Agenda FilleaFlickr FilleaTube twitter 34x34 facebook 34x34 newsletter mail 34x34 busta paga 40x40Calcola
la tua busta paga

contrattazione inclusiva titolo 1200

01.10.12 "Grande Progetto Pompei, sbandierato in pompa magna da ben 5 ministri guidati dal Presidente del Consiglio, ad oggi non ha realizzato nessun cantiere né creato un posto di lavoro."  Lo affermano in una nota Serena Morello e Giovanni Sannino, rispettivamente coordinatrice Restauro e Archeologia della Fillea Nazionale  e segretario generale della Fillea Campania, che proseguono

"le procedure di preselezione delle aziende che hanno avanzato manifestazione d’interesse, per verificare il possesso dei requisiti previsti dal bando e chiedere loro di presentare le offerte, non sono completate, e questo allontana ancora di più l’apertura dei cantieri, di cui ai 6 milioni di fondi disponibili per i primi 5 lotti. Le procedure che dovevano essere rapide, ancorchè trasparenti, come previsto dal crono programma, arrancano determinando forte ritardo  sui bandi per i successivi stralci dei 17 milioni previsti entro l’anno."

Per Morello e Sannino non c’è dubbio che il sito di Pompei necessiti, oltre agli interventi straordinari previsti dal Grande Progetto "di un’azione ordinaria e programmata di manutenzione e  tutela, come da tempo evidenziamo interpretando le speranze di tanti restauratrici e restauratori ed archeologi.
L’ipotesi inspiegabilmente ventilata di un intervento dell’ALES, società in house del Ministero che, invece, si occupa principalmente di servizi ai Beni Culturali, allontana le aspirazioni lavorative di imprese locali e dei lavoratori professionalmente specializzati per questo tipo di attività. Il protocollo di legalità sottoscritto, anche dal Sindacato, il 4 aprile scorso presso la Prefettura di Napoli, fu accolto come un’ importante novità sul piano della legalità e del contrasto alle infiltrazioni camorristiche."

La Fillea non ritiene coerente ma addirittura "contraddittorio con questa impostazione, la scelta di adottare, a dispetto delle roboanti dichiarazioni sulla trasparenza e la qualità del lavoro e dell’opera, il criterio del massimo ribasso per l’affidamento delle opere.Gli effetti distorsivi del prezzo più basso si scaricheranno inevitabilmente sul costo del lavoro e sulla qualità dell’intervento e si  fa fatica ad individuare in questa direzione il massimo di efficacia dell’azione di contrasto alla criminalità."
Se parliamo di modello-Pompei è necessario inoltre "attrezzarsi anche di tutti gli strumenti necessari per garantire accanto alla legalità, anche un buon lavoro, di qualità, con le giuste professionalità, correttamente pagato e svolto in sicurezza, tutti elementi che faticano a trovare certezza con questi chiari di luna..sul Golfo”.
Infine, per il sindacato non sufficienti e risorse definite per il Progetto, 105 milioni, ma "se correttamente impiegate, possono dare lavoro a decine, e domani ancora di più,  di lavoratori del restauro e su questo ripongono le aspettative tanti giovani, e non, del settore che rischiano di sparire per sempre per mancanza di cantieri attivi."

 

facebook youtube twitter flickr
agenda busta paga mail newsletter