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20,03,14 Si è concluso il 21 febbraio 2014 il Congresso territoriale della Fillea Ferrara. Di seguito la relazione del segretario uscente Sandro Guizzardi, riconfermato alla guida della struttura dal nuovo direttivo eletto al termine del congresso.
DIAPOSITIVA 1 nella relazione faccio scelte nette, lascio ai graditissimi ospiti il parlare dei temi generali, dalla situazione politica ai documenti alle azioni del documento congressuale IL LAVORO DECIDE IL FUTURO; mi tengo tutto lo spazio per parlare di noi e del futuro della Fillea a Ferrara premessa Il paese, la Cgil, noi avevamo abbiamo bisogno di fare un buon congresso, un congresso vero, un congresso che trasformi in fatti le azioni dei nostri documenti, un congresso che aiuti il Paese a rimettersi in moto e che dia a noi quella grinta quello spirito che una fase drammatica come la attuale richiedono, un congresso che riporti il “lavoro e tutto il suo indotto” al centro del dibattito soprattutto al centro del fare di questo Paese. Lo tsunami dell'accordo del 10 gennaio sulla rappresentanza stà nei fatti vanificando gli sforzi ed il prezioso lavoro di ricucitura delle diverse anime uscite dal congresso del 2010 fatto in questi anni dai gruppi dirigenti territoriali spostando la discussione dal congresso all'accordo, spostando la discussione fra chi è pro Camusso e chi è pro Landini; è sbagliato, non condivido, rischia di essere un'altra occasione persa. Subito dopo la Cgil ha bisogno di fare una conferenza di organizzazione che manutenzioni la “macchina Cgil”, che la metta in sicurezza dal punto di vista economico e che faccia emergere (se cè) un gruppo dirigente all'altezza di una Cgil protagonista e capace di guidarla nelle grandi sfide dei prossimi mesi insomma un gruppo dirigente all'altezza della complicatissima situazione che stiamo attraversando quell'altezza che a mio avviso non ce stata in questi anni della crisi Congresso fare il congresso per una organizzazione come la CGIL vuol dire progettare il futuro vuol dire decidere cosa Fare nei prossimi 4 anni vuol dire eleggere il gruppo dirigente che si impegna a fare le cose decise; il 1 tutto in rapporto il più stretto possibile con la nostra gente; un po' di numeri del nostro congresso DIAPOSITIVA 2 perchè a Filo di Argenta perché questo paese a visto il massimo splendore dell'edilizia ferrarese, ha visto crollare giganti delle costruzioni (coop Costruttori prima Cmr poi, la fornace che stà ancora disperatamente cercando di sopravvivere, “dalle stelle alle stalle” per dirla giusta. 3 o 4 anni fa venni a fare una assemblea qui per il sindacato pensionati una signora anziana (ci disse poi che aveva 70 anni) con una lacrima che scendeva su una guancia intervenendo disse “ dopo avere avuto tutto ognuno la sua casa, i figli hanno studiato in città, fatto crescere il paese, non abbiamo perso solo la cooperativa, abbiamo perso la dignità; vedere i nostri nipoti che vanno via per lavorare, vedere i nostri uomini davanti al bar è avvilente, siamo in ginocchio. Io ho 70 anni ma sono pronta a rimettermi in gioco per rifare la nostra cooperativa” Quindi ripartire da qui, da Filo da macerie finchè si vuole ma con la determinazione il coraggio la voglia di ricominciare; è di questo che abbiamo bisogno VOGLIA, CORAGGIO, DETERMINAZIONE. rappresentaza mi tolgo subito il dente che duole, il gruppo dirigente uscente della Fillea di Fe esprime un giudizio positivo nel merito del Testo unico sulla rappresentanza del 10 gennaio 2014. Finalmente saranno i lavoratori ad avere un ruolo decisivo due volte: in primo luogo con l'iscrizione al sindacato e nell'elezione delle RSU per decidere chi e quanto si conta sui tavoli contrattuali, in seconda istanza con il proprio voto per validare in via definitiva i contratti nazionali. Questo è un risultato storico della CGIL e non va in alcun modo sottovalutato. A mio avviso non si doveva buttare questo argomento nel percorso congressuale, merita una discussione tutta sua per la valenza, le novità e l'importanza dell' argomento. Per queste ed altre ragioni è importante avviare rapidamente una grande e capillare campagna di informazione sul merito dell'accordo e 1 parallelamente procedere alla elezione/rinnovo delle RSU in tutti i luoghi di lavoro. La Fillea di Ferrara nel corso delle assemblee congressuali si è impegnata in tal senso e lo farà. L'accordo del 10 gennaio (come già altri analoghi accordi precedenti che avete in borsa) ha però anche evidenziato tutti i limiti e le difficoltà della CGIL nel determinare come si arrivi alla sottoscrizione di accordi interconfederali. La Fillea di Ferrara ritiene che non sia sufficiente, ed anzi sia dannoso, risolvere i conflitti con la gerarchia o peggio con l'autorità. Sollecitiamo pertanto convintamente una discussione anche al nostro interno, quella si può starci nel congresso in corso, che sia in grado di definire e sancire nello statuto percorsi certi e condivisi che presiedono alla sottoscrizione di accordi interconfederali. Crediamo che il coinvolgimento dell’intero corpo dell’organizzazione, a monte delle decisioni e degli accordi, rappresenti una ricchezza per la CGIL e non un ostacolo. la situazione In questo momento nella nostra provincia non esiste azienda o settore (edilizia, legno arredo, nautica, materiali, ecc.) che non stia applicando ammortizzatori sociali. L'edilizia a Ferrara ha ormai varcato la soglia di non ritorno che non consentirà, per un lunghissimo periodo di tempo di riavere i livelli produttivi e occupazionali pre-crisi. Nemmeno i danni arrecati dal sisma del 2012 al patrimonio edilizio pubblico e privato della nostra provincia ha dato impulso all'occupazione locale. DIAPOSITIVA 3 – 4 - 5 Ce una speranza che va coltivata (dati della cassa industria) ma se non si uniscono le forze sane di questa provincia è una speranza destinata a morire in fretta. La prima cosa da fare è chiudere la fase che ci ha visto in difesa negli anni della crisi e rilanciare a tutto campo con chi ci stà. Penso che bisognerà partire da una durissima lotta all'irregolarità nei cantieri edili coinvolgendo pubblicamente gli enti di sorveglianza e anche le Amministrazioni Locali troppo spesso sorde alle nostre forse troppo timide richieste di intervento. 2 Non possiamo più tollerare il non rispetto delle regole da parte di aziende senza scrupoli che hanno creato nei cantieri i nuovi schiavi a danno di una forza lavoro regolare nella sua stragrande maggioranza qualificata, professionalizzata o comunque disponibile ad esserlo. Non possiamo permetterci che il patrimonio che ancora abbiamo di produzioni, di saper fare, di professionalità, vada definitivamente disperso. Lontana da me l'idea che vadano bene qualsiasi condizioni di lavoro anzi dobbiamo uscire dall’idea del lavoro a qualunque condizione che va eseguito punto e basta senza chiedersi quali ripercussioni avrà. E' una logica perversa che non possiamo accettare nemmeno nei cantieri della ricostruzione del sisma, con la scusante di ridurre i tempi di disagio della popolazione Il nostro primo approccio con i cantieri della ricostruzione è stato a dir poco negativo. Abbiamo trovato illegalità diffusa, sfruttamento della manodopera soprattutto quella straniera ed assenza quasi totale delle norme di sicurezza. la sicurezza La sicurezza sui luoghi di lavoro è, da sempre, una delle priorità della Fillea-CGIL, visto l’alto tasso di pericolosità delle lavorazioni effettuate, nei cantieri edili, ma non solo. Purtroppo, il perdurare della crisi, ha fatto sì che, sempre più spesso, salute e sicurezza dei lavoratori venga calpestata a favore di logiche di risparmio per l’aggiudicazione di appalti al massimo ribasso. Bisogna intensificare la formazione e l' informazione dei lavoratori, circa le mansioni svolte, la loro corretta esecuzione, dando a ciascuno la consapevolezza che l’utilizzo di materiali potenzialmente nocivi e la salubrità del luogo di lavoro stesso non sono opzional discrezionali ma diritti già sanciti da contratti e leggi in modo da evitare nuove tragedie tipo quella dell' amianto . A tal proposito auspichiamo una miglior gestione degli RLS/RLST promuovendo l’elezione vera degli RLS nei luoghi di lavoro garantendone non solo sulla carta l'agibilità e la non licenzibilità potenziare ruolo e numero degli RLST attraverso la bilateralità coadiuvandoli con strumenti di monitoraggio e controllo come ad 2 esempio un osservatorio modello Parma mettere in rete RLS, RLST con gli organismi preposti al controllo per far sì che tutti i lavoratori vengano davvero tutelati chiediamo di allargare tale rete sul piano Regionale/interprovinciale, in modo da poter automatizzare lo scambio di informazioni riguardo le aziende migranti per integrare le conoscenze fra territori per fare in modo che l'azione comune ed univoca non produca sleali quanto dannose concorrenze fra territori Ma se non si interviene all'inizio della catena degli appalti e subappalti, alla fonte la dove viene pensato l'appalto, catena in cui prevale ancora la logica del massimo ribasso, molto dei contenuti delle norme che pure ci sono (sono anche troppe) continuerà ad essere vanificato. Chiediamo quindi a tutte le stazioni appaltanti, di introdurre nei bandi di gara, almeno quelli pubblici, capitoli di spesa riguardanti salute e sicurezza che siano indicati chiaramente, non stralciabili, verificabili e congrui da coprire il fabbisogno reale dell'opera che si va a cantierare. L’impegno della Fillea a tutti i livelli, nazionale regionale e territoriale dovrà continuare ad essere quello di lottare al fianco di tutti i lavoratori e per i lavoratori anche quelli attualmente espulsi dal ciclo produttivo con l'impegno di farli rientrare al più presto; come!!!! Continuiamo ad essere convinti, sulla necessità, pur in un contesto difficilissimo come quello attuale, di ripensare strategicamente a tutta la filiera delle costruzioni, puntando decisamente sul recupero e sul riuso del suolo già occupato, sulla preservazione del territorio, sulla riqualificazione urbana, sul recupero e la bonifica delle aree dismesse o inquinate, sulla messa in sicurezza dal rischio sismico ed idrogeologico (vi esento dal sermone sul terremoto e sulle alluvioni), sul risparmio energetico e sulla produzione di energie rinnovabili. Il vero punto oggi da affrontare si chiama lavoro. È necessario produrre occupazione ora, in questo momento, agendo in termini emergenziali. Perché la mancanza di lavoro è la vera grande emergenza di questo paese. IL LAVORO DECIDE IL FUTURO è anche il titolo del documento a cui io ho convintamente aderito; del ruolo chiave che può avere il lavoro siamo così convinti al punto da affermare che risolvendo l'emergenza geofisica del Paese Italia si risolverebbe in pochi mesi l'emergenza lavoro non solo in edilizia. 3 Può continuare ad essere così ottuso un paese che facendo le stesse cose prima dei disastri ambientali spenderebbe cinque volte meno che riparare i danni dei disastri stessi? (sono affermazioni del presidente dell'ordine dei geologi mai smentite da nessuno ….. ) Non è più tollerabile Ripensare alla filiera delle costruzioni, nella logica sopra richiamata, non vuol dire negare che esistono investimenti infrastrutturali strategici e quindi necessari ma di forte impatto ambientale ed emotivo sulle comunità coinvolte. La Fillea di Ferrara non condivide l’approccio di chi sposa a prescindere le ragioni di tutti i comitati in lotta contro la costruzione di opere infrastrutturali. Un paese fermo è un paese senza futuro: oggi l’Italia è un paese fermo! Una discussione seria e non ideologica su cosa sia importante e strategico oltre alla Berco, oltre Basell, oltre la CARIFE per il rilancio dell'economia provinciale non ce nemmeno al nostro interno, non ce dentro la confederazione a tutti i livelli. Aprirla ed arrivare fino in fondo significherebbe porre l’edilizia come leva indispensabile per uscire dalla crisi e per il rilancio del sistema paese a tutti i livelli; noi ci stiamo. Dalle vie di trasporto e di comunicazione quali la trasformazione in autostrada della Ferrara-mare, il completamento della Cispadana dalle reti materiali a quelle immateriali, dalle opere pubbliche agli investimenti privati; la Fillea di Ferrara se coinvolta prima delle scelte ci stà anche nella discussione con le comunità che rischiano di subire impatti importanti con la costruzione di nuove opere infrastrutturali contrattazione Anche la lunga ed avanzata esperienza contrattuale e di relazioni industriali che ha da sempre caratterizzato questa provincia, è oggi paralizzata dallo stravolgente riassetto industriale in corso. Su questo versante è necessario concentrare tutti gli sforzi per mantenere un livello di contrattazione che salvaguardi di più e meglio i posti di lavoro, per tutelare di più e meglio i lavoratori dobbiamo evitare la scorciatoia miope del taglio dei salari anche quando gli stessi lavoratori più o meno sotto ricatto accettano, scorciatoia che innesca circoli viziosi e favorisce solo la competizione al ribasso tra imprese e, di conseguenza tra 3 lavoratori. In questo contesto si è svolta, e si sta svolgendo, la campagna dei rinnovi contrattuali sia nazionali che di secondo livello. Nella nostra provincia la scelta alta di unificare i tre contratti territoriali in uno unico è da tempo incagliata sulla stesura di un testo unico che fino ad ora non si è riusciti a concordare pur in presenza di parti già sottoscritte; la tenuta unitaria della delegazione sindacale è stata fino ad oggi la condizione “si ne qua non” che ci ha consentito e ci consente di continuare la difficile discussione . Amici e compagni di Feneal e Filca , Carlo e Corrado , penso che dobbiamo pretendere la stesura del contratto provinciale unico a costo di scriverlo noi testo unico dentro al quale semplificare e riordinare le decine di norme che abbiamo sparse nei tre testi documento dal quale partire per tutte le future contrattazioni territoriali Ricordo a me stesso e a tutti noi che con l'avvenuto rinnovo del CCNL degli artigiani edili noi saremmo teoricamente nelle condizioni di presentare la piattaforma per il rinnovo di un cipl che .......... Per quanto riguarda la contrattazione negli impianti fissi siamo consapevoli che l’attuale fase nelle aziende del legno come dei manufatti nel cemento come nei lapidei salvo rarissime eccezioni da spazio solo ad una gestione concordata degli ammortizzatori sociali; in questa situazioni è difficilissima per fino la rotazione che sempre riusciamo a scrivere negli accordi ma sulla quale non riusciamo ad incidere. Riteniamo indispensabile aprire un serio confronto partendo in casa nostra, poi con Feneal e Filca, e con i vari livelli di governo di questo Paese sulla pratica dei concordati in bianco, gli spinoff, le newco, che sono oggi lo strumento più in auge per cercare quella scorciatoia che è fatta da un mix che riduce i salari, riduce le basi occupazionali, lasciando ai tribunali fallimentari la gestione delle responsabilità che le imprese hanno nei confronti dei lavoratori, dei fornitori, delle comunità. DIAPOSITIVA 6 La Fillea di Ferrara esprime un giudizio positivo sui rinnovi dei contratti nazionali già conclusi. Non era scontato in questa fase riuscire a conquistare ccnl che, aumentando il salario, non producessero 4 arretramenti sul piano normativo. Questi importanti risultati sono anche il frutto delle mobilitazioni dei lavoratori (ad esempio nel rinnovo del ccnl legno industria) e della tenuta unitaria . Stesso discorso non è possibile farlo per il rinnovo del ccnl edili Ance e Cooperazione che, ancora in questo momento, è ben lontano dall'essere sottoscritto. bilateralità Particolare attenzione andrà posta sia in ambito nazionale, che a livello territoriale, sullo stato di salute della bilateralità in edilizia. Se si vuole salvare la missione originaria, e prioritaria, delle Casse Edili è necessario lavorare velocemente alla messa in sicurezza del sistema; le nostre casse edili ben gestite ed ottimamente amministrate fino ad oggi, hanno il solo difetto di essere diventate troppe e troppo piccole. Fillea, Filca e Feneal Ance, Cna, Confartigianato e Centrali cooperative di Ferrara nel lontano 2012 anno condiviso un documento che entro il 2013 doveva portare alla unificazione delle Casse Edili da tre ad una, ed alla unificazione di Euspe e CTP in un unico ente bilaterale. Con la nascita di EdilForm estense (fusione per incorporazione di CTP da parte di Euspe) si è fatto un buon passo avanti ma non basta, tanto rimane ancora da fare per l'unificazione delle tre Casse Edili attualmente esistenti nella nostra provincia; la opinabile posizione di Ance sulla gestione della cassa unica che dovrebbe nascere dalla fusione delle tre (Cedaf, Celcof e Cassa industria) ha di fatto bloccato un percorso già avviato partendo dalla omogeneizzazione delle prestazioni, e con la dismissione della gestione del TFR da parte di Cedaf che era l'unico soggetto a Ferrara e fra i pochi in Italia a gestire il TFR a nome e per conto delle aziende. La ripresa della discussione per la unificazione di solo due (Celcof con Cassa Industria) delle Casse Edili della nostra provincia, è un segnale importante ma non sufficiente verso la messa in sicurezza della bilateralità nella nostra provincia. Ribadisco che dobbiamo pretendere la stesura del contratto provinciale unico dentro al quale ci deve essere non solo lo spirito ma la vera nuova sicurezza per gli enti bilaterali ferraresi. in generale 4 noi La crisi ha pesato molto sulla dinamica delle risorse della categoria a tutti i livelli. Oltre ad una generalizzata riduzione della base occupazionale (soprattutto in edilizia) si è registrato un elevatissimo utilizzo degli ammortizzatori sociali. Tutto ciò ha prodotto una contrazione notevole delle entrate sul territorio e, di conseguenza, per la Fillea a tutti i Livelli. Inoltre l’utilizzo degli ammortizzatori sociali in edilizia, non esistendo una specifica convenzione con l’INPS, impedisce di gestire automaticamente la trattenuta sindacale ai lavoratori iscritti; è necessario in tal senso un intervento urgente della Fillea regionale e nazionale per risolvere la questione. La Fillea di Ferrara ha già fatto nel 2012 una forte riorganizzazione della sua struttura riducendo a 2 i funzionari a suo carico: velocemente un po' di storia nel 2012 sono usciti dalla categoria MAZZONI SAMANTA MINELLI CLAUDIO BACCARINI DANIELE nel 2012 è entrato in categoria GUIZZARDI SANDRO la Fillea di Ferrara ha poi costruito assieme alla CDLT ed al regionale i progetti (ed abbiamo qui oggi i co-ingegneri, i co-autori dei progetti) che ci hanno aiutato a passare questi due anni maledetti nel miglior modo possibile ma 1. Bruciaferri Lorenzo è un prtogetto fatto con la CDLT a fine anno va in pensione 2. Preka Ferdinant è un progetto della Fillea reg. legato al sisma del 2012 e ad agosto esaurisce il suo mandato 3. la Piccinini Marina è un progetto della Fillea naz (ma grazie a Primo lo abbiamo portato a Ferrara) che noi abbiamo gestito assieme alla società Teorema (tutto il fiscale per intenderci) ma a fine anno non ci sarà piu il nuovo gruppo dirigente che nel pomeriggio eleggeremo e che starà in carica i prossimi 4 anni, auspico assieme alla CDLT e alla Fillea reg dovrà affrontare entro fine anno una nuova forte riorganizzazione; nonostante le criticità io penso che debba esserci l'impegno da un lato a garantire il necessario ricambio al proprio interno e a favorire in raccordo con la 5 Camera del Lavoro Territoriale lo scambio di esperienze, fattore da sempre decisivo per la formazione di un adeguato gruppo dirigente, dall'altro la garanzia che non va messa in discussione la operatività sul territorio della Fillea stessa. Nella logica appena richiamata sarà importante provare a garantire processi di rinnovamento anche generazionale che partendo dal nostro Comitato Direttivo prestino particolare attenzione alla presenza delle donne, dei giovani e dei migranti e ci proveremo a partire dalla proposta di Comitato Direttivo territoriale che sottoporremo al voto nel pomeriggio. In tutti questi anni abbiamo abbondantemente verificato che la “logica delle quote” non è sufficiente. Sarà necessario investire, pur in una fase di ristrettezza di risorse, sulla formazione dei delegati e delle delegate perché il vero rinnovamento può partire solo dai luoghi di lavoro. pensioni Rinnovamento che non è favorito dalle pesanti manovre sulle pensioni Berlusconi-Monti -Fornero che hanno trasformato il sistema previdenziale italiano nel più rigido ed iniquo d'Europa. DIAPOSITIVA 7 - 8 La controriforma Monti Fornero ha reso estremamente selettive le soglie di accesso alla prestazione, ha colpito indiscriminatamente i lavoratori pubblici e privati penalizzando in particolare quei settori come l'edilizia ancora fatta da saltuarietà, grandi fatiche ed alti rischi. Sono anni (già dalla riforma Amato) che la Fillea nei suoi documenti e nella sua politica rivendicativa e contrattuale chiede che per il settore si prevedano regole per l'uscita flessibile dal lavoro tenendo conto del contesto lavorativo; se non è usurante il lavoro edile spiegatemi di cosa stiamo parlando. La Fillea di Ferrara senza se e senza ma chiede alla confederazione di riprendere con forza e determinazione la discussione sulle pensioni, mettendoci le cose che sono mancate in tutto il percorso pensioni degli ultimi 10 anni fino al disastro Fornero; abbiamo il dovere di riaprire la partita pensioni per fare quei correttivi indispensabili alla sopravvivenza stessa del lavoro edile . DIAPOSITIVA 9 Il forte consenso agli emendamenti alla azione n°3 punti due e quattro dove si chiede di ripristinare la flessibilità dell'età pensionabile e i 5 quarant'anni di anzianità contributiva per ottenere il diritto di accesso alla pensione ci danno ulteriore forza. unità sindacale Credo che la necessità di svolgere meglio il nostro ruolo di rappresentanti di interessi, di rappresentanti dei lavoratori sempre più in difficoltà nella vita di tutti i giorni, debba farci ripensare ad una nuova fase unitaria di rapporti e di azioni comuni con CISL e UIL. So bene che sono aperte ferite che fanno ancora male, penso agli accordi separati, so bene che spesso visioni strategiche diverse su argomenti nodali per il mondo del lavoro gettano sale sulle ferite aperte, ma, a mio avviso o si fa uno sforzo collettivo verso la non divisione o si rischia l'oblio e l'implosione esattamente come i partiti politici. Nel nostro settore, FENEAL, FILCA e FILLEA stanno meno peggio di altri in generale e a Ferrara mi sento di poter dire che ce rispetto ed attenzione reciproca verso le relazioni unitarie. Sono convinto che si possa fare di più; la sensazione quando si va e si esce da un cantiere, da una assemblea in quei pochi impianti fissi ancora aperti è che tutto sommato la gente vuole delle cose dal sindacato. Mi sento di proporre ai compagni e amici di Feneal e Filca , Carlo e Corrado , di pensare ad un percorso diverso a partire dai cantieri, quelle poche volte che ci si trova insieme in un cantiere nuovo o datato che sia ho la sensazione che chi ci ascolta sia più interessato addirittura più contento di quando passiamo prima uno poi l'altro poi l'altro poi ancora l'uno e l'altro e l'altro magari per rubarci una delega o criticare le altre organizzazioni. Non ho ricette da proporre oggi qui ma assumendone la piena responsabilità (e sperando che non mi licenzino) propongo di renderci disponibili come territorio di Ferrara a sperimentare forme nuove di collaborazione di migliore utilizzo delle nostre forze delle nostre risorse nelle visite ai cantieri con l'unico scopo di tutelare meglio e di più i lavoratori e di fare meglio il nostro mestiere

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