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Si è concluso il 15 febbraio 2014 il Congresso territoriale della Fillea Crotone. Di seguito la relazione del segretario uscente Antonino Cosco, riconfermato alla guida della struttura dal nuovo direttivo eletto al termine del congresso.
cari compagni si celebra oggi, il congresso provinciale della fillea cgil di crotone, nel pieno di una crisi economica e sociale estrema che, neanche i nostri padri ricordano una situazione cosi’ degenerata. Una crisi nazionale , che nasce per scelte politiche scellerate, che, nel pensare di curare il malato tossico dando dosi massicce di metadone, hanno nell’ultimo decennio iniettato enorme liquidita’ di capitali nel sistema bancario e finanziario, senza alcuna logica di vincolo e controllo, tralasciando la base pruttiva italiana e ancor peggio, svendendo i patrimoni pubblici statali che negli anni 90 rappresentavano la vera ricchezza di questo paese, in pratica erano i veri gioielli nazionali. Quindici anni di stagnazione economica e di non aumento della produttivita’, vent’anni di profitti spostati alle rendite finanziarie ed immobiliari, un aumento esponenziale di oltreil 30% di ore di cassa integrazione, disoccupazione al 13% e oltre il 42% tra giovani, e quattro milioni di lavoratori precari, sono il quadro del declino del nostro paese. cosi’ facendo si è reso possibile un accumolo di capitali concentrando la ricchezza e poteri in mano a pochi come mai nella storia recente. Tutto cio’ ha comportato uno svuotamento della democrazia, uno smantellamento del walfare e di servizi essenziali, e una profonda crisi della coesione sociale. oggi ancor di più e’ accentuato il dramma della dissocupazione, in particolare quella giovanile, la crescita’ della poverta’ per piu’ fasce di persone, ora si e’ poveri anche lavorando. In una così profonda crisi, prima economica, e poi di conseguenza etica e morale, che attraversa il paese, c’e’ bisogno di ritrovare nei valori della legalita’, e delle trasparenza delle scelte nel rapporto democratico, tra i cittadini e le istituzioni, i fondamenti costituz onali, al fine di cancellare privilegi e vantaggi delle caste, conbattere disuguaglianze e ingiustizie sociali. I governi che si sono succeduti e le politiche liberiste hanno portato il paese ad una recessione che sembra non avere piu’ fine, ed ampliato le disuguaglianze nella distrtibuzione del reddito e della richezza. Queste disuguaglianze sono all’origine della crisi che i giovani vivono piu’ di altri e ormai siamo quasi ad uno scontro generazionale provocato dalla riforma fornero sulle pensioni. Nel nostro paese il walfare ( ammortizzatori sociali )è ancora più fragile ed inadeguato, infatti le classi politiche che si sono succedute non hanno reagito alla crisi contrastandola con politiche di crescita bensi’ riducendo i diritti nel lavoro, nella sanita’ e nelle pensioni. Ma oggi qui in una platea di lavoratori edili ci chiediamo ma quando mai vedra’ raggiungere la pensione….! se la situazione è degenerata in questo modo, ed il lavoro è venuto sempre meno fino a perderlo, ma se mai avranno bisogno di cure mediche dove prenderanno i soldi visto che con i piani di rientro regionale si sono tagliati piu’ di 100 mila posti letto nell’ultimo triennio, e la sanita’ va sempre piu’ verso la privatizzazione. Per questi, e tanti altri motivi, la cgil ha fatto sentire sempre la sua voce, sempre in prima linea tra i lavoratori dando loro sfogo con manifestazioni nelle piazze . Bisogna tenere sempre alto il livello di allerta e di attenzione, anche se la classe dirigente sindacale negli ultimi anni ha notato indifferenza tra i lavoratori, deve tenere sempre viva la lotta per la difesa dei diritti. l’indifferenza sicuramente e’ dovuta ad una vita precaria ormai condotta nella miseria e nella sofferenza, pero’ noi abbiamo il dovere di farci sentire vicino a questa gente, andare incontro alle loro necessita’, tentare di farli partecipare attivamente alla vita politica