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18.04.12 Proseguire e allargare le mobilitazioni per cambiare la riforma del mercato del lavoro, proclamazione per le costruzioni di 4 ore aggiuntive alle 16 già messe in campo dalla Cgil: queste le decisioni assunte oggi dal Direttivo Nazionale dell Fillea Cgil , riunito a Firenze per discutere del quadro politico e per presentare i dati sul tesseramento, che vedono di nuovo il primato di iscritti per gli edili Cgil su Filca e Feneal, con una crescita di donne, migranti e giovani sia tra gli iscritti che nella composizione degli organismi dirigenti.

Dal Direttivo Fillea la critica alle politiche “definite in sede europea dalla commissione e dalla Bce che continuano a perseguire esclusivamente gli obiettivi di contenimento della spesa e dei salari” si legge nell’ordine del giorno approvato all’unanimità, con due astensioni “scelte che espongono paesi come l'Italia, gravati dal peso di un insostenibile debito pubblico, al sostanziale blocco degli investimenti pubblici e alla compressione del mercato interno, con ripercussioni devastanti sul nostro settore sia in termini di occupazione che di riduzione della sicurezza,della legalità e delle tutele.”

In questo contesto “si colloca la riforma del mercato del lavoro” che le mobilitazioni messe in campo dalla Cgil hanno costretto il governo a modificare il provvedimento negli aspetti più critici dell’articolo 18 “la reintroduzione della reintegra in caso di licenziamenti economici illegittimi, costituisce un risultato importante che va ascritto in primo luogo alla CGIL al di la' della scelta inaccettabile del governo di sottrarsi ad un vero confronto” dunque un avanzamento positivo che ripristina un principio di civiltà giuridica “il reintegro, il permanere dell'onere della prova in capo all'impresa e,non da ultimo, il ruolo del sindacato nelle procedure di conciliazione, restituiscono all'art.18 quella funzione di deterrenza necessaria a sconfiggere il tentativo.”

Risultato importante ma non sufficiente “per dare un giudizio positivo su questa riforma, non soltanto perché resta assente qualsiasi misura sulla crescita, ma anche perché siamo ancora lontani da una effettiva estensione universalistica del sistema degli ammortizzatori sociali e in materia di contrasto alla precarietà” che va ad aggiungersi ad una riforma delle pensioni ingiusta e iniqua “sopratutto per il settore delle costruzioni, che sta attraversando una crisi senza precedenti senza un adeguato sistema di protezioni sociali e con un ulteriore aggravamento della propensione del mercato e delle imprese a rispondere alla crisi con l' irregolarità e la precarietà del lavoro.”

Dal Direttivo poi il mandato alla segreteria nazionale Fillea a definire “in raccordo con la confederazione e ricercando il massimo della sintesi unitaria con Filca e Feneal, specifiche proposte di emendamenti sul tema della regolarità del lavoro e degli ammortizzatori sociali in coerenza con gli obiettivi posti alla base della manifestazione nazionale unitaria del 3 marzo” che ha portato in piazza 30mila lavoratori delle costruzioni, cui seguì una lettera dei segretari generali ai ministri Passera e Fornero con la richiesta di un incontro urgente e che “che a tutt'oggi non ha ancora ricevuto risposta.”

Sui temi dello sviluppo, degli investimenti, del reddito e delle politiche fiscali “come leva per l'attivazione concreta di una nuova fase di crescita orientata ad un diverso modello di sviluppo rispetto a quello imposto dalla Bce” dalla Fillea l’invito alla confederazione di “indirizzare le prossime mobilitazioni recuperando su questo terreno la necessaria azione unitaria con CISL e UIL.”

Dagli edili Cgil infine la preoccupazione sullo stato del rinnovo dei contratti integrativi territoriali per l’edilizia, valutanto “inaccettabili gli atteggiamenti delle controparti in questa delicata fase” e valutando necessario l’inasprimento e “l’accelerazione dei confronti in atto, con l'obiettivo della chiusura dei contratti provinciali prima dell'avvio della prossima stagione di rinnovo dei contratti nazionali” in scadenza per dicembre 2012 e su cui la Fillea sarà impegnata per “definire preventivamente adeguate regole di validazione degli accordi in attuazione dell'intesa del 28 giugno 2011, come condizione essenziale per limitare i rischi di destrutturazione dei CCNL presenti anche nei nostri settori.”

E proprio per arginare tali tendenze e “per affrontare da protagonisti le trasformazioni in atto nei nostri settori e' necessaria una visione unificante e di medio periodo, che va oltre la contingenza della definizione delle piattaforme, sugli obiettivi strategici che poniamo alla base della nostra azione negoziale.”

Tema questo che sarà al centro dell’Assemblea nazionale dei quadri e delegati Fillea in programma a Genova il 14 e 15 maggio, da cui partirà ufficialmente “il lavoro istruttorio delle commissioni contrattuali per la definizione concreta delle piattaforme con cui avviare il confronto unitario entro fine giugno.”

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