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Il Qatar ha 300 mila cittadini e 1,8 milioni di lavoratori stranieri. Molti in condizioni di semischiavitù, con contratti che impediscono di lasciare il Paese fino all`ultimazione della commessa. La Fifa si è limitata ad auspicare un miglioramento delle leggi sul lavoro. I segretari dei sindacati dell`edilizia di Cgil, Cisl e Uil sono andati in missione in Qatar. E hanno rilanciato un dato terribile: già 1.200 operai sono morti. I dati del governo del Qatar riportano la morte di 964 lavoratori asiatici tra il 2012 e il 2013: 264 per arresto cardiaco, 72 in incidenti stradali, 35 in cadute, 28 per suicidio, molti per cause naturali: Quindi, concludono i qatarioti, in cantiere «si muore poco». Magari, però, lavorare a 50 gradi può causare l`infarto. I sindacalisti italiani denunciano che nel deserto «accade di tutto, anche di non consegnare alle famiglie i loro morti, abbandonandoli lontano dai cantieri» per truccare le statistiche e non pagare indennizzi. Hanno anche scritto due volte, nel 2014 e a gennaio 2015, alla Federazione italiana gioco calcio e all`Associazione italiana calciatori. Finora nessuna risposta. La previsione è che se niente sarà fatto, gli stadi del Qatar costeranno alla fine 4 mila vite. Mancano sette anni al 2022, molti operai migranti potrebbero essere salvati, prima di appassionarsi ai Mondiali."