di un grande sindacato quale il nostro che cerca di portare l’uguaglianze tra la gente , appropriamoci degli spazi, appropriamoci delle piazze per dare un profondo senso di responsabilita’ verso l’interesse generale del paese rifiutando in modo assoluto ogni forma di violenza. Ci chiediamo come fillea come e’ possibile chi lavora oggi in edilizia vada in pensione a 66 anni di età o 42 anni di contributi? forse perche’ si vuole far finta di non considerarlo come lavoro usurante? forse e’ opportuno in questa occasione dove siamo tutti uniti far sentire al governo la nostra voce e portare avanti una vertenza che serva a migliorare le condizioni di vita e di lavoro tra la popolazione. Pertanto chiediamo: 1 risolvere in via definitiva e strutturale l’emergenza dei lavoratori salvaguardati con una norma che riconosca il diritto di tutti alla pensione 2 ripristinare la flessibilità dell’età pensionabile, affinche si possa scegliere di andare in pensione dopo i 62 anni, senza ulteriori penalizzazioni, va corretto anche il rigido automatismo dell’aumento dell’età di accesso legato alla speranza di vita 3 garantire ai giovani alle donne ai lavoratori precari saltuari stagionali ai parasubordinati una pensione adeguata reintruducendo nel sistema misure di solidarietàcome ad esempio la proposta avanzata di pensione contributiva di garanzia, che valorizza tutti i periodi contributivi 4 eliminare le penalizzazioni oggi esistenti per i lavoratori precoci che chiedono la pensione anticipata prima dei 62esimo anno di età, riferità a chi in italia ha lavorato giovanissimo. 5 modificare i coefficienti di trasformazione del montante contributivo perché i lavoratori debbono essere tutti uguali e non in base alle aspettative di vita 6 Rilanciare la pensione integrativa in questo scenario il settore edile che e’ per eccellenza il volano di crescita del paese non e’ immune alla crisi, i numeri che lo rappresentano a livello nazionale, esprimino tutta la negativita’, cosi’ come l’ultimo rapporto istat per il settore delle costruzioni evidenzia. E nel nostro territorio crotonese i dati sull’emergenza di questo settore risultano ancor piu’devastanti: nel 2011 le imprese in cassa edile per la provincia di kr erano 499, nel 2012 455, nel 2013 410 le ore dichiarate per i lavoratori nel 2011 2347 lav. ore 2386041, nel 2012 lav. 2096 ore 2044479 nel 2013 lav. n 1766 ore 1599412 la massa salari nel 2011 era pari a 15.065.831.00, nel 2012 13831.112.00, nel 2013 11213.713.00. I numeri e la statistica rendono perfettamente il dramma che il comparto sta vivendo, diciamo dal crollo del mercato immobiliare iniziato nel 2008, con i famosi prestiti subprime, ha eroso gran parte della richezza sgonfiando il valore delle case dopo lo scoppio del la bolla immobiliare, a questo, aggiungiamo la mancanza di investimenti, dovuta alla difficolta’ di accesso al sistema creditizio delle banche italiane, la complessita’ burocratica e i ritardi dei pagamenti delle amministrazioni pubbliche per mancanza di trasferimenti statali, cosi’ come l’assenza di strategie che facciano da volano nell’economia generale, rischiano di farci ancora arretrare in modo spaventoso: infatti il settore e’ tornato a livelli di richezza del 2005. L’elusione e l’evasione fiscale e contributiva prodotta dal lavoro nero ed irregolare oltre 400,00 mila unita’ stimate assomma ormai circa 30 mld di euro e costituisce la via principale di consolidamento nel settore delle economie criminali, facendo della questione legalita’ la vera emergenza da affrontare, attraverso necessari interventi di sistema sul mercato degli appalti, sulla qualificazione delle imprese, sulla regolarita’del lavoro e sul rafforzamento dei controlli e delle misure preventive. Come fillea chiediamo il rafforzamento del ruolo dello stato, attivo ed autorevole nellla definizione delle norme, nel controllo della loro applicazione, nel contrastare e punire chi elude.. per noi fillea e necessario intervenire per regolare il mercato ed il