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05.06.14 La commissione Giustizia della Camera ha avviato l'iter per la discussione della legge di iniziativa popolare 'Io Riattivo il Lavoro' con la quale il comitato promotore composto da Cgil, Libera, Arci, Acli, Avviso Pubblico, Sos Impresa, Centro studi Pio La Torre ha definito in 10 articoli 'Le misure per favorire l'emersione alla legalità e la tutela dei lavoratori delle aziende sequestrate e confiscate alla criminalità organizzata'. A darne notizia è il sindacato di corso d'Italia.
Il giorno 18 giugno avranno inizio le audizioni con la convocazione della Cgil e di Libera. “Il Governo Renzi - afferma il responsabile Legalità del sindacato, Luciano Silvestri - ha più volte sottolineato che il mese di Giugno sarà il mese della Giustizia. Su questo tema la proposta di legge 'Io Riattivo il Lavoro' rappresenta un contributo concreto e specifico di quella antimafia sociale che quotidianamente, spesso in solitudine, opera nella gestione di processi duri e difficili di riconquista di presidi e luoghi di legalità”.
Le aziende Confiscate, ricorda la Cgil, “sono oltre 1700 e dall'inizio della crisi ad oggi sono aumentate del 65%. Coinvolgono oltre 80.000 lavoratori e molte di queste ormai hanno chiuso ma nel corso dell'ultimo anno le confische sono aumentate in maniera vertiginosa”. Solo a Roma, sottolinea la nota di corso d'Italia, “come ha evidenziato il procuratore Pignatone, i sequestri sono aumentati dell'800% e riguardano attività produttive come ristoranti, alberghi, sale gioco con centinaia di lavoratori occupati. Attualmente le aziende in sequestro e in attesa di confisca definitiva sono oltre 2500. Ormai si viaggia ad una media di 2 sequestri al giorno”.
“La legge che proponiamo - continua Silvestri - introduce norme e strumenti per operare al meglio sulla strada del riutilizzo legale di quei beni e del loro potenziale produttivo, come la legge Rognoni-La Torre aveva in maniera lungimirante indicato. Dobbiamo assolutamente evitare che passi il segnale pericoloso secondo il quale 'con la Mafia si lavorava, mentre quando arriva lo Stato questa possibilità viene meno'. Ci auguriamo adesso che l'iter parlamentare si acceleri. Il paese ha bisogno di utilizzare al meglio potenzialità enormi che derivano da questo patrimonio produttivo, per offrire nuove prospettive di lavoro ai giovani che insieme ai lavoratori oggi coinvolti loro malgrado nelle vicende delle confische sono - conclude - portatori di numerose esperienze di riutilizzo di beni confiscati alle mafie”.
 
Fonte: Ufficio Stampa Cgil 
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