. Un filo di speranza, insomma, è spuntato, in un settore - quello del legno e dell'edilizia - che in Veneto è uno dei più colpiti dalla crisi: in provincia di Treviso dei circa 35 mila occupati nel 2008, cioè dall'inizio della crisi, un terzo è a casa. "«È una storia di tenacia e determinazione che volevamo sottolineare - spiega Mauro Visentin - in controtendenza a tutte le aziende che oggi ricorrono agli ammortizzatori o chiudono: uno tsunami che sta mettendo in discussione l'assetto economico e sociale di tutto il Paese, non solo qui. Siamo in trincea, non c'è dubbio."
Il Corriere dell'Irpinia ha seguito il congresso della Fillea Avellino, che ha rieletto alla guida Antonio Di Capua, ed è lui che traccia i numeri della profonda crisi del settore in Irpinia "in 5 anni il numero dei cantieri edili è diminuito del 50 per cento, passando da 1564 a 764,  mentre nell'ultimo anno sono partiti duecento cantieri in meno rispetto all'anno precedente e sono state chiuse 160 attività con l'ulteriore perdita di 1100 addetti nel settore. Poi la flessione del monte salario e delle ore lavorate."

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