sistema degli appalti,introdurre la tracciabilita’ dei pagamenti anche per importi minimi, approvare una normativa sulla qualificazione delle imprese, contrastare la crescita’ di illegalita’ e irregolarita’ estendere il durc per congruita’ anche a i lavori privati così come previsto dagli accordi sottoscritti dalle parti sociali del settore, bloccare l’espansione degli interessi criminali nel sistema delle imprese e negli appalti, estendere la responsabilita’ penale anche alle imprese che utilizzano manodopera illegale fornita dai caporali si rinnova per la prioma volta in assoluto prima il contratto nazionale degli artigiani che quello dell’ance confermando l’anzianita’ professionale edile il premio ape, mentre l’ance e coop, hanno proposto un rinnovo contrattuale a zero euro di aumenti e eliminazione dell’ape, aumento del pat-time ed il lavoro a chiamata per questo i sindacati di categoria hanno proclamato lo sciopero nazionale di settore svoltosi con grande partecipazione a napoli per il meridione. La fillea cgil ricorda alla politica locale tutta, che in questo territorio non ha mai dato risposte ad una crescita che se e’venuta e’ stata frutto, ed e’ giusto ricordarlo, dal boom economnico degli anni 60, dovuto proprio al famoso piano-casa degli anni 50, dove lo stato decise di rilanciare il paese attraverso un piano strategico che partisse dal settore delle costruzioni, costruendo case popolari. Vorrei in sintesi ricordare che nel febbraio del 49 il parlamento italiano approvo’ un progetto di legge, proposto dal ministro del lavoro amintore fanfani, con l’intento di incrementare l’occupazione attraverso lo sviluppo del settore edilizio. Pertanto chiediamo con forza alla classe dirigente nazionale di dare uno sguardo anche alle politiche del passato per dare una svolta a questo paese. Le imprese nel nostro paese hanno chiuso o ridotto la loro base produttiva e occupazionale, altre imprese sono coinvolte da pesanti crisi fininanziarie e la loro tenuta e’ in pericolo, le multinazionali stanno mettendo in atto processi di delocalizzazione verso paesi a basso costo del lavoro rendendo sempre più irrisoria la produzione del made in itali e la politica cosa fa?????? nel nostro territorio la situazione e’ gravissima, assistiamo a flussi migratori che vanno verso il nord e verso l’estero persino i migranti che arrivano a kr cercano di scappare dal disatro in cui e’ precipitata la nostra provincia. Voglio ricordare a questa platea che la cgil ha sollecitato e promosso iniziative , lotte locali e nazionali, movimenti, per ottenere una diversa politica economica e sociale e per contrastare le tendenze piu’ negative a cui il paese e’ sottoposto. Ostacoli e resistenze , compresi i nostri limiti, hanno impedito il cambiamento, per questo una nuova cultura dello sviluppo sostenibile, che a partire dal rilancio di una nuova funzione strategica della politica industriale assuma quale obbiettivo la riconversione ecocompatibile dei processi industriali, per es. con la bonifica del nostro sito industriale, indirizzando le risorse, se mai arriveranno, a togliere tutti i veleni che negli anni sono stati inghiottiti dalla nostra povera terra. Da qui, si potrebbe ripartire da zero, e magari cominciare dopo, e solo dopo a fare tutt’altro tipo di discorso. Infatti potrebbe riacquistare utilita’ l’istituzione della zona franca, il rilancio del porto, magari quello commerciale e non solo turistico, il rilancio dell’aeroporto, e anche e sopratutto un investimento nel settore delle costruzioni mettendo mano realmente sulla s.s.106. Ed ancora, sempre a bonifica ultimata, si dovra’pretendere dal governo l’abbattimento del costo dell’energia e del gas visto che siamo produttori, con la pretesa di avere annualmente le risorse provenienti dalle royaltes. Crotone se non si auspica una svolta seria e’ destinata al fallimento totale in ogni settore della vita economica e sociale. L’urgenza ormai non aspetta tempo, siamo sull’orlo del precipizio, bisogna darci tutti una mossa, attori istituzioniparti sociali e classe politica, magari portando le nostre esigenze e le nostre rivendicazioni nei tavoli che contano…. Ai nostri figli, a i giovani in questo territorio, abbiamo l’obbligo di indirizzarli facendogli intravedere uno scenario di un futuro migliore dal presente che stiamo vivendo, occorre percio’ per loro, per il bene del nostro territorio e per il bene del paese un piano straordinario che rilanci l’occupazione attraverso il settore manifatturiero e delle costruzioni, passando da una seria riforma sulla istruzione; questi assi rappresentano la chiave per affrontare positivamente la situazione oggi. Oggi la priorita’ e il lavoro, il contrasto alla precarieta’ ,occorre ridurre le tipologie contrattuali contro il dilagare del lavoro nero. E' questo il motivo per cui la cgil ha redatto un piano straordinario per il lavoro, che vede come discriminante la piena occupazione per definire la politica economica e sociale e il modello di sviluppo del nostro paese. Un piano con delle scelte fondamentali, quali, una politica europea di mutualizzazione del debito, la rinegoziazione del patto di stabilità europeo, ed un welfar che faccia da volano per la ripresa e non da intervento a sostegno dei più deboli. Contrattare il miglioramento del sistema del welfar e dell’insieme delle prestazioni sociali è una condizione per porre rimedio alle crescenti disuguaglianze, territoriali,di genere e di etnia e di generazione. Queste sono le azioni che la cgil vuole mettere in campo dall’introdurre una imposta sulle grandi richezze, avviare una vera lotta all’evasione e all’elusione fiscale, adeguare la tassazione alle rendite finanziarie, riformare irpef, modificare il sostegno fiscale alle famiglie, introdurre un sistema di tasse ambientali che agevolino le fonti rinnovabili.I questi anni difficili la fillea crotonese ha comunque retto. azie all’impegno e la passione dei nostri delegati e lavoratori, che all’interno dei cantieri hanno svolto un ruolo importante, nei confronti dei loro colleghi meno informati sui loro diritti e competenze. Delegati che per la fillea e la cgil, hanno rischiato il posto di lavoro, anzi qualcuno lo ha anche perso, lo dico con orgoglio che i nostri delegati sono la vera forza della categoria, e le sfide che attendono la nostra organizzazione tutta per essere afffrontate avranno bisogno della vostra piena collaborazione. In questi anni ho provato con molta umilta’ ha fare un lavoro di gruppo il piu’ possibile condiviso, con il gruppo dirigente, segreteria e direttivo, la condivisione del progetto politico da tutti perseguito ci ha consentito di raggiungere importanti traguardi ed obbiettivi. E bene ricordarlo la nostra azione vertenziale e politica in molte occasioni, ha avuto importante divulgazione pubblica sia sugli organi di stampa che nei cantieri come ad esempio; nel cantiere ruggiero dove gli operai per vedersi corrispondere le mensilita’ arretrate sono salite su una gru. ricordiamoci che i lavoratori al sindacato non fanno sconti, chiedono risposte chiare, giustamente, anche perche’ la fiducia nelle istituzioni e nei partiti sono venute meno, non neghiamo di aver vissuto momenti difficili, ma li abbiamo affrontati anche perche’ i momenti di protesta e gli scioperi promossi dalla cgil e della fillea molto partecipati non sono certo venuti meno. Per concludere penso e credo che la cgil e la fillea, per affrontare le sfide ed i problemi del crotonese non potra’ prescindere da questo importante e prezioso lavoro dei nostri delegati, anzi con questo gruppo dirigente con la loro passione ed il loro lavoro, contribuiranno a migliorare le condizioni di lavoro, e ridare speranza ad una comunita’ che per troppo tempo e’ stata mortificata, ma che la fillea non ha mai lasciato sola. gli anni a venire non saranno certamente facili, ma sono certo che noi li affronteremo con coraggio e determinazione e con il contributo di tutti.

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