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18.03.15 Garantire diritti e tutele per i lavoratori impiegati negli appalti, dalle illegalità che quotidianamente si registrano e dagli effetti del Jobs Act, attraverso la clausola sociale e la responsabilità solidale. Per questo la Cgil ha avviato una campagna, dietro le parole “Gli appalti sono il nostro lavoro. I diritti non sono in appalto”, a sostegno di una proposta di legge di iniziativa popolare sul tema. Per questi stessi motivi domani il sindacato di corso d'Italia promoverà una giornata nazionale di raccolta straordinaria di firme: dal nord al sud del paese, sono in programma centinaia di iniziative, a partire da banchetti allestiti nei luoghi di lavoro, per sensibilizzare tutti su di un tema cruciale.
 
Si stima, infatti, fa sapere la Cgil, “che i lavoratori 'in appalto', o peggio 'in sub appalto', siano oltre tre milioni e mezzo e che siano presenti trasversalmente in quasi tutti i settori, pubblici e privati, dalle forniture ai servizi passando per le costruzioni. Sono esposti per una vita al precariato, pur essendo per la gran parte assunti a tempo indeterminato, senza carriere contributive dignitose, con basse retribuzioni e senza valorizzazione professionale. Perché quello negli appalti è lavoro povero, intenso, frammentario, faticoso e mal retribuito”. Ma soprattutto, spiega il sindacato, “sono spesso le vere vittime del malaffare, degli sprechi e delle inefficienze che caratterizzano questo segmento del mondo del lavoro, senza adeguate tutele e senza che vengano riconosciuti e rispettati i diritti minimi”. Il tutto, prosegue, “mentre il combinato disposto, contratto a tutele crescente e sgravi fiscali per le nuove assunzioni, potrebbe determinare una vera e propria esplosione di licenziamenti e di nuove assunzioni a 'monetizzazione crescente', azzerando diritti pregressi”.
 Da questa analisi la proposta di legge di iniziativa popolare della Cgil che, in estrema sintesi, prevede: la garanzia dei trattamenti dei lavoratori impiegati negli appalti privati e pubblici; il contrasto alle pratiche di concorrenza sleale tra le imprese; la tutela dell'occupazione nei cambi di appalto. Una proposta che vive in una campagna che sta attraversando l'intero paese attraverso un furgone partito dalla Val d'Aosta a metà febbraio e che arriverà a Roma entro la fine di aprile per chiudere la campagna e la raccolta di firme. Per questo, a poco più di un mese dalla chiusura, la Cgil organizza per domani, giovedì 19 marzo, una raccolta straordinaria di firme nei luoghi di lavoro e nei territori, per sensibilizzare e dimostrare come “gli appalti sono il nostro lavoro” e soprattutto che “i diritti non sono in appalto”.
 
fonte: Ufficio Stampa Cgil Nazionale

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