Ed ancora “come può un premier che si ritiene di sinistra, non dare il giusto valore a temi come il rispetto dei diritti di tutti lavoratori, il miglioramento delle condizioni di vita, il diritto ad un lavoro dignitoso e ad un salario adeguato? Come può non chiedere agli investitori stranieri rispetto per la terra, le comunità locali, i lavoratori albanesi? Come può non cogliere l’opportunità di legare quegli investimenti ad una reale crescita dei livelli di vita della propria gente? L’Albania è il paese più povero e con i salari più bassi d’Europa” come confermano i dati Eurostat 2014 “agli investitori stranieri cosa propone il governo albanese dunque, di approfittare di questa situazione e venire a sfruttare manodopera a basso costo e senza diritti?”
“Se, come ha sempre dichiarato il premier Rama, gli Stati Uniti d’Europa sono l’unica strada per garantire le generazioni future, occorre che l’Albania per prima riconosca a quelle stesse generazioni future maggiori diritti e maggiori tutele, comprese le libertà sindacali. Stare in Europa significa anche rendere i lavoratori e le lavoratrici albanesi - conclude la segretaria Fillea – lavoratori e lavoratrici europei.”