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10.07.12 E' morto dopo due mesi esatti dall'incidente sul lavoro per il quale era stato ricoverato prima all'ospedale di Melfi e poi in quello di Potenza. Antonio Morello, 54enne, operaio di Calimera, è deceduto sabato scorso nel reparto di terapia intensiva del nosocomio "San Carlo" del capoluogo lucano. I eri pomeriggio, nella Chiesa Madre di San Brizio, nel comune della Grecìa Salentina dove risiedeva, e dove la salma è stata trasportata, si sono svolti i funerali. Morello lascia la moglie e due figli.
L'uomo era impiegato presso un'impresa specializzata che stava operando per conto dell'Acquedotto pugliese, al momento del tragico episodio che gli è costata la vita, dopo due mesi d'agonia. Era la mattina del 7 maggio quando rimase travolto da una trivella. I lavori erano in svolgimento nel territorio di Calitri, in provincia di Avellino, nella zona dell'Alta Irpinia, al confine fra la Campania e la Basilicata.
Secondo le ricostruzioni svolte nell'occasione, l'operaio stava eseguendo alcuni carotaggi in un cantiere dell'Acquedotto di contrada Fragine, quando l'attrezzo si piantò nel terreno, finendogli addosso. Soccorso dai suoi colleghi di lavoro, la situazione apparve subito grave, a causa delle fratture riportate, tanto che, dopo essere stato trasportato a Melfi, presso l'ospedale più vicino, fu poi trasferito con un'eliambulanaza nell'ospedale di Potenza. Dal reparto di rianimazione, dove fu ricoverato, purtroppo, Morello non è mai più uscito e dopo due mesi è deceduto.

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