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Calabria, provincia di Crotone, Comune di Petilia Policastro: qui esiste una frazione denominata "Pagliarelle", ma per tutti è "il paese dei minatori". Il racconto di Gigi Veraldi, segretario Cgil Calabria.

Data la posizione, viene spontaneo pensare che questa comunità sia dedita essenzialmente alle attività agricolo- boschive e a quelle della pastorizia. Ma non è così, Pagliarelle è un posto speciale, unico: qui gran parte degli uomini costruiscono gallerie, tunnel, trafori; sono “minatori”, un mestiere che si tramanda di padre in figlio, perpetuando una tradizione ormai ultracentenaria; un lavoro altamente specializzato ma discontinuo, che significa per questa comunità convivere costantemente con la precarietà e il disagio sociale, per di più in un contesto di arretratezza economica.

Basterebbe la visione dello straordinario documentario “L’Assenza - Il paese senza uomini”, prodotto dalla Fillea, per farsi un’idea del disagio che si vive in questa comunità, privata della sua meglio gioventù per gran parte dell’anno. Per undici mesi, infatti, Pagliarelle è il paese delle donne, degli anziani, dei bambini, poi ad agosto il “miracolo”, tornano i minatori e le famiglie si ricompongono, per poi salutarsi ancora al termine dell’estate.

E allora riparte il conto alla rovescia (quanto manca a Natale o al prossimo permesso?), mentre queste vite separate continuano ad andare avanti: le donne a farsi carico del fardello di responsabilità della gestione e cura dell’intera famiglia, gli uomini a faticare in terre lontane e i bambini a sognare che un giorno faranno i minatori proprio come i loro padri e i loro nonni, non importa quanti sacrifici e quanti rischi dovranno sopportare, ma quello è il mestiere degli uomini di Pagliarelle.

La storia dei minatori di Pagliarelle è una storia di fatica, di orgoglio, di tradizione. Ma anche purtroppo di dolore, per i tanti, troppi martiri sul lavoro e per le conseguenze di malattie professionali che spesso non hanno lasciato scampo per l’insorgere di gravi patologie, come la silicosi. Tanti i minatori morti sul lavoro, e tra essi molti che avevano condiviso con Fillea e Cgil importanti battaglie per migliorare le condizioni di lavoro, a partire proprio dalla sicurezza. Ai suoi figli caduti sul lavoro Pagliarelle ha dedicato la propria piazza centrale e l’intera frazione, erigendo un monumento in bronzo – realizzato dal Maestro Mimmo Greco – che ritrae un minatore all’uscita da una galleria, con le mani sugli occhi per proteggersi dal forte impatto con la luce.

Pietro Mirabelli è uno di questi martiri: tra i fondatori dell’Associazione Minatori di Pagliarelle e simbolo delle rivendicazioni per i diritti dei minatori, Pietro si è impegnato per anni in difesa dei diritti e della sicurezza dei lavoratori. Nel 2000, durante le lavorazioni dell’Alta Velocità del Mugello, si verificò uno degli incidenti mortali - di cui fu vittima il giovane Pasquale Costanzo - che più colpirono la comunità di Pagliarelle. In quel cantiere si facevano turni massacranti e pochi turni di riposo, c’erano gravi problemi di sicurezza, e fu proprio Pietro, che era Rsu e Rls, a guidare la battaglia sindacale per conquistare migliori condizioni di lavoro.

Pietro morì il 22 settembre 2010 in un incidente sul lavoro nella galleria del Cantiere AlpTransit in Svizzera. Per ricordare lui e gli altri minatori caduti sul lavoro, Fillea, Cgil e Associazione dei Minatori di Pagliarelle ogni anno - tra il 17 e 18 agosto - celebrano assieme a tutta la comunità locale una festa, che rappresenta anche un momento d’incontro tra i minatori che sono in paese per le ferie estive, di confronto con dibattiti e incontri sui temi contrattuali e della sicurezza, di informazione sull’apertura di cantieri per grandi opere pubbliche, che possono rappresentare per questi lavoratori una nuova opportunità di lavoro.

Nelle ultime tre edizioni argomento d’interesse è stata anche la proposta di legge regionale per l’istituzione del Museo dei minatori di Pagliarelle, di Colosimi (Cs) e Motta San Giovanni (Rc), i tre paesi che danno i natali al grosso dei minatori impegnati nelle imprese italiane. La Fillea e la Cgil sostengono con forza questa iniziativa, un progetto che punta a conservare e custodire le testimonianze della storia e dei sacrifici compiuti dai minatori di ieri e di oggi, consegnando ai giovani di quelle terre la memoria del lavoro svolto dai loro padri e valorizzando quei territori, le loro risorse turistiche, naturali e culturali.

Quella dei Minatori di Pagliarelle rappresenta una grande esperienza nella storia sindacale e di lotta sociale del nostro paese, una storia fatta da uomini che si sono sacrificati fino al martirio e che hanno contribuito a far crescere l’azione sindacale con l’obiettivo di migliorare le condizioni di lavoro e costruire una contrattazione sempre più rispondente ai bisogni dei lavoratori, ai loro diritti, alla sicurezza. Anche perché forse un giorno in galleria arriveranno i loro figli, si lotta anche per loro, per la loro dignità, per la loro sicurezza, per il loro futuro. 

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