07.06.14 Venerdì tragico in cantiere, il bilancio è di due morti, uno in provincia di Palermo, schiacciato da una ruspa, ed uno a Bologna, caduto da una impalcatura a dieci metri. La dichiarazione di Maurizio Maurizzi, segretario generale Fillea Bologna..

Schiacciato sotto una ruspa: e' morto così nel pomeriggio di ieri a Misilmeri, nei pressi di Palermo,  l'operaio Francesco Bisconti, 36 anni, che assieme ad altri colleghi stava scavando un pozzo in contrada Piano Stoppa. I compagni hanno dato l'allarme, ma per sollevare il pesante escavatore sono dovuti intervenire i vigili del fuoco e quando l'operaio e' stato tirato fuori per lui non c'era piu' nulla da fare. Non e' chiaro se a causare il ribaltamento del mezzo meccanico sia stata una manovra dello stesso Bisconti o uno smottamento del terreno.

 

E' deceduto poco dopo il suo arrivo al Pronto soccorso dell'Ospedale Maggiore di Bologna l'operaio 36enne rimasta vittima ieri mattina di una caduta da una impalcatura in via Antonio Cicu. E' arrivato al Maggiore in condizioni gia' gravissime ed e' morto mentre ancora gli operatori sanitari cercavano di stabilizzarlo nella saletta di rianimazione del Pronto soccorso. 

Il 36enne sarebbe caduto dall'ultimo piano di un palazzo, alto una decina di metri, mentre stava installando un'impalcatura per conto di una ditta edile presso la quale lavora come operaio.

Per Maurizio Maurizzi, segretario generale Fillea Cgil Bologna, la tragica morte del lavoratore "pone ancora una volta con forza all'attenzione della citta' il problema della sicurezza nei luoghi di lavoro, ed in  particolare nei cantieri edili." Dalla Fillea la richiesta che "gli organi competenti facciano completa luce al piu' presto sull'accaduto ed individuino evidenziandole le eventuali responsabilita' e se tutte le normative inerenti la sicurezza siano state rispettate".

La crisi economica "che da tempo attanaglia il settore non deve in alcun modo fare abbassare la guardia sugli standard di sicurezza", aggiunge il segretario degli edili della Cgil "assieme alle lacrime aumenta la rabbia per lo stillicidio di vite spezzate sui luoghi di lavoro. Bisogna ricercare tutte le soluzioni affinche' tali eventi non si ripetano e venga rispettato il diritto fondamentale di poter lavorare senza rischiare la vita".

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