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23.07.14  Dal direttivo Fillea Cgil oggi il via libera al rinnovo della segreteria nazionale, dopo l’uscita di Mauro Livi e Moulay El Akkioui,  per scadenza di mandato, e di Enrico Piron, eletto nei giorni scorsi segretario generale della Cgil di Venezia. Al segretario generale Walter Schiavella ed ai segretari nazionali riconfermati Marinella Meschieri e Salvatore Lo Balbo, si aggiungono Ermira Behri, segretaria provinciale di Perugia e Dario Boni, segretario generale di Torino.

Ermira Behri, 45 anni, segretaria provinciale della Fillea Perugia, coniugata, un figlio, è originaria dell’Albania, dove ha conseguito una laurea in lingua italiana all’Università di Tirana. Si è trasferita  nel ’93 in Italia e dal 2009 è cittadina italiana. Lunga esperienza di insegnamento della lingua e cultura italiana per stranieri e di mediazione culturale in progetti del Ministero del Lavoro, del sistema scolastico territoriale e del tribunale dei minori di Perugia, Ermira è dal 2009 funzionaria della Fillea. Da oggi Ermira ha un primato: è la prima donna migrante a ricoprire in Cgil un incarico di segreteria nazionale.

Dario Boni, 50 anni,  segretario generale della Fillea Torino, sposato e padre di tre figli, studi professionali da congegnatore meccanico, ha una lunga esperienza  di lavoro in fabbrica, iniziata nel 1981 presso  la Laria, produttrice di Klinker ceramico del settore Laterizi.  Dall’88 iscritto alla Fillea, Dario è stato per molto tempo delegato di posto di lavoro, per poi passare al distacco sindacale nel 2002 per seguire la linea AV TO-MI e la zona Settimo-Chivasso- Cirie', dal 2005 segretario organizzativo della Fillea Torino, nel 2008 è infine diventato segretario generale, con incarichi anche confederali e negli enti bilaterali edili.

Soddisfazione di Walter Schiavella per i nuovi ingressi, frutto di “un percorso di crescita di una nuova generazione di dirigenti, su cui abbiamo in questi anni investito risorse e avviato decine di progetti sperimentali di formazione sindacale, rivolti in particolare a migranti, donne e giovani, la cui crescente presenza nel nostro tessuto produttivo rappresenta il “lavoro debole”, quello più ricattato, discriminato e precarizzato” prosegue Schiavella  “per questo guardiamo sempre più a loro, sia nella definizione delle nostre politiche contrattuali nazionali e territoriali, sempre più attente ad elevare ed estendere il sistema delle tutele, che nelle politiche dei quadri, che stanno dando importanti risultati su tutto il territorio nazionale” come confermano anche “ i dati sul tesseramento, che nonostante l’emorragia di posti di lavoro vede una tenuta del numero degli iscritti, e quelli dei rinnovi delle Rsu, che ci consegnano una forte crescita delle nostre rappresentanze. Per questo posso dire con soddisfazione che la strada percorsa in questi anni dalla Fillea per essere al passo con le istanze dei lavoratori e delle lavoratrici e con i cambiamenti in atto nel mercato del lavoro è, seppur  ancora molto lunga e difficile,  la strada giusta.” 

 